Resconto incontro tra Chiodi ed i comitati.
L’incontro tra i diversi comitati ed il Presidente Chiodi si è svolto nel tendone di via Strinella offerto dal comitato 3e32. La disposizione circolare delle sedie e la predisposizione degli interventi, sulla base di punti da trattare,presentati nell’introduzione e ripresi nella chiusura, hanno favorito il dialogo e la
possibilità di avanzare proposte costruttive.
INTRODUZIONE:
-Presentazione della campagna 100 % ricostruzione partecipazione e trasparenza.
-Inaccettabilità dei criteri di assegnazione che sono la chiara evidenza di un errata risposta al fabbisogno degli sfollati condotta con il piano C.A.S.E. di fatto fallito nel suo intento.
- “A settembre non è tempo di migrare” richiesta - proposta di soddisfare l’ulteriore fabbisogno abitativo con la requisizione delle case sfitte agibili 1.640 appartamenti individuati dalla Guardia di Finanza all'Aquila e dintorni, nonché la messa a disposizione di moduli removibili non previsti fino ad ora per L’aquila e dintorni.
-Necessità di concertare ogni futura scelta o decisione con i cittadini interessati, come specificato nel documento della Partecipazione presentato.
-Richiesta di fermo rifiuto per le scelte governative calate dall’alto.
-Presentazione delle linee guida per la ricostruzione.
Sulla base dei successivi interventi di tanti, volti ad approfondire tali istanze, il Presidente Chiodi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Premesso che diversi attori scollegati determinano una cattiva comunicazione ed un Presidente di Regione ha competenze specifiche, pertanto io rispondo solo di esse.
La nostra approvazione per il piano C.A.S.E. è scaturita dall’esame dei tecnici del comune, i quali dopo aver stabilito un ordine di grandezze, sulla base della conformazione geomorfologica del terreno hanno comunicato l’impossibilità di posizionare case removibili, il piano case , pertanto, ci è sembrata la soluzione migliore. Escludo interessi di altro tipo su quel piano sia perché vi hanno partecipato anche i politici locali, sia perché ricordo lo sguardo preoccupato di Berlusconi nel chiedere a Bertolaso: “ Ma è proprio sicuro che ce la faremo ? “
Adesso tale piano è una cosa fatta e difficilmente si può bloccare, tuttavia qualora oltre le 15000 persone alloggiate vi sarà un ulteriore fabbisogno abitativo siamo in accordo per la requisizione dei 1000 immobili e per la predisposizione di case removibili per evitare lo sradicamento delle persone qualora ve ne sarà il bisogno. Prevediamo tuttavia un netto calo della popolazione.
Il decreto stabilito solo quindici giorni dopo è stato necessario per bloccare il fondo di sviluppo, riserva per stanziamenti di ammortizzatori sociali, a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e assicurare ai territori terremotati quelle cifre.
Sulla ricostruzione al 100% delle seconde, terze e quarte case non condivido tale richiesta in quanto sono da considerarle case messe a reddito e non trovo giusto che lo stato debba ricostituire il capitale speculativo. La mia proposta sarebbe quella di far ricostruire a spese dello stato le facciate, gli infissi, e le parti comuni e chi possiede le seconde o terze case le mette a posto se vuole con la parte di contributo che hanno. Si è deciso però di intervenire con i fondi anche per queste case a patto che vengano messe a disposizione degli affitti per almeno tre anni.
Per l’aspetto economico contesto l’idea che non ci stanno soldi con il riferimento al 2032. In realtà è un meccanismo finanziario basato sull’anticipazione da parte della Cassa Depositi e Prestiti che concede un’anticipazione alle banche locali; in questo modo i cittadini aventi diritto potranno stipulare un mutuo con le banche convenzionate ma nel contratto è specificato che non devono pagare nulla perché lo stesso mutuo sarà pagato dallo Stato attraverso l’incasso degli F24 cioè con i soldi delle tasse da dare allo stato. Occorrerà pertanto possedere:
-l’immobile distrutto
- una perizia giurata
-il riconoscimento da parte del sindaco di tale perizia.
Se i 4 miliardi stanziati dal CIPE + i 2 miliardi della cassa deposito e prestiti basteranno si saprà solo quando avremo ricevuto tutti tipi di richieste d’indennizzo.
Ciò per le abitazioni distrutte dal sisma o per quelle da demolire.
Per la ricostruzione io assumerò il mio incarico di commissario governativo per la ricostruzione dei
beni pubblici,solo se avrò una struttura di eccezionale livello e non una struttura interna alla regione. Assicuro una pluralità di persone competenti nelle varie questioni. Mi sono reso conto che non c’è nei comitati solo un aspetto critico e politico, per il discorso delle linee guida della partecipazione e della ricostruzione ed ho intuito che qui c’è la possibilità del fare da un punto di vista di idee e di strategie che possono essere utili. Le vostre linee guida mi hanno indotto a questo incontro.
In riferimento alle linee guida per la ricostruzione che voi proponete ritengo che vi sarebbe un vero fallimento qualora non utilizzassimo il disastro che c’è stato per questa vostra finalità.
Voi tecnici aquilani sarete chiamati a confrontarvi con i grandi esperti a livello mondiale.
Sono assolutamente favorevole alla partecipazione e credo che questo aspetto oggi sia più utile a noi che a voi, serve un grande coinvolgimento di tutti, una comunità che si stringe e che ci creda.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
5800 cittadini aquilani non hanno un abitazione gli é stato proposto di allontanarsi dalla città ma loro non possono viaggiare perchè o sono invalidi o non hanno un mezzo appropriato per le loro esigenze.i signori assessori e consiglieri no hanno voluto dargli la FAMOSA casetta mobile per spendere più soldi PROPONGO DI OSPITARLI NELLE LORO ABITAZIONI almeno non soffrono il freddo.
Posta un commento