tag:blogger.com,1999:blog-90703710593950952552024-03-13T01:45:42.233+01:00CITTADINI PER I CITTADINIRACCOLTA DI VISSUTI POST SISMA E NOTIZIE SULLE ATTIVITA'DELL'ASSOCIAZIONEEnza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.comBlogger193125tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-15239534827267895012011-01-12T13:21:00.018+01:002011-02-27T23:49:28.996+01:00ULTIMI EVENTI<span style="font-weight: bold;"> Sabato 15 Gennaio<span style="color: purple;"> INCONTRO NAZIONALE RETE VIOLA</span> </span><br />
<br />
<span style="font-weight: bold;"><a href="http://www.ilcapoluogo.com/site/News/Attualita/L-Aquila-capitale-del-popolo-viola-39988"><span style="color: #38761d;"> L' AQUILA ELETTA CAPITALE DELLA RETE VIOLA</span></a></span><br />
<div style="color: blue;"><br />
</div><div style="color: blue;">PRESIDIO AL COMUNE PER RICHIEDERE GARANZIE DI PARTECIPAZIONE</div><br />
<span style="font-weight: bold;">Mercoledì 12 Gennaio</span> <br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"> E' stato organizzato un presidio al Comune, a Villa Gioia, per chiedere un luogo dove la cittadinanza possa incontrarsi e confrontarsi. Le cittadine/i partecipanti sono stati ricevuti dal Sindaco e dall’assessore Stefania Pezzopane. E' stata rinnovata la richiesta di una sede idonea, unitamente alle richieste dell’applicazione del Regolamento sulla Trasparenza e Informazione e dell’approvazione del Regolamento sulla Partecipazione, ancora al vaglio dei funzionari competenti. Riguardo agli ultimi due punti, l’assessore Giuliano Lalli, presente all’incontro, ha assicurato che entrambi i Regolamenti verranno attuati prima del 6 aprile 2011.<br />
Un' attesa più lunga sembra esserci per la disponibilità dello spazio: infatti, dovendo procedere ad una gara d’appalto per l’acquisizione della tensostruttura, è evidente che i tempi si allungheranno. Nel caso di una donazione, al contrario, si potrà procedere con tempi molto più rapidi. Abbiamo suggerito, allora, di intervenire presso il Comitato dei Garanti che, ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2010, continua a svolgere le sue funzioni relativamente all’utilizzo delle risorse delle donazioni raccolte dal Dipartimento della Protezione Civile. E’ stato sollecitato un intervento presso la Presidenza del Comitato dei Garanti al fine di destinare una parte delle risorse derivanti da donazioni all’acquisto, o affitto, di una tensostruttura. </span></div><br />
<a href="http://www.blogger.com/goog_1969113825"><br />
</a><br />
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=pbfPcS_krlI">GUARDA IL VIDEO</a><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"></span></div><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"> <b> </b> </span><span style="font-size: large;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Stiamo monitorando settimanalmente lo stato della richiesta di uno spazio pubblico.</span></b></span></div><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt;"><br />
</div><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt;"><b>PER LA TRASPARENZA DEGLI ATTI</b> Chiediamo al Comune l’ammontare delle donazioni affluite sul conto corrente dell’Ente ed il loro utilizzo, oltre ai 22 milioni di euro che, affluiti sul conto corrente degli enti, sono stati diretti alla costruzione dei M.A.P; inoltre riteniamo opportuno chiedere l’ammontare delle donazioni affluite sia sul conto corrente dell’Ente Regione, fino alla data del 31 gennaio, sia sulla contabilità speciale del Commissario delegato - Presidente della Regione Abruzzo – sulla quale confluiscono anche le somme “rivenienti” da donazioni ed atti di liberalità a far data dal 1° febbraio 2010.</span><br />
<br />
<br />
</div></div><div style="color: #0b5394;"></div>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-44820406481626939212011-01-11T09:49:00.026+01:002011-02-24T15:01:10.206+01:00TAVOLO DI LAVORO PER PIAZZA D'ARMI ^^^^^^^^^^ <br />
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<div style="color: black;"><a href="http://www.blogger.com/goog_693444136"><br />
</a></div><span style="color: #38761d;"><b style="color: black;">Sabato 8 Gennaio 2011</b><span style="color: black;"> <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2011/01/ultimi-eventi.html">INCONTRO ALLARGATO a Casa Onna</a></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbru60GqhTyln0JrRtuUex5St6AwJ-5CpiNetmG5EjA8RrrD_B5BXrF0rhrwRRz15fjyjDEZIB3IXoJjk0YqUi7CG2_LSs7EEO1ozdD8OB14RIpKjUEU7HmV2B-oSgvWC9phipPCFTWQfL/s1600/Volantino+Piazza+DArmi+8+gennaio+2011.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbru60GqhTyln0JrRtuUex5St6AwJ-5CpiNetmG5EjA8RrrD_B5BXrF0rhrwRRz15fjyjDEZIB3IXoJjk0YqUi7CG2_LSs7EEO1ozdD8OB14RIpKjUEU7HmV2B-oSgvWC9phipPCFTWQfL/s320/Volantino+Piazza+DArmi+8+gennaio+2011.jpg" width="235" /> </a></div><br />
<div style="color: black;"><span style="font-size: small;"><b>Sabato 20 Novembre</b> <b>2010</b> :</span><a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2011/01/petizione-parco-urbano-e-della-memoria.html"><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">PETIZIONE PIAZZA D’ARMI PARCO URBANO E DELLA MEMORIA</span></b></span></a></div><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></b></span><br />
<span style="font-size: small;"> Raccolta di firme per mettere un freno al consumo di suolo e rilanciare il progetto di Parco verde Pubblico per Piazza d'Armi.</span><span class="text_exposed_show"><br />
</span><b>Lunedì 8 Novembre 2010</b> : <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2011/01/presidio-al-consiglio-comunale-del-8.html">PRESIDIO AL CONSIGLIO COMUNALE</a><br />
<br />
<b>Sabato 8 Maggio 2010 :</b> <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/laquila-rinasce-anche-piazza-darmi-dopo.html">"L'AQUILA RINASCE PER TORNARE A VOLARE" </a><b> </b><br />
<br />
<b>Domenica 21 Marzo 2010</b>: TAVOLO DI LAVORO PER PIAZZA D'ARMI <br />
Il tavolo di lavoro su Piazza d’Armi è nato il 21 Marzo 2010 nella Primavera aquilana,dalla discussione di alcuni cittadini che evidenziavano la mancanza di luoghi di aggregazione sociale per i bambini, i giovani e gli anziani ed il mancato rispetto di un diritto civile di condividere le scelte sulla riqualifica e sulla destinazione degli spazi. Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-59228042913537406112011-01-10T11:00:00.005+01:002011-01-18T16:33:46.237+01:00TAVOLO DI LAVORO : RICOSTRUZIONE ARTISTICA<b>Martedì 21 Dicembre</b> il "Tavolo Ricostruzione Artistica" dell'Assemblea permanente della città dell'Aquila ha ricevuto la comunicazione ufficiale in merito all'approvazione da parte della Giunta Comunale della delibera inerente l'applicazione della legge 717/49 (legge del 2%) Nel mese di gennaio 2011 in programma un seminario di studio sul tema<br />
<div class="MsoNormal"><b><i><br />
</i></b></div><div class="MsoNormal"><b><u> COMUNICATO STAMPA</u></b></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><b>Un bel regalo di Natale per la Ricostruzione Artistica della città </b></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ha avuto pieno successo l’Appello lanciato un paio di mesi fa dal Tavolo della Ricostruzione Artistica, costituito nell’Assemblea cittadina di Piazza Duomo, per la piena applicazione della legge 717/1949, rivitalizzata a livello nazionale con le linee guida emanate con Decreto 23 marzo 2006. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">L’Appello (consultabile al sito <a href="http://www.annno1.org/">www.annno1.org</a>) – pienamente condiviso e sottoscritto da numerose Accademie d’arte (dalla Brera di Milano a quella di Catania), artisti, storici e critici d’arte, musicisti, architetti, ingegneri e tantissimi altri operatori nel settore dell’arte e della cultura – è stato prontamente recepito dall’Amministrazione civica di L’Aquila.<b> Un’apposita delibera esecutiva appena approvata ha reso operativa la citata normativa statale regolante l’acquisizione di opere d’arte (fisse o mobili) nelle costruzione ex novo o nella ricostruzione/ripristino di edifici pubblici.</b></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La cosiddetta “legge del 2%” (vale a dire che una quota non inferiore al 2% della spesa totale prevista nel progetto per la costruzione e la ristrutturazione/ripristino di edifici pubblici va destinata al miglioramento della qualità architettonica con specifiche opere d’arte), è rimasta sino ad oggi pressoché inapplicata non solo nel Comune dell’Aquila, ma in tutta la Regione. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La delibera, oltre che per la “ricostruzione artistica” dell’ingente patrimonio pubblico distrutto dal sisma del 6 aprile, costituirà pertanto un punto di riferimento per le altre amministrazioni statali e locali dell’intero Abruzzo. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le obbligatorie procedure concorsuali, gestite <i>in primis</i> da una Commissione giudicatrice di cui fanno parte anche rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e della Soprintendenza ai BAS, garantiranno quell’indispensabile selezione degli artisti nazionali e internazionali che parteciperanno ai bandi che saranno di volta in volta emanati. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><u>Sarà uno degli edifici pubblici più cari agli aquilani, il Teatro Comunale, a beneficiare dell’arricchimento estetico con opere d’arte contemporanea,</u> su sollecitazione dell’Amministrazione civica, dell’importo del 2% della spesa prevista di circa 7 milioni di euro. Tutto ciò significa che la città dell’Aquila, a ristrutturazione terminata, oltre a riavere il suo Teatro, avrà in più nel suo contesto architettonico opere d’arte contemporanea per il valore di circa 140.0000 euro. </div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ma cifre a parte, quel che conta per il Tavolo della Ricostruzione Artistica è il ripristino del rispetto dell’applicazione di una legge sino ad oggi messa nel cassetto dalle pubbliche amministrazioni, rispetto che consentirà anche agli artisti aquilani e abruzzesi di partecipare ai tantissimi concorsi che saranno indetti nell’immediato futuro, dato l’elevato numero di edifici pubblici su cui intervenire.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il rispetto di tale normativa è contenuto anche nella proposta di legge di iniziativa popolare e, senza ombra di dubbio, la delibera appena approvata dalla Giunta del Comune di L’Aquila sta a significare che la partecipazione attiva dei cittadini è elemento indispensabile per poter dare, ognuno di noi, il proprio contributo alla ricostruzione della città.</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><u>Per approfondire la tematica in questione e per coinvolgere al meglio gli operatori del settore ed i cittadini tutti su questioni vitali per futuro di una città distrutta tutta da reinventare, il Tavolo della Ricostruzione Artistica sta organizzando un’apposita giornata di studio che sarà tenuta entro i prossimi mesi di gennaio-febbraio. </u></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><u> </u></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">L’Aquila, 20 dicembre 2010 </div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">Tavolo Ricostruzione Artistica</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-61112664252235509492011-01-10T09:01:00.000+01:002011-01-12T11:05:50.146+01:00TAVOLO PER COLLEMAGGIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtmEOwrdUNlqWOHMiFhGO0atc85ILQDPAgpVXnSgHfIaNCwAYg8cJ0KJWRrRljV7ap8RTCGX6gBquia0D_89caqQ39Aq1iI1YZK_rhCqIWd61rlaQdcCG0PQlP-TtLTlnrVm6U-0lRnEH/s1600/Rosone+di+collemaggio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDtmEOwrdUNlqWOHMiFhGO0atc85ILQDPAgpVXnSgHfIaNCwAYg8cJ0KJWRrRljV7ap8RTCGX6gBquia0D_89caqQ39Aq1iI1YZK_rhCqIWd61rlaQdcCG0PQlP-TtLTlnrVm6U-0lRnEH/s320/Rosone+di+collemaggio.jpg" /></a></div>Lo scopo del tavolo è quello di ricostruire la storia e l'iter burocratico che negli anni ha segnato le sorti dell'intero complesso.E di individuare le soluzioni atte a consegnarlo all'uso della cittadinanza, sottraendolo all'incuria ed alle probabili speculazioni. <br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/05/tavolo-per-collemaggio.html">REPORT DEGLI INCONTRI</a>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-59701738552400562012011-01-08T22:18:00.001+01:002011-01-18T08:15:14.024+01:00TAVOLO DI LAVORO PER PETTINOATTUALE INIZIATIVA: RACCOLTA DI FIRME PER RIQUALIFICARE IL QUARTIERE<br />
E PER RICHIEDERE LA ROTONDA PREVISTA CON I FONDI DELLA PROTEZIONE CIVILE E NON REALIZZATA.<br />
PETIZIONE PER LA VIABILITÀ NEL QUARTIERE DI PETTINO<br />
Al Sindaco del Comune dell'Aquila<br />
I sottoscritti cittadini dell'Aquila<br />
PREMESSO CHE<br />
• a seguito di una lunga lotta è stato già richiesto un adattamento della viabilità tramite una<br />
raccolta firme che ha finalmente indotto il comune ad agire;<br />
• la soluzione ottenuta ha sì migliorato la circolazione, ma non ha risolto il problema critico<br />
nell'incrocio e rende problematico il raggiungimento delle scuole a servizio del quartiere e<br />
quello delle abitazioni ed esercizi commerciali circostanti;<br />
CHIEDONO AL COMUNE DELL'AQUILA CHE<br />
• non si rimetta in discussione la sistemazione viaria che prevede il doppio senso di marcia su<br />
tutto l'anello viario costituito da Via Madonna di Pettino, Via della Comunità Europea, Via<br />
A. Manzoni e S.S. 80;<br />
• venga sostituita la barriera realizzata all'incrocio della S.S. 80 con via Madonna di Pettino e<br />
via dei Medici, che lascia peraltro a desiderare sopratutto per il pessimo impatto ambientale,<br />
con la rotonda prevista dalla SGE in quanto in grado di dare un assetto compiuto e definitivo<br />
alle residue problematicità di viabilità della zona;<br />
• in ogni caso venga garantita la possibilità di accedere alla perizia tecnica che documenta<br />
l'impossibilità di realizzare la suddetta rotatoria, soluzione già progettata e pubblicizzata<br />
nell'immediato post-sisma con cartelli informativi al momento rimossi.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4kxMW_vylTiFSi9xrwVPcEbrUCEVWEzXE5Rv262flnlKsyn885PQkmylMvMLOgtZv3ke2BYiSYNr3WxMaXKJBXmlroKBUg2_mdhRYutJASChjoSYWcIc7cDmmFrYD7mQ1zGhKIyi_ylBq/s1600/locandina+cena+a+colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4kxMW_vylTiFSi9xrwVPcEbrUCEVWEzXE5Rv262flnlKsyn885PQkmylMvMLOgtZv3ke2BYiSYNr3WxMaXKJBXmlroKBUg2_mdhRYutJASChjoSYWcIc7cDmmFrYD7mQ1zGhKIyi_ylBq/s320/locandina+cena+a+colori.jpg" /></a></div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZAS5d7gX4ocMXcr1DXSmTRdzOWRJuj0O97qB97vVrF6awbenEFJtCEJ2G63ptDYN1Y2NumNdF6dIycHyceqI_Ui5JccE9ASYt7YSnHj2sTfe8OfAahUZlaTcOAP57A3rKlVcsSQ_uYAnK/s1600/locandina+secondo+convegno_a+colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZAS5d7gX4ocMXcr1DXSmTRdzOWRJuj0O97qB97vVrF6awbenEFJtCEJ2G63ptDYN1Y2NumNdF6dIycHyceqI_Ui5JccE9ASYt7YSnHj2sTfe8OfAahUZlaTcOAP57A3rKlVcsSQ_uYAnK/s320/locandina+secondo+convegno_a+colori.jpg" /></a></div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpmXcaOrNFYkYtprgHw4vUkTbgJ65GHwUPNK-lRfHoDqOw9mvcIAItYcGtoaU6jK-ZX_66nbulSonbc7mrajeGrjsn7wruVvAHNdrYwXe6O4RLIGTdQEV7AuC__cDjYyCacwLUDr8knqIC/s1600/locandina+convegno_a+colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpmXcaOrNFYkYtprgHw4vUkTbgJ65GHwUPNK-lRfHoDqOw9mvcIAItYcGtoaU6jK-ZX_66nbulSonbc7mrajeGrjsn7wruVvAHNdrYwXe6O4RLIGTdQEV7AuC__cDjYyCacwLUDr8knqIC/s320/locandina+convegno_a+colori.jpg" /></a></div><br />
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<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/05/tavolo-di-lavoro-su-pettino.html">REPORT DEGLI INCONTRI</a>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-40510986923355938172011-01-07T11:08:00.000+01:002011-01-12T11:10:45.085+01:00TAVOLO DI LAVORO : TASSE E LEGGE<span style="font-size: large;"><b style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #cc0000;">CONSULTA L'AGENDA <a href="http://www.anno1.org/home">L'AQUILAanno 1</a> </span></b></span>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-52165368068269089392011-01-06T08:49:00.000+01:002011-01-12T11:12:43.187+01:00Bazzano Piano C.A.S.E. Area servizi19 AGOSTO<br />
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<b>Assemblea nella tenda di Bazzano</b> alla presenza dell'<b>Assessore alle Politiche Sociali</b> Stefania Pezzopane per avviare un dialogo tra cittadinanza residente e Amministrazione riguardo le decisioni sulle aree a servizi e la soluzione di problemi presenti. La nostra Associazione ha presentato proposta di progetto.<br />
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GIUGNO<br />
I COSTI INVISIBILI DEL NON DECIDERE<br />
In questi ultimi giorni i media riportano articoli relativi alla mancata costruzione della scuola donata dal gruppo FIAT per l’area destinata a servizi del Piano C.A.S.E. di Bazzano. L’Associazione “cittadini per i cittadini” già promotrice dell’incontro del 21-5-10, tenutosi presso la tenda amica e finalizzato a presentare all’Amministrazione Comunale le richieste della cittadinanza riguardo l’utilizzo dell’area destinata a servizi, è venuta a conoscenza di una discussa restituzione del terreno ai proprietari.<br />
Si evince, da successivi approfondimenti supportati dalla visione di documentazione, che in base ad un accordo sottoscritto il 23 -6- 09 dal Commissario delegato,dal Comune di L’Aquila, dalla Regione, dalla Provincia e dall’ANAS è stata accolta la richiesta avanzata dai proprietari relativa alla “ traslazione nell’ambito della proprietà medesime della localizzazione delle piastre” anche con l’offerta di una particella non inclusa precedentemente.<br />
Il decreto 3701 del 19-5-10 che ha rimodulato le aree destinate a servizi di tutti gl’insediamenti, per quella di Bazzano ha sancito la restituzione dell’area contesa.<br />
La nostra Associazione consapevole dei tempi necessari alla definizione di un eventuale contenzioso, invita le parti interessate ad una tempestiva concertazione, entro il mese di Luglio, affinché trovi concretizzazione la realizzazione di servizi necessari per la cittadinanza, ivi compresa la scuola donata dalla FIAT, che potrebbe essere realizzata nella zona ad est, in alternativa all’area in discussione.<br />
Ci auguriamo che la disputa lasci il passo alla soluzione dei problemi, che nell’area del progetto C. A. S. E. vivono in particolare le persone più deboli.<br />
<br />
a cura di Pina Lauria <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVjKNe2cBJShje_ov7tNruwT3wq6lk2vOKKFWNHAQTs7SleTD4IB_2HTWghJ6ycivsRYnJuy8baO2YYBLmup_k1KjUdmF4iyzvyFjEciNeQ4Yvb5GTn3suMal93lIZwWBHgHsJLaX_Me2u/s1600/Bazzanobitmap.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVjKNe2cBJShje_ov7tNruwT3wq6lk2vOKKFWNHAQTs7SleTD4IB_2HTWghJ6ycivsRYnJuy8baO2YYBLmup_k1KjUdmF4iyzvyFjEciNeQ4Yvb5GTn3suMal93lIZwWBHgHsJLaX_Me2u/s320/Bazzanobitmap.bmp" /></a></div>21 MAGGIO<br />
L'associazione ONLUS Cittadini per i Cittadini, attiva all'interno dell'assemblea del presidio di Piazza Duomo, ha promosso, il giorno 21 maggio 2010, l'incontro degli abitanti del progetto c.a.s.e di Bazzano con l'assessore alla ricostruzione, pianificazione e infrastrutture del Comune dell'Aquila Pietro di Stefano. L'oggetto è stato l'utilizzo, finalizzato ai servizi, del 30% dell'area su cui sorgono gli insediamenti . L'assemblea è stata molto partecipata ed ha inoltrato all'attenzione dell'assessore diverse proposte . Riguardano il bisogno di un luogo di aggregazione per la popolazione, di attività commerciali di piccoli negozi di vicinato, un mercatino settimanale animato dagli ambulanti aquilani, attività rivolte a giovani ed anziani. Ed ancora la maggiore fruibilità dei passaggi pedonali, la sistemazione dell'acciottolato, il posizionamento delle pensiline alle fermate degli autobus. L'assessore ha comunicato che, in seguito all'ordinanza della protezione civile,n.3701 del 19 maggio 2010, si è provveduto a rimodulare le superfici destinate ai servizi in tutte le 19 aree del progetto c.a.s.e. Nel tentativo di scongiurare la possibilità di non ottenere i servizi necessari agli abitanti, i residenti si sono costituiti in assemblea , con l'intento di partecipare attivamente alle scelte dell'amministrazione. La prima azione di mobilitazione sarà la raccolta delle firme.<br />
<div class="MsoNormal" style="font-family: inherit;">L'esperienza può senz'altro costituire un precedente ed un modello per tutti i cittadini residenti nelle abitazioni del progetto c.a.s.e. </div>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-77180874669575408672010-11-20T12:50:00.000+01:002011-01-18T12:54:11.104+01:00PETIZIONE PARCO URBANO E DELLA MEMORIA<div class="Default"><b><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11pt;">“Un parco in cui entrare e non vedere la fine dell'altro lato, un parco all'inglese dove poter correre liberamente, sdraiarsi liberamente, giocare liberamente o semplicemente prendere il sole... liberamente senza avere altri impedimenti intorno e non crearne agli altri. Insomma un PARCO VERO con alberi di alto fusto, lunghi viali, e tanto tanto tanto verde e non una nuova villa comunale, un giardino o tanti impianti sportivi”…. </span></i></b><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11pt;"></span></div><div class="Default"><b><span style="font-size: 11.5pt;">Il tavolo su Piazza D’Armi </span></b><span style="font-size: 11.5pt;">propone a tutti i cittadini che non si rassegnano ad una Piazza d’Armi SENZA PARCO URBANO di sottoscrivere una petizione per chiedere all’Amministrazione Comunale: </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che venga <b>riattivata la partecipazione e la condivisione </b>di tutti i cittadini a cominciare da quelli che abitano nei quartieri circostanti per ridefinire le linee guida di un progetto di Parco Urbano Pubblico; </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che la definizione esecutiva del progetto avvenga attraverso un <b>concorso di progettazione </b>che consenta ai cittadini e all’amministrazione di scegliere tra più progetti con un percorso di <b>democrazia deliberativa </b>che coinvolga la cittadinanza, forze culturali, dell’informazione, professionali e specialistiche locali e nazionali; </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che <b>si collabori con comitati ed associazioni, ordini professionali </b>per la preparazione del concorso di progettazione e che <b>si costituisca uno specifico laboratorio aperto </b>ai cittadini anche per la gestione delle fasi post concorso; </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che vengano <b>recuperati gli impianti sportivi esistenti </b>destinandoli all’uso dei cittadini e delle società-associazioni sportive già operanti prima del sisma senza aumento di volumetrie e senza funzioni aggiuntive; </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che <b>si riconsideri il contesto urbano </b>nel suo insieme per una rigenerazione complessiva dei quartieri circostanti, per la valorizzazione del <b>corridoio ecologico verso San Giuliano </b>e per la <b>conservazione delle aree di verde attrezzato </b>escludendo future edificazioni su di esse<b>; </b></span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che si inserisca nelle linee guida per il concorso la presenza del <b>contributo progettuale limitatamente al complesso auditorium </b>rimandando al concorso la definizione di una specialistica progettazione del verde con criteri naturalistici e di uno <b>spazio artistico per la memoria delle vittime del terremoto </b>; </span></div><div class="Default" style="margin-bottom: 1.75pt;"><span style="font-size: 11.5pt;"> che siano <b>preferiti parcheggi interrati </b>in sostituzione di quelli in superficie; </span></div><div class="Default"><span style="font-size: 11.5pt;"> che la <b>presenza di una piazza lastricata </b>molto più grande di piazza Duomo, adeguata anche per un mercato, sia inserita senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco; </span></div><div class="Default"><br />
</div><div class="Default"><b><span style="font-size: 14pt;">Dopo 40 anni di storia e di lotte in difesa di un PARCO URBANO a Piazza D'Armi </span></b><b><span style="font-size: 18pt;">per progettare insieme il </span></b><span style="font-size: 18pt;"></span></div><div class="Default"><b><span style="font-size: 18pt;">POLMONE VERDE DELLA CITTA' </span></b><span style="font-size: 18pt;"></span></div><div class="Default"><b><span style="font-size: 14pt;">Con un </span></b><span style="font-size: 14pt;"></span></div><div class="Default"><b><span style="font-size: 18pt;">CONCORSO DI PROGETTAZIONE sulle idee e le proposte dei cittadini </span></b><span style="font-size: 18pt;"></span></div><div class="Default"><br />
<br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11.5pt;">Il tavolo di Piazza D’Armi <i> </i></span><br />
<br />
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11.5pt;"><i>Per contribuire alla raccolta puoi inviare la tua richiesta dei moduli a : cittadinilaquila@gmail.com </i></span></div><table border="1" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="border-collapse: collapse; border: medium none;"><tbody>
<tr style="height: 15.65pt;"> <td style="border: medium none; height: 15.65pt; padding: 0cm 5.4pt; width: 105.4pt;" valign="top" width="141"><div class="Default"><br />
</div></td> <td style="border: medium none; height: 15.65pt; padding: 0cm 5.4pt; width: 105.4pt;" valign="top" width="141"><div class="Default"><br />
</div></td> <td style="border: medium none; height: 15.65pt; padding: 0cm 5.4pt; width: 105.4pt;" valign="top" width="141"><div class="Default"><br />
</div></td> </tr>
</tbody></table><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><br />
</div>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-80245081331909959552010-11-18T10:54:00.021+01:002011-01-18T08:19:04.109+01:00BENVENUTI TRA LE NOSTRE MACERIE DI DEMOCRAZIA<span style="font-size: large;"><b style="color: #38761d;">Benvenuti</b></span><b style="color: #38761d;"><span style="font-size: large;"> nella città fantasma: L’Aquila, a 19 mesi dal terremoto.</span></b><br />
<b style="color: #38761d;"><span style="font-size: large;"> </span><br />
<span style="font-size: large;"> </span></b><br />
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #38761d;">Benvenut</span></b><b style="color: #38761d;">i</b></span> in una città polverizzata, spezzata, disgregata in 19 new towns, i cui cittadini sono<br />
figli di un Dio minore, della crisi non dichiarata, dell'incapacità politica, dell'emergenza<br />
nascosta, mal gestita e sfruttata solo per conseguire consenso televisivo e politico.<br />
<b><span style="color: #38761d; font-size: large;">Benvenuti</span> </b>a constatare di persona la catastrofe del terremoto, oltre ogni menzogna mediatica.<br />
Quella che potete vedere è solo una minima parte della città, perché il centro storico, cuore e<br />
vita dell'Aquila, è zona rossa, militarizzata, inaccessibile a voi ed a noi. Nonostante i danari<br />
spesi per la messa in sicurezza degli edifici, ci viene impedito persino di visitare le nostre<br />
abitazioni, di "rimboccarci le maniche" per ricostruire le nostre case. E le nostre vite.<br />
<b><span style="color: #38761d;"><span style="font-size: large;">Benvenuti.</span> </span></b>Da oggi anche voi potrete constatare come la ricostruzione avviata finora riguardi<br />
solo le abitazioni periferiche meno danneggiate. Le istituzioni, anziché garantire sicurezza e<br />
giustizia per tutti, esercitano il potere decisionale in tavoli separati, dove la partecipazione dei<br />
cittadini non è contemplata e la trasparenza non applicata.<br />
Il sistema clientelare fraternizza con gli interessi privati dei potentati economici locali e con<br />
le avanguardie mafiose presenti in città, impedendo sistematicamente la nostra partecipazione<br />
ad ogni scelta che riguardi il nostro futuro. E, mentre crescono conventicole, clientele, chiese<br />
e congreghe, mancano del tutto luoghi attrezzati per un minimo di vita sociale. Qui, con i<br />
milioni delle vostre donazioni, si costruiscono ibridi architettonici obsoleti, mentre l’unico<br />
spazio di incontro e confronto civico, il Tendone di Piazza Duomo, sede dell'Assemblea<br />
permanente dei cittadini del capoluogo d'Abruzzo, con l’avanzare dell’inverno dovrà<br />
chiudere.<br />
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #38761d;">Benvenuti</span></b> </span>nella città dove il diritto è ferita collettiva, dove i bisogni sono campo di battaglia,<br />
dove la democrazia è guardata con sospetto e lo stato di polizia è la risposta consueta ad ogni<br />
accenno di dissenso. Qui, le macerie morali sono peggiori di quelli materiali. Poco importa<br />
che, mortificando ogni speranza di cambiamento, si crei malcostume e si allontanino i giovani<br />
e le forze migliori.<br />
<b><span style="color: #38761d;"><span style="font-size: large;">Benvenuti</span> </span></b>in una città in cui la cultura è solo un ricordo, e l'orgoglio civico un'icona del<br />
passat<b>o.</b><br />
<b style="color: #38761d;"><span style="background-color: #38761d;"></span></b>la vostra solidarietà ci dà speranza e ci induce a credere in un futuro<br />
migliore, da costruire tutti insieme. Noi vogliamo provarci.<br />
Abbiamo ottenuto che il Consiglio Comunale recepisse un regolamento sulla trasparenza, ed<br />
insisteremo perché venga approvato il Regolamento per la Partecipazione. Reclameremo a<br />
gran voce che entrambi vengano applicati. Mancano però, a tutt'oggi, i riscontri pratici.<br />
Per questo, se necessario, ricorreremo, primi in Italia, alla “class action” per tutelarci anche<br />
dall' inefficienza delle nostre istituzioni locali.<br />
L’impegno della nostra associazione, Cittadini per i Cittadini, è per attuare a L’Aquila forme<br />
di democrazia partecipata. Siamo convinti che solo con il coinvolgimento attivo e<br />
propositivo dei cittadini L’Aquila e la sua comunità potranno essere ricostruiti. Persino<br />
migliori di prima<br />
<div style="color: #38761d;"><br />
</div><b><br />
<span style="color: #38761d;"> </span></b><br />
<br />
<a href="http://www.blogger.com/%3Cobject%20width=%22640%22%20height=%22385%22%3E%3Cparam%20name=%22movie%22%20value=%22http://www.youtube.com/v/t4cg5JCmR8U?fs=1&hl=it_IT%22%3E%3C/param%3E%3Cparam%20name=%22allowFullScreen%22%20value=%22true%22%3E%3C/param%3E%3Cparam%20name=%22allowscriptaccess%22%20value=%22always%22%3E%3C/param%3E%3Cembed%20src=%22http://www.youtube.com/v/t4cg5JCmR8U?fs=1&hl=it_IT%22%20type=%22application/x-shockwave-flash%22%20allowscriptaccess=%22always%22%20allowfullscreen=%22true%22%20width=%22640%22%20height=%22385%22%3E%3C/embed%3E%3C/object%3E"><br />
</a>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-52370666802344966312010-11-08T13:00:00.000+01:002011-01-18T13:02:12.655+01:00PRESIDIO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 8 NOVEMBRE<h2 align="center" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 26pt; font-style: normal;"> </span></b></h2><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4uUQTy2xm5GyCz1CBWlycO0K57qq8iwZu32QmF_unRUkts6rMJFZhan87qfbae16yN4KbCM4LivqNGf-Wk0JZ7vN91gRTyvXX8Fjpmzqaprf1Z8h6g_mu1Et4873ax4ECcQ0Gap6eMGBA/s1600/volantino+definitivo+da+stampare+a+colori.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4uUQTy2xm5GyCz1CBWlycO0K57qq8iwZu32QmF_unRUkts6rMJFZhan87qfbae16yN4KbCM4LivqNGf-Wk0JZ7vN91gRTyvXX8Fjpmzqaprf1Z8h6g_mu1Et4873ax4ECcQ0Gap6eMGBA/s320/volantino+definitivo+da+stampare+a+colori.jpg" width="232" /></a></div><h2 align="center" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 26pt; font-style: normal;"> </span></b></h2><h2 align="center" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 26pt; font-style: normal;"> </span></b></h2><h2 align="center" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 26pt; font-style: normal;"> </span></b></h2><h2 align="center" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 26pt; font-style: normal;">IL PARCO URBANO DI PIAZZA D’ARMI</span></b></h2><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 12pt; text-align: justify;"><br />
<b><i>“Un parco in cui entrare e non vedere la fine dell'altro lato, un parco all'inglese dove poter correre liberamente, sdraiarsi liberamente, giocare liberamente o semplicemente prendere il sole... liberamente senza avere altri impedimenti intorno e non crearne agli altri. Insomma un PARCO VERO con alberi di alto fusto, lunghi viali, e tanto tanto tanto verde e non una nuova villa comunale, un giardino o tanti impianti sportivi”….</i></b></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">________________________________________________________________________________</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il piano regolatore del 1975 ha localizzato gran parte dell’espansione urbana nelle aree comprese tra Santa Barbara e Cansatessa, spostando di fatto il baricentro del sistema urbano e lasciando irrisolte le connessioni tra le parti di città.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il fatto urbano più rilevante di questo “disagio” urbanistico è certamente rappresentato dall’area denominata Piazza d’Armi che raggiunge le dimensioni di decine di ettari.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La sua connotazione di enorme “vuoto urbano”, nonostante parte di essa sia destinata ed utilizzata con attrezzature sportive e militari, allo snodo tra la città vecchia e la città nuova, pone uno tra i più complessi problemi urbanistici che questa città dovrà affrontare.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Anche il contesto risente di questo “disagio” urbano, lo spazio indefinito è percepito come un enorme area di risulta con tutte le accezioni ed i connotati negativi che la definizione trascina con sé.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">L’armatura urbana che circonda piazza d’Armi è congestionata dal traffico e da scelte insensate riguardanti la circolazione e la mobilità attuate negli anni dalle diverse amministrazioni.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Piazza d’Armi è comunque, e nonostante tutto, un’area strategica per l’assetto futuro di tutto il sistema urbano. Su di essa vanno concentrati tutti gli sforzi per una progettazione che restituisca l’uso, la funzione, e la forma, alla città ed ai cittadini per assumere il ruolo di <b>ricucitura tra centro storico e periferia </b>contribuendo alla riqualificazione dell’intera zona.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La denominazione di <b>“piazza”</b> evoca comunque un richiamo allo spazio pubblico per eccellenza, il suo stato di fatto di area verde incolta ed abbandonata evoca il riconoscimento di parco urbano rafforzato dalla legittima aspirazione sociale ad evitarne l’aggressione con volumetrie, edifici, funzioni complesse, destinazioni polivalenti. Tutte funzioni che farebbero dell’area un’occasione di appetibili operazioni immobiliari se non di esplicite speculazioni.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Piazza d’Armi deve diventare un grande <b>PARCO URBANO PUBBLICO</b> che assuma il significato di grande <b>“piazza verde”</b> i cui fronti di definizione sono i tessuti edilizi circostanti. La funzione simbolica e reale è quella di polmone verde della città in una rete ben distribuita nel sistema urbano: La villa comunale, il parco del Castello, il parco del Sole, la pineta di Roio, la Murata Gigotti, San Giuliano con il quale è possibile realizzare un vero e proprio corridoio ecologico attraverso le aree a verde pubblico del quartiere di Santa Barbara.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il significato ulteriore di <b>ingresso alla città storica</b> dovrebbe rafforzare l’orientamento a farne un parco urbano molto utile alle vocazioni turistiche e culturali della città.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Lo slogan che i cittadini hanno ripetuto spesso nel corso degli anni <b>“no al cemento a piazza d’Armi”</b> descrive, anche se in forma rudimentale, non solo lo stato d’animo e l’aspirazione diffusa ad avere uno <b>spazio grande per “respirare”</b>, ma rappresenta un contenuto programmatico ed insieme un obiettivo progettuale fondamentale per la sostenibilità urbana.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Non sono incompatibili ad essi la riqualificazione degli impianti sportivi già presenti e di grande valore storico sportivo ed eventualmente la realizzazione di una sola struttura collettiva che si può ritenere compatibile: <b>un auditorium per la musica</b>, attrezzatura di cui questa città ha assolutamente necessità.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Ma quando si parla di auditorium si intende una struttura di grande prestigio architettonico che diventi il <b>simbolo della città</b> e il centro fisico ed ideale di questa grande “piazza verde”. Il parco urbano e della musica di piazza d’Armi è un obiettivo perseguibile e realizzabile.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Spesso le strategie messe in campo dai governi cittadini hanno rappresentato un ostacolo alla realizzazione di questa idea-progetto. Esse hanno guardato soprattutto agli aspetti finanziari ed economici dell’operazione ipotizzando, ancor prima di aver fissato gli obiettivi irrinunciabili per le finalità pubbliche, fantomatiche società miste pubblico-private.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">E’ forte la preoccupazione che dietro qualche buona intenzione in realtà si nasconda l’obiettivo di rendere l’area appetibile dal punto di vista edilizio ed immobiliare, quindi con l’obiettivo di costruire più funzioni (commerciali, direzionali, residenziali, di servizio) al fine di attirare capitali privati e mobilitare risorse finanziarie che solo in cambio di consistenti “cubature” avrebbero l’interesse ad intervenire.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">I cittadini al contrario ritengono che su piazza d’Armi vada attivata una <b>procedura concorsuale</b>, eventualmente a carattere internazionale, fissando i contenuti del concorso in maniera rigorosa, limitando gli indici di edificabilità eventualmente alla sola volumetria dell’auditorium, destinando l’area a parco urbano territoriale senza destinazioni commerciali, direzionali, residenziali, progettando il verde in maniera rigorosa e con criteri naturalistici, allargando la progettazione complessiva ad un contesto più vasto che possa comprendere la riqualificazione dei quartieri circostanti.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Le richieste più volte avanzate dalla circoscrizione e dai comitati di cittadini e poi sostenute anche in consiglio comunale attraverso un odg a suo tempo votato all’unanimità si ispirano alle indicazioni e agli obiettivi precedentemente richiamati.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Progettare Piazza D’Armi</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"> deve significare anche pensare ad una <b>generalizzata riqualificazione del quartiere</b> tenendo conto della notevole densità edilizia e dell’elevato numero di abitanti insediati, della mancanza di infrastrutture, della concentrazione di strutture commerciali, del traffico in continuo aumento divenuto insostenibile per la tipologie delle strade del quartiere, dell’inquinamento acustico ed atmosferico, della bassa qualità architettonica degli edifici, di una mancanza cronica di effetto urbano e di qualità della vita.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">I progetti che si sono susseguiti nell’area nel corso degli anni non hanno mai dato risposte convincenti e molti di essi sono stati duramente contestati: il progetto della viabilità ancora da appaltare, la metropolitana di superficie, il piano parcheggi, i tentativi più volte avanzati di fare dell’area l’occasione di investimenti immobiliari e finanziari pubblico-privati per la valorizzazione edificatoria dell’area.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il controllo sociale e l’attivismo dei cittadini, dei comitati, delle associazioni, delle forze politiche e sociali più responsabili, della circoscrizione ha sempre impedito che fossero compiute scelte insensate nell’area più delicata del tessuto urbano. Gli eventi sismici e le conseguenti difficoltà hanno accresciuto i <b>rischi di un’aggressione all’area</b> anche per la necessità di reperire aree disponibili per rilocalizzare strutture, attrezzature e funzioni la cui temporaneità rimane un requisito solo formale.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Oggi all’indomani degli eventi sismici Il Master Plan di riassetto generale di Piazza d’Armi abbandona e modifica in maniera sostanziale l’impostazione del progetto originario di PARCO URBANO previsto nel programma elettorale e di mandato del Sindaco Cialente. </span></b></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La proposta di quel programma raccoglieva idee, lotte e proposte di associazioni, movimenti di cittadini e prevedeva, come unica costruzione compatibile con il verde integrale, un auditorium immerso nel verde totale di un central park, come amava chiamarlo il Sindaco, da realizzarsi attraverso un concorso di progettazione di cui non si ha più traccia nella delibera che dovrà esaminare il consiglio comunale.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La nuova soluzione di assetto generale dell’area è priva delle caratteristiche e dell’identità di PARCO URBANO PUBBLICO.</span></b></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Le nuove previsioni, ipotizzate anche con atti amministrativi incerti ed approssimativi, non rispondono alle esigenze della comunità ma piuttosto offrono “spazio pubblico” acquisito con ingenti costi sostenuti dall’Amministrazione, a <b>CONFUSE PROPOSTE “PRIVATISTICHE”</b> volte a realizzare ulteriori edifici, nuove volumetrie e costruzioni di grande impatto con discutibili ipotesi di project-financing mascherate per nuova impiantistica sportiva, foresterie, nuove palestre e parcheggi sotterranei, nuovi edifici per migliaia di mq oltre a quelli già esistenti.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">L’area a vocazione sportiva che va potenziata e riqualificata esiste già: è Centi Colella. Il progetto privato più volte presentato in dimensioni finanziarie e fisiche incompatibili con Piazza D’Armi può essere dirottato a Centi Colella per realizzare una vera “cittadella dello sport”, prevista anch’essa del programma di mandato del Sindaco.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">A Piazza d’Armi deve essere prevista solo la ristrutturazione degli attuali impianti a servizio dei cittadini e delle associazioni e società sportive già presenti. Questa scelta deve diventare permanente e non limitata alla prima fase attuativa del masterplan al solo scopo di impegnare i finanziamenti del dopo terremoto destinati al recupero delle strutture danneggiate dopo il sisma.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La scelta di ricollocare il <b>Mercato di Piazza Duomo</b> andrebbe presa valutando attentamente se nel progetto di parco urbano con auditorium sia compatibile la presenza una piazza lastricata molto più grande di piazza Duomo con un parcheggio di superficie per rendere fruibile il mercato senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">La salubrità complessiva</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"> è diventata negli ultimi anni un’emergenza di tutta l’area nel cui intorno abitano migliaia di cittadini esasperati dall’enorme presenza del traffico che inevitabilmente aumenterà con le previsioni contenute nel Masterplan. </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Anche <b>le strutture religiose</b>, oggi rilocalizzate a causa del terremoto, dovranno trovare una certa e chiara definizione del carattere temporaneo della presenza con atti amministrativi inequivocabili senza demandare a future amministrazioni ciò che deve essere deciso oggi. </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Su tutto <b>il contesto di Santa Barbara-Sant’Antonio fino a Centi–Colella</b> incombono grandi problemi e le scelte ipotizzate contribuiscono ad aggravarli. Un’amministrazione oculata non compromette un progetto strategico per alcune soluzioni che vengono definite provvisorie ed altre di carattere privato.</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Bisogna anche ricordare che risolvere il problema di piazza d’Armi deve significare affrontare definitivamente la <b>permanenza integrale delle aree verdi lungo il corridoio ecologico del Fosso di San Giuliano </b>per rinaturalizzare uno dei percorsi più belli della città che va dal Polmone Verde fino alla Madonna Fore, luogo caro e frequentato da tutti gli aquilani.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il progetto per Piazza D’Armi deve anche essere l’occasione per <b>il coinvolgimento strutturato della comunità locale </b>nella costruzione delle soluzioni. Processo che può dare un esito di natura materiale riguardante proposte concrete ed uno di natura immateriale altrettanto importante che riguarda la possibilità di riconoscere ed interpretare le immagini della città proposte dai protagonisti cittadini e nate da un’attività di costruzione della partecipazione e della condivisione che il prodotto più avanzato di cui può disporre una amministrazione.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Per percorrere un processo effettivamente partecipato si possono svolgere unitamente al concorso di progettazione:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">attività di indagine, di campionatura, di interviste individuali e per gruppi;</span></b></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">giornate seminariali organizzate su temi del quartiere circostante;</span></b></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">gruppo di lavoro e coinvolgimento con la circoscrizione per un “laboratorio di quartiere” dedicato alle analisi e alle proposte progettuali sui servizi, sulla qualità della vita, sulla mobilità, sulle attrezzature collettive nel quartiere anche alla luce degli eventi sismici;</span></b></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">coinvolgimento delle scuole e degli studenti </span></b></li>
<li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">creazione di una “comunità virtuale” con sistemi di comunicazione avanzati nella quale tutti gli abitanti che lo desiderano possono essere informati su ciò che avviene nel laboratorio anche quando non si ha la possibilità di partecipare con continuità alle attività;</span></b></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">Il tavolo su Piazza D’Armi</span></b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";"> propone a tutti i cittadini che non si rassegnano ad una Piazza d’Armi cementificata di unirsi e si impegna ad organizzare presto assemblee, iniziative e convegni per rilanciare la difesa del futuro parco della città e per questo chiede:</span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che venga <b>riattivata la partecipazione e la condivisione</b> di tutti i cittadini a cominciare da quelli che abitano nei quartieri circostanti per ridefinire le linee guida di un progetto di Parco Urbano Pubblico;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che la definizione esecutiva del progetto venga attivata attraverso un <b>concorso di progettazione </b>che consenta ai cittadini e all’amministrazione di scegliere tra più progetti attraverso un percorso di <b>democrazia deliberativa</b> che coinvolga la cittadinanza attiva oltre i provvedimenti amministrativi ordinari; il concorso di progettazione avrebbe il merito di attivare contributi progettuali nazionali ed internazionali, di catapultare il tema del parco urbano e la città dell’Aquila oltre i confini locali e di coinvolgere forze culturali, dell’informazione, professionali e specialistiche locali e nazionali;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che venga <b>localizzato su altra area più idonea</b> il contributo progettuale dell’associazione Forza L’Aquila incompatibile con la vocazione dell’area ed in contrasto con il recupero ed il riuso degli impianti sportivi esistenti che vanno destinati all’uso dei cittadini e delle società-associazioni sportive già operanti prima del sisma;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che <b>si riconsideri il contesto urbano</b> nel suo insieme per una rigenerazione complessiva dei quartieri circostanti e per la valorizzazione del corridoio ecologico verso San Giuliano;</span></li>
</ul><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che <b>siano conservate le aree libere</b> (comunque non ancora edificate con previsione nel Prg a servizi, verde pubblico e attrezzature collettive) e che nel bando di concorso abbiano destinazione pubblica e di uso pubblico in considerazione dell’alta densità edilizia ormai consolidata;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm -0.05pt 0.0001pt 36pt; text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che <b>sia sospeso</b> in attesa dell’espletamento della procedura del concorso qualsiasi provvedimento che possa compromettere l’obiettivo di mantenere uno standard di aree libere con destinazioni pubbliche nel quartiere;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="margin-right: -0.05pt; text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che <b>si fermi la delibera</b> di adozione del Piano di riassetto generale di Piazza D’Armi – variante al PRG ai sensi del dpr 327/2001 art.19 nel testo in vigore e che</span><span style="font-family: "Verdana","sans-serif";"> </span><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">il Consiglio Comunale approvi contenuti e richieste progettuali da inserire nel bando di concorso sulla base degli obiettivi indicati;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che si inserisca nelle linee guida per il concorso la presenza del <b>contributo progettuale limitatamente al complesso auditorium</b> rimandando al concorso la definizione di una specialistica progettazione del verde con criteri naturalistici e di uno <b>spazio artistico per la memoria delle vittime del terremoto </b>;</span></li>
</ul><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che siano <b>preferiti parcheggi interrati</b> in sostituzione di quelli in superficie;</span></li>
</ul><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che si definisca oggi <b>un indirizzo per il destino delle struttura temporanea religiosa</b> proprio perché è compito di uno strumento di assetto generale inquadrare e definire le previsioni future;</span></li>
</ul><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che si valuti attentamente se nel progetto di parco urbano pubblico sia utile e compatibile la <b>presenza di una piazza lastricata</b> molto più grande di piazza Duomo con un parcheggio di superficie adeguato anche per un mercato senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco;</span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che sugli atti urbanistici e progettuali conseguenti siano attivate le <b>procedure di Vas e di Via </b>in maniera scientificamente rigorosa<b>;</b></span></li>
</ul><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;"><br />
</div><ul style="margin-top: 0cm;" type="disc"><li class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">che <b>si collabori con comitati ed associazioni, ordini professionali</b> per la preparazione del concorso di progettazione e che <b>si costituisca uno specifico laboratorio aperto</b> ai cittadini anche per la gestione delle fasi post concorso;</span></li>
</ul><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><div class="MsoListParagraph"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif";">PER I MOTIVI INDICATI IL TAVOLO DI PIAZZA D’ARMI CHIEDERA’ INCONTRI E CONFRONTI CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CON I GRUPPI CONSILIARI, CON LE FORZE POLITICHE E SOCIALI, CON LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, CULTURALI, CON I COMITATI, CON LE CATEGORIE PROFESSIONALI, CON LA CIRCOSCRIZIONE, CON I CITTADINI E LE CITTADINE, CON LE SCUOLE. </span></div>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-71768268732177537692010-10-16T12:46:00.002+02:002010-11-27T13:40:14.102+01:00ITER DEL RICONOSCIMENTO DELLA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI AL COMUNEIl giorno <b>3 Agosto 2009</b> nello spazio del Parco Unicef c'è stato un incontro fra i comitati cittadini e la quarta commissione consiliare (Commissione Regolamenti e Statuto) come richiesto nella proposta fatta al Comune il giorno 27 Luglio.<br />
Lo Statuto comunale già prevede un regolamento sulla partecipazione mai definito ne approvato. Lo si vorrebbe attuare ora,data la situazione di emergenza, attraverso una chiara e completa definizione (<a href="http://opinionixricostruzioneaq.forumfree.net/">vai sul forum "opinioni per la ricostruzione</a>").<br />
Hanno preso parte il Presidente della IV Commissione Giuseppe Bernardi (Sinistra Democratica) e i membri della Commissione: Luigi D'Eramo (La Destra), Antonello Bernardi (PD), l'assessore Antonio Lattanzi (Rifondazione Comunista) che ha anche la delega alla partecipazione.<br />
Ai consiglieri è stata presentata solo la prima parte riguardante l'informazione. <br />
Successivamente su nostra richiesta è stata approfondita dal comitato Reteaq anche la parte riguardante la partecipazione ed è stata inoltrata al Comune poco prima delle dimissioni dell'assessore Lattanzi.<br />
<br />
<b>VENERDI' 15 GENNAIO 2010</b><a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/02/primo-incontro.html">Prima riunione</a> della IV commissione regolamenti del Comune di L'Aquila per aprire una discussione sulla <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2008/09/parte-20-partecipazione-e-ricostruzione.html">partecipazione</a> al fine di approvare un regolamento che ne determini il riconoscimento e regoli le modalità.<br />
<br />
<b>MERCOLEDI'10 FEBBRAIO 2010</b> La IV commissione dopo aver esaminato e discusso il regolamento e dopo aver apportato alcune modifiche sul terzo e quarto punto,sulla parte riguardante l'informazione,ha consegnato tutto al segretario generale per il parere dei dirigenti Contabili e della Gestione risorse umane. <br />
<br />
<b>VENERDI'12 MARZO 2010<br />
</b>la IV commissione DOPO AVER apportato le ultime modifiche senza aver ricevuto ancora i pareri tecnici consegna l'intera documentazione al Consiglio <br />
<br />
<br />
LUNEDI' 7 Giugno 2010 <br />
CONSIGLIO COMUNALE SEDUTA STRAORDINARIA DI I CONVOCAZIONE<br />
All'ordine del giorno<br />
Punto5<b>)Approvazione regolamento per l’informazione e la trasparenza da attuare sul sito internet del Comune dell’Aquila;<br />
</b><br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2007/09/regolamento-per-la-trasparenza-e.html">IL REGOLAMENTO DI TRASPARENZA E INFORMAZIONE</a> VIENE APPROVATO <br />
<br />
<b>MANCA FINO AD OGGI L'APPLICAZIONE</b><br />
<br />
<br />
<b>NUOVO DOCUMENTO: Regolamento sui diritti di partecipazione, informazione<br />
dei cittadini e di iniziativa popolare</b> <br />
Le amministrazioni troppo spesso vivono il cittadino non come una risorsa con la quale costruire alleanze, ma come un problema. Da tali considerazioni scaturisce la bozza di documento sulla partecipazione elaborata dal tavolo della partecipazione nel quale la nostra Associazione è parte attiva e promotrice.<br />
Il documento si basa sul principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dall’articolo 118 comma 4 della Costituzione italiana.<br />
<br />
<br />
La democrazia partecipativa e la sussidiarietà orizzontale sono aspetti centrali per definire e gestire le politiche di gestione e di costruzione delle decisioni. <br />
<br />
<br />
Domenica 25 Luglio<br />
IL REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE VIENE APPROVATO DALL'ASSEMBLEA CITTADINA<br />
Giovedì 29 Luglio<br />
Viene PRESENTATO E CONSEGNATO AL COMUNE<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2008/07/regolamento.html"><br />
DOCUMENTO</a><br />
<br />
<b>OCCORRE CHIEDERE LA DISCUSSIONE IMMEDIATA E L'APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO</b><br />
<b> NONCHE' L'ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO SULL'INFORMAZIONE GIA' APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
</b>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-27485123139368046582010-06-14T20:21:00.019+02:002010-11-29T08:40:08.782+01:00PETIZIONE: UNA SEDE COMUNALE UNICA<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/03/petizione-sede-unica-degli-uffici-del.html"><b>UNA SEDE COMUNALE</b></a><br />
Promossa dall'Associazione onlus "Cittadini per i cittadini con l'adesione di Immota Manet, Ideaq, Lega Ambiente, Un Nuovo Respiro per L'Aquila, 3e32,Epicentro Solidale e Collettivo99, ReteAq, Comitatus Aquilanus e l'Associazione AdA<br />
Febbraio 2010<br />
<a href="http://old.ilcapoluogo.com/news.php?extend.935.3">Riportato sul Capoluogo</a><br />
<br />
<b>15 GIUGNO 2010</b><br />
Sono state consegnate nella Conferenza dei Capi Gruppo le firme raccolte per la petizione "UNA SEDE UNICA COMUNALE", con la quale si richiede al Comune di L'Aquila di restituire gli uffici comunali ad una maggiore fruibilità per la cittadinanza, riunedendoli in un'unica sede<br />
<br />
Nell'incontro è stato stabilito il trasferimento degli uffici di Presidenza del Consiglio nella ex palestra della Scuola Media Mazzini liberando così una parte dell'edificio fino ad oggi utilizzato di Villa Gioia e consentendo l'indispensabile avvicinamento dell'ufficio protocollo. Il tempo di lavoro stimato è di 3 mesi.<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.anno1.org/home"></a>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-49677565370727162432010-06-10T07:51:00.003+02:002010-11-27T13:57:16.909+01:00INFORMAZIONI AI CITTADINI<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/i-progetti-di-del-corvo.html">I PROGETTI DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DEL CORVO</a><br />
<br />
<a href="http://www.comune.laquila.it/documenti/terremoto/case.html">LA NUOVA MODULISTICA PER RICHIESTE E COMUNICAZIONI DEI CITTADINI PER GLI ALLOGGI</a> <br />
<br />
A seguito dell'incontro sulla sostenibilità, è stato preso l’impegno da parte delle istituzioni di maggiorare del 20% il contributo di ricostruzione per interventi tesi al risparmio energetico;Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-66491908000547349032010-02-17T23:39:00.102+01:002010-06-15T15:25:06.679+02:00LE MACERIE E UNA POPOLAZIONE ATTIVAIl ridere inopportuno ha risvegliato l'orgoglio di una popolazione<br />
<br />
L’ Aquila, vince il popolo delle carriole. Seimila aquilani violano la zona rossa per smaltire le macerie ferme da quasi 11 mesi. Una catena umana unisce piazza Palazzo a piazza Duomo, con un passaggio di carriole e secchi tra due ali di folla per sgomberare i mucchi di detriti rimasti intatti davanti al Comune. <br />
<br />
Il Centro — 01 marzo 2010 <br />
<br />
<br />
<b>MOVIMENTO DELLE CARRIOLE</b><br />
<br />
Il popolo delle carriole, infatti, possiamo essere tutti noi che abbiamo voglia di partecipare alla ricostruzione non come semplici spettatori ma come parte attiva. Il popolo delle carriole è un popolo ferito che vuole dimostrare a sé stesso e a tutto il Paese che il terremoto ci ha ferito ma non ci ha annientato. Il popolo delle carriole, dunque, mi sembra l’espressione più bella di una comunità, molto spesso accusata di assistenzialismo e di passività nel post-terremoto, che, invece, vuole provare a rinascere e a riappropriarsi di ciò che le è stato sottratto. Se “carriola” equivale a corresponsabilità nei confronti del futuro della città, a condivisone di un progetto di ricostruzione fatto dagli aquilani per l’Aquila, a voler sollecitare le Autorità perchè facciano presto e bene, allora benedette siano le “carriole”. Auspico, infine, che politici non strumentalizzino queste manifestazioni magari per usarle contro i propri avversari». Don Claudio Tracanna.<br />
<br />
Il Centro — 08 marzo 2010 <br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/03/le-carriole.html">Il popolo delle carriole emozione e tanta voglia di ricominciare</a>.<br />
<br />
<a href="http://www.postphotography.eu/?page_id=401">GALLERIA FOTO</a><br />
<br />
<a href="http://www.collettivo99.org/site/?p=2022">Selezionare e riciclare le macerie (Collettivo99)</a><br />
<br />
<a href="http://www.openpolis.it/dichiarazione/479235"><br />
Interventi e direttive governative</a><br />
<br />
<br />
UNA PRIMA VITTORIA <br />
<b>Rimozione macerie:</b> Macerie, si copia il popolo delle carriole<br />
Il Centro — 11 marzo 2010 <br />
<br />
Fonte: Ufficio stampa del Comune dell'Aquila:<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/03/il-materiale-confluira-in-appositi.html">Il materiale confluirà in appositi cassoni</a><br />
<br />
<br />
<b>La selezione delle macerie oltre a servire per la ricostruzione può essere fonte di lavoro e di reddito per gli aquilani.<br />
Devono essere rinaturalizzate le numerose cave con lo sterrato.<br />
Basta con interventi che non tengono conto delle risorse e caratteristiche del nostro territorio.</b> <br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/mai-piu-senza-di-noi.html">Lettera alle autorità: "Mai più senza di noi"</a> <br />
<br />
Partecipanti alla puntata di Porta a Porta del 6 Aprile <a href="http://www.6aprile2009.it/?p=11533">Bruno Vespa non si fida delle Carriole</a> <br />
Nasce su fb il gruppo " Io mi dissocio" e scrivono <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/lettera-bruno-vespa.html">una lettera indirizzata a Bruno Vespa <br />
</a><br />
Antonello Ciccozzi spiega la sua posizione: ad reprimendam audaciam aquilanorum <br />
<br />
<br />
Nel corso di questi intensi mesi di attivismo abbiamo ripopolato il centro storico e ridato, in momenti di grande partecipazione emotiva, unità e identità a una cittadinanza confusa e dispersa.<br />
Dopo un S-OST del 21 marzo.<a href="http://www.anno1.org/documenti"> LEGGI IL DOCUMENTO su ANNO 1</a> <br />
Ci siamo strutturati in assemblea aperta e organizzati in gruppi di lavoro, raccogliendo energie e competenze che stiamo mettendo al servizio di tutti per una ricostruzione realmente partecipata. <br />
Abbiamo elaborato una serie di proposte serie e concrete su molti temi, ottenendo legittimazione da parte delle istituzioni di cui abbiamo dimostrato di poter essere interlocutori autorevoli e competenti, tanto che in vari casi le nostre proposte sono state riprese e messe in pratica, come nel caso dello smaltimento delle macerie o sul problema delle tasse; in altri casi abbiamo ottenuto impegni per obiettivi che intendiamo perseguire in futuro. <br />
<br />
<b>Domenica 2 Maggi</b>o, <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2010/05/comunicato-stampa-domenica-2-maggio-le.html">CARRIOLE IN CENTRO PIENE DI DOMANDE</a><br />
<br />
LE MACERIEEnza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-34065509347844921282010-02-15T18:03:00.000+01:002010-08-20T09:40:24.390+02:00L'AQUILA UN ANNO DOPO<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/laquila-un-anno-dopo.html">L'AQUILA UN ANNO DOPO E LE SUE VERITA'</a><br />
<br />
<a href="http://www.collettivo99.org/site/?p=2163">ALTERNATIVE POSSIBILI</a><br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/laquila-un-anno-dopo.html">Case senza città, periferie senza centro, cittadini senza città - di Sonja Riva <br />
</a><br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/05/stranieri-nella-propria-citta.html">Dalle illusioni dei terremotati alle sofferenze degli sfollati di Mariangelica Maoddi</a><br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/pensieri-e-testimonianze-del-vissuto.html">PENSIERI E TESTIMONIANZE DI CHI HA VISSUTO QUELLA NOTTE</a><br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/03/crisi.html">Crisi: momento che separa una maniera di essere da altra differente di Ezio Bianchi</a><br />
<br />
UN SERIO PARAGONE TRA DUE STRATEGIE DI RICOSTRUZIONE <br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/04/marche-e-umbria-abruzzo.html">UMBRIA E MARCHE / ABRUZZO</a><br />
<br />
LA RICOSTRUZIONE<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/03/incontro-dei-comitati-cittadini-con.html"><br />
UNITA' DI MISSIONE ARCHITETTO FONTANA</a><br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/05/completato-lorganigramma-delle.html">ORGANIGRAMMA DELLE STRUTTURE COMMISSARIALI</a><br />
<a href="http://ilcapoluogo.com/site/News2/Eventi/Laboratorio-urbanistico-AQuila-comincia-il-ciclo-dei-workshop">Laboratorio Urbanistico di L'Aquila</a><br />
<a href="http://www.inu.it/blog/terremoto_abruzzo/?p=342">SITO DEL LABORATORIO URBANISTICO PER LA RICOSTRUZIONE</a>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-10829354366273982242010-01-30T21:02:00.005+01:002010-05-11T21:26:15.279+02:00L'AQUILA SI MANIFESTA<b>LUNEDI' 15 febbraio</b> <b>-Facoltà di Lettere e Filosofia</b><br />
<span style="font-family: Calibri,Verdana,Helvetica,Arial;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><br />
L'Associazione "Cittadini per i cittadini, in collaborazione con altre Associazioni e comitati promuove un incontro pubblico che si terrà presso l'aula magna della Facoltà di Lettere e Filosofia sita nel nucleo industriale di Bazzano, via delle industrie Paganica dalle ore 16:00 alle 18:30. La riunione servirà per illustrare le attività svolte, al fine di un'organica condivisione delle future iniziative. Al centro dell'incontro sarà anche l'andamento della campagna di raccolta firme per una sede comunale unica che sta avendo un grande successo. La riunione è aperta agli organi d'informazione e alla partecipazione attiva di tutte le cittadine e i cittadini.<br />
<br />
<a href="http://old.ilcapoluogo.com/?extend.2034.3"><b>Dal Capoluogo.it</b></a><a href="http://old.ilcapoluogo.com/news.php?extend.2034.3"><br />
</a><br />
<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/05/laquila-si-manifesta_11.html">I TRE ASPETTI DELL'INIZIATIVA:</a> <br />
1)CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA' 2) PIATTAFORMA DI AGGREGAZIONE cittadina 3) SPAZIO web INFORMATIVO<br />
<br />
Gruppo su facebookEnza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-59012660301402990652009-12-31T08:44:00.034+01:002010-03-30T10:10:26.192+02:00LA VERITA' SI FA SPAZIO<b>NO PROTEZIONE CIVILE SpA</b><br />
Dal 18 Dicembre abbiamo iniziato a preoccuparci di quanto stava accadendo aprendo una petizione online successivamente ci sono stati convegni, è stato aperto un Osservatorio Civile e si è svolta una manifestazione a Roma.<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/02/no-protezione-civile-spa.html">(per saperne di più)</a><br />
<br />
L'articolo 16 che la istituiva è stato bloccato <br />
<a href="http://tv.repubblica.it/dossier/bertolaso-indagato/scalfari-stop-alla-spa-buon-risultato-ma-resta-il-sistema/42733?video=&pagefrom=1">INTERVISTA A SCALFARI</a><br />
<br />
<br />
Oggetto: Trasparenza in merito all’ammontare e all’utilizzo dei fondi<br />
per l”emergenza sisma “ da parte del Dipartimento di Protezione Civile<br />
dal 6 Aprile al 15 febbraio 2010-02-15 <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/02/mozione-dei-consiglieri-comunali.html">Mozione urgente</a><br />
Il Consiglio Comunale dell’Aquila<br />
<br />
<b>Dopo Fabio Masi</b> del Blob di rai 3 un'altra giornalista<b> Marialuisa Busi</b> si offre come portavoce delle realtà celate dietro l'efficentismo<br />
<br />
PROBLEMA ECONOMICO E RICOSTRUZIONE IN RITARDO<br />
<object width="320" height="265"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Yv9hzHYeJcM&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x402061&color2=0x9461ca"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Yv9hzHYeJcM&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x402061&color2=0x9461ca" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="320" height="265"></embed></object><br />
<br />
ECCESSIVA ASSISTENZA E CITTADINANZA CHE MANIFESTA I DISAGI<br />
<object width="320" height="265"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/id_IaS2RUpo&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x402061&color2=0x9461ca"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/id_IaS2RUpo&hl=it_IT&fs=1&rel=0&color1=0x402061&color2=0x9461ca" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="320" height="265"></embed></object><br />
<br />
<b>Rai 3 Blob del 1 gennaio</b>: eccezionale presenza a capodanno sui media nazionali di <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2009/02/blob-di-rai-3.html"><b>voci controcorrente</b></a> dall’Aquila. Per una seria presa di coscienza che i problemi veri non si risolvono con la televisione, né con i miracoli<br />
<br />
<br />
<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/qj9IFE3upCc&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/qj9IFE3upCc&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />
<br />
<ul><li><a href="http://tv.repubblica.it/dossier/terremoto-in-abruzzo/cosi-muore-l-arte-dell-aquila/40633?video"> REPUBBLICA Danni al Patrimonio Artistico dell'Umanità - video </a></li>
</ul><ul><li><a href="http://www.scribd.com/doc/24619624/La-situazione-dell-Aquila-vista- dall-Avvenire-Dicembre-2009-parte-i%C2%B0"> La situazione dell'Aquila articolo pubblicato su AVVENIRE - pag 1</a></li>
</ul><ul><li><a href="http://www.scribd.com/doc/24619691/La-situazione-dell-Aquila-vista-dall-Avvenire-Dicembre-2009-parte-II%C2%B0"> La situazione dell'Aquila articolo pubblicatosu AVVENIRE - pag 2 </a></li>
</ul>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-8751449430198319812009-12-30T08:29:00.002+01:002010-02-28T18:00:59.168+01:00LA STORIA DELLA NOSTRA CITTA'<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2008/08/laquila-citta-fondata-dai-suoi-futuri.html"><b>L'Aquila città fondata dai suoi futuri abitanti</b></a> di Marcello Vittorini, ingegnere e urbanista.<br />
<a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2008/08/la-grande-aquila-fu-unoperazione-rozza.html"><b>La Grande Aquila</b></a><br />
L'analisi di Raffaele Colapietra<br />
<br />
VIDEO SULLA STORIA<br />
<br />
<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/go_Pm65oNZE&hl=it_IT&fs=1&"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/go_Pm65oNZE&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-42784391370318574812009-12-26T19:03:00.002+01:002009-12-26T19:03:13.529+01:00BUON NATALE SFOLLATILa gestione dell’informazione post-terremoto è oggi, per tutti noi, la questione principale. <br />
<a href="http://www.scribd.com/doc/24520492/BUON-NATALE-SFOLLATI">Se ce ne fosse ulteriore bisogno, lo dimostra, ultima in ordine di tempo, la puntata di “Radio anch’io” andata in onda questa mattina, ospiti il Sindaco dell’Aquila, il dottor Bertolaso e il nuovo Arcivescovo.</a><br />
Ne diamo una piccola cronaca a memoria; a cura di Marcello GallucciEzio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-52274136858822330852009-12-26T16:50:00.002+01:002010-02-18T00:26:33.145+01:00UNA CITTA' PRIVATA DELLA SUA ANIMA<blockquote><span style="font-size: small;"><a href="http://www.nytimes.com/2009/12/24/arts/24abroad.html?_r=1&ref=design">Una città italiana privata della sua identità culturale</a></span><br />
</blockquote>Io tradurrei in questo modo <span style="color: blue;">"</span><span style="color: red;">An Italian City Shaken to Its Cultural Core</span><span style="color: blue;">"</span> che è il titolo dell'articolo di Michael Kimmelman pubblicato il 23 dicembre scorso sul New York Times : un 'analisi della situazione aquilana oggi, dei rischi che incombono e qualche proposta di soluzioni possibili, un punto di vista esterno che può aiutare.<br />
<div style="text-align: justify;">Le versioni che circolano nella stampa e nei blog aquilani omettono la traduzione del titolo che sostituiscono con "<b><span style="font-size: small;">LEADERSHIP FORTE</span></b>".<br />
<br />
</div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: center;"><a href="http://www.inabruzzo.com/?p=23156">in abruzzo</a> <a href="http://www.mpl.it/?p=7443#more-7443%20"> movimento per l'Aquila</a> <a href="http://www.blogpolitica.it/2009/12/25/leadership-forte/%20%20">blogpolitica</a><br />
</div></div><br />
<div style="text-align: justify;">In effetti il giornalista ritiene che, stante l'assenza di una leadership forte della classse dirigente, di una pianificazione urbanistica severa, <span style="font-size: large;">oppure</span> di "<span style="color: blue; font-size: small;">public forums where citizens might seriously grapple with a future L’Aquila</span>", la situazione non appare rosea.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Da noi è assente una leadership forte, è assente la pianificazione, ed è assente purtroppo l'unica alternativa possibile,"<span style="font-size: small;"><span style="color: blue;">forum pubblici dove i cittadini possano seriamente confrontarsi con il futuro de L'Aquila</span></span>", ossia <a href="http://cittadinixcittadini.blogspot.com/2008/08/linee-guida-della-partecipazione_19.html"><span style="font-size: large;">la <b>partecipazione</b></span></a>, quella chiesta per tempo , e a gran voce, dai Comitati Cittadini, e snobbata dalla Stampa e dalle Istituzioni locali.<br />
</div>Dai vari commentatori locali non viene presa in alcuna considerazione la possibilità della partecipazione, un processo che, se condotto bene, anche a L'Aquila potrebbe creare una leadership consapevole e quindi forte.<br />
<div style="text-align: justify;">Un esempio di leadership forte è certamente quella di Bertolaso, ma con leggi speciali ed in emergenza, e con quanti problemi...<br />
</div><div style="text-align: justify;">Difficile capire a quale leadership forte si faccia riferimento: un pettegolezzo come tanti altri, in questo periodo di apparenza televisiva.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Se la stampa si limita al pettegolezzo quando potrebbe innescare , essa stessa, il processo di partecipazione.... siamo lontani anche dalla ricetta Kimmelman: "<i>Non una città perfetta, ma reale, vivibile che potrebbe diventare modello per un nuovo tipo di centro storico del 21 secolo in Italia.</i>"<br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Davvero molto lontani.. meno male che il 2009 ormai...<br />
</div><ul style="text-align: justify;"><li>.<span style="color: #274e13;">.. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero? </span></li>
<li style="color: #274e13;">Speriamo.</li>
</ul>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-53503167877562291132009-12-26T11:55:00.006+01:002009-12-26T12:09:16.764+01:00<object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/DbI_w6HXRsw&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowScriptAccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/DbI_w6HXRsw&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowScriptAccess="always" width="425" height="344"></embed></object><br />
<br />
Il Decreto Minist. Sanità del 5 luglio 1975 ART.3 recita: "<span style="color: blue;">l’alloggio monostanza, per una persona,deve avere una superficie minima, comprensiva dei servizi, non inferiore a mq 28, </span><br />
<span style="color: blue;"> </span><b style="color: blue;">e non inferiore a mq 38, se per due persone<span style="color: blue;">"</span></b><span style="color: blue;"><br />
</span>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-87818736439225029802009-12-24T22:57:00.001+01:002010-03-05T17:46:59.099+01:00Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2010 della Corte d'Appello de L'Aquila<a href="http://www-2.radioradicale.it/scheda/296330/inaugurazione-dellanno-giudiziario-2010-della-corte-dappello-de-laquila">DOCUMENTO VIDEO</a>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-33383214463006483552009-12-22T23:21:00.003+01:002009-12-22T23:25:08.066+01:00Il Guerriero di Capestrano: doverose precisazioniAlcuni giorni or sono, poco prima che gli venisse consegnato il “Guerriero di Capestrano” dalla presidente della Provincia, il Dott. Bertolaso ha ricevuto personalmente il nostro volantino e, nel suo intervento finale a ringraziamento dell’omaggio ricevuto, da una parte ha elogiato la nostra tenacia ed il nostro senso critico, dall’altra ci è sembrato che volesse far passare le nostre perplessità come negative per la città.<br />
Avvertiamo, pertanto, la necessità di precisare ai nostri concittadini che il 23 giugno avevamo consegnato personalmente al dott. Bertolaso un documento redatto da noi e da altri 15 comitati cittadini,<br />
<span id="fullpost"><br />
<br />
<br />
nel quale lo invitavamo a procedere immediatamente, come misura prioritaria, alla requisizione delle abitazioni sfitte esistenti e ad una tempestiva integrazione del Piano C.A.S.E. con i M.A.P. e i moduli removibili anche nell’aquilano. Come è noto, l’integrazione è stata fatta solo successivamente ad un censimento (contestato con 5000 lettere) che prevedeva tra le opzioni solo il Piano C.A.S.E. e l’alloggio in affitto. A tutt’oggi la cittadinanza paga questi colpevoli ritardi di gestione ed intelligenza, se è vero – com’è vero – che non si è ancora a capo della questione C.A.S.E. e che NON SI SA se e quante disponibilità esistano per gli affitti, né minimamente si è fatto cenno ai tempi di consegna e ai criteri per l’elaborazione di una graduatoria di quest’ultimi.<br />
Al posto delle requisizioni è stato costituito, in seguito, un fondo immobiliare, che viene citato solo alla data del 1 dicembre nell’ordinanza 1959, e che tuttavia non inserisce neppure al primo posto i nuclei da una o due persone, né chi – fiducioso - è rimasto in camper o in roulotte reperite in proprio, o in altre situazioni fortunosamente o virtualmente di “autonoma sistemazione”.<br />
Per quanto riguarda il mancato allarme e piano di evacuazione, precisiamo che non ci riferivamo alla previsione di Giuliani, come ha sostenuto il dott. Bertolaso, bensì alla necessaria predisposizione di un piano di emergenza ed evacuazione del territorio, o quantomeno alla necessità di evitare un contro-allarmismo altrettanto dannoso per la cittadinanza che, troppo tranquillizzata dalle prese di posizione della Commissione Grandi Rischi (quelle sì “scientifiche ed affidabili”, e si è visto con che effetto!), è restata in totale balia della furia del terremoto. Si auspica un confronto aperto per avere risposte anche su queste tematiche.<br />
Dunque non per preconcetta opposizione alla persona di Bertolaso e al suo operato abbiamo manifestato il nostro dissenso, ma perché siamo ancora convinti – e le sue parole, dott. Bertolaso, non ci hanno per nulla persuasi del contrario – che ancora tanto, troppo ci sia da fare per arrivare ad una visione ragionata ed obiettiva delle responsabilità prima e dopo il sisma. E al proposito ci permettiamo di ripetere ancora una domanda, per noi tutti fondamentale: dopo mesi di attività sismica atipica, di fronte ad una scossa di magnitudo 4,5, siamo proprio sicuri che non fosse il caso di dare l’allarme?<br />
Ci perdoni, dottor Bertolaso, e si tenga caro il suo “Guerriero di Capestrano”: ma affidi a quella preziosa riproduzione anche il compito di ricordarle quel che si doveva fare e non è stato fatto.<br />
</span>Ezio Bianchihttp://www.blogger.com/profile/05606054978012686912noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-53776236885379624202009-12-19T00:59:00.005+01:002009-12-20T15:08:35.064+01:00RESOCONTO<div style="text-align: justify;">In occasione della conferenza stampa che oggi si è tenuta presso la sede dellʼANCE alle 15:00, erano presenti la Presidente della Provincia dellʼAquila, Stefania Pezzopane, il Sindaco Massimo Cialente e lʼon.Giovanni Lolli.<br />
</div><div style="text-align: justify;">In breve tempo, è stato esposto qual è lʼattuale intenzione del governo nazionale in merito alle misure che ci si appresta a varare con un probabile Decreto Legge, entro la fine dellʼanno.<br />
</div><span id="fullpost"><br />
<div style="text-align: justify;">In quella che attualmente appare essere una bozza non definitiva,(nemmeno lʼon.Lolli è riuscito ad entrare in possesso di un documento con maggiore attendibilità), si citano le seguenti misure:<br />
</div><div style="text-align: justify;">-nessuna sospensione dei tributi per il lavoro dipendente.<br />
</div><div style="text-align: justify;">-una probabile sospensione per 6-12 mesi per lavoratori autonomi, ma solo con riferimento allʼIRPEF, non allʼIRAp, e comunque sembra ci sia lʼintenzione di limitare questi vantaggi ai lavoratori autonomi con reddito inferiore ai 200.000€.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Ci si troverebbe pertanto di fronte allʼassurdo per cui, mentre il dipendente è tenuto a versare tributi, il suo datore di lavoro ne potrebbe essere esentato.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Nessuna traccia,infine dei 300 milioni di € promessi dal CIPE nella precedente trattativa tenutasi tra amministrazioni locali e governo.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Di fronte allo stato dei fatti, lʼon.Lolli ha prospettato la possibilità di riuscire ad ottenere un qualche miglioramento in occasione della discussione in parlamento quando,entro 60 giorni dalla presentazione di questo ancora ipotetico decreto, sarà necessario votarne in aula la conversione in legge.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Nellʼeventualità che in questa occasione si dovesse fallire, proprio lʼon.Lolli ha paventato lʼipotesi che si possa sollevare obiezione di costituzionalità, dato appunto che allo stato attuale pare si voglia introdurre quale discriminante tra beneficiari della sospensione del versamento tributario un criterio di “distinzione tra classe di lavoratori e non tra fasce di reddito”.<br />
</div><br />
<div style="text-align: justify;">Per quanto concerne le posizioni del Sindaco e della Presidente della Provincia, questi si sono limitati ad osservare che le promesse fatte dal Governo, e ribadite più volte dal sottosegretario Bertolaso, non sembrano (ad oggi)essere state minimamente rispettate,è stato più volte chiesto un trattamento per LʼAquila al pari di quanto assicurato per altre popolazioni in occasione di calamità,nonostante non potevano essere considerate, come lo stesso Bertolaso ha più volte affermato,“la più grave calamità degli ultimi 100 anni”.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Da quì ad invocare la mobilitazione popolare, il passo è stato breve.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Alcuni hanno anche sollevato lʼipotesi di un blocco forzoso delle autostrade, e di altre plateali misure di opposizione alle misure che stanno per essere prese a Roma; il nostro triunvirato ha però spesso fatto notare la scarsa partecipazione della cittadinanza nelle precedenti occasioni di protesta, invitando i presenti a fare di più, auspicando che la buona presenza di cittadini alla conferenza stampa in corso fosse un segnale positivo in tal senso.<br />
</div><div style="text-align: justify;">A questo punto, è stata sollevata da Federico DʼOrazio, per lʼassociazione Cittadini per i Cittadini, una serie di obiezioni: prima tra tutte, lʼincomprensibile condotta degli amministratori locali, che si sono alternati tra fasi di stringente richiamo del Governo al rispetto delle promesse fatte, a fasi di innegabile sudditanza e complicità, come testimoniato dalla premiazione di Guido Bertolaso col premio “Guerriero di Capestrano 2009, per la dedizione ed amore verso LʼAquila”, conferitagli solo una settimana fa dalla Provincia dellʼAquila e per la quale ci siamo pronunciati.<br />
</div><div style="text-align: justify;">Allo stesso modo, anche il Sindaco, si è a nostro giudizio reso partecipe di un colpevole ringraziamento al Presidente del Consiglio per le misure garantite a vantaggio della popolazione aquilana, giunto del tutto prematuramente, e soprattutto a scatola chiusa, se ancora oggi il testo non gode di alcuna ufficialità.<br />
</div>Molto consenso tra i cittadini hanno ottenuto queste affermazioni,alle quali gli interessati hanno risposto semplicemente smentendo la gravità di tali azioni a nostro giudizio senza neppure troppa convinzione, ed invitando tutti a non dividersi, per combatteresu un fronte comune.<br />
</span>Enza Blundohttp://www.blogger.com/profile/13099939695868457770noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9070371059395095255.post-1232768132306123652009-12-17T18:02:00.001+01:002009-12-20T15:10:01.581+01:00METODO AUGUSTUSIl ”Metodo Augustus” è un metodo di approccio ai problemi della pianificazione di emergenza in protezione civile secondo criteri di massima semplificazione delle procedure.<br />
<span id="fullpost"><br />
E'una sorta di protocollo metodologico ormai acquisito a tutti i livelli per affrontare le problematiche dell'organizzazione delle risposte di protezione civile ovvero la gestione dell’emergenza, l’informazione in situazioni di crisi e l’assistenza alloggiativa in emergenza. Si tratta di percorsi collaudati per la prima volta in occasione dell'alluvione della Versilia nel 1996, durante la crisi sismica in Umbria e Marche del 1997, e a Sarno nel 1998. Sulla base del Metodo Augustus, un Piano di emergenza viene schematizzato essenzialmente in tre parti: la prima è quella della raccolta di informazioni (Dati da Base), la seconda quella dell'individuazione degli obiettivi di salvaguardia da conseguire (Lineamenti della Pianificazione) e finalmente, la terza, quella della realizzazione di un modello vero e proprio di intervento operativo.<br />
di Elvezio Galanti<br />
L’abc della Protezione Civile<br />
”Metodo Augustus”, ovvero la gestione dell’emergenza, l’informazione in situazioni di crisi e<br />
l’assistenza alloggiativa in emergenza: tre percorsi affatto virtuali che abbiamo cercato di<br />
illustrare con chiarezza e semplicità. Perchè da questi percorsi chi opera nella protezione civile<br />
può acquisire una conoscenza di base dei problemi che, puntualmente, si verificano prima, durante<br />
e dopo un evento calamitoso.<br />
Si tratta di percorsi purtroppo collaudati più volte in questi ultimi anni (Versilia, crisi sismica in<br />
Umbria e Marche, Sarno, tanto per ricordare i principali avvenimenti verificatisi dal 1997 ad oggi)<br />
e che, grazie anche alla riflessione sugli errori del passato, si sono affinati in maniera sempre più<br />
rispondente alle esigenze operative a vario livello.<br />
E la rispondenza a questo nostro lavoro (confortato sempre da un costante coordinamento tra<br />
centro e periferia) l’abbiamo avuta proprio da chi, in emergenza, deve operare in fretta e bene: le<br />
edizioni precedenti sono andate più volte esaurite e la richiesta continua ad essere costante. Per<br />
questo abbiamo deciso di riunire in un unico numero di “DPC Informa” le monografie dedicate<br />
alla gestione dell’emergenza e dell’informazione e all’assistenza alloggiativa, a disposizione di<br />
tutti coloro che, a qualsiasi titolo, operano nel campo della prevenzione e dell’emergenza.<br />
Per quanto riguarda in particolare il “Metodo Augustus” si segnalano alcune significative<br />
variazioni derivanti dalle novità legislative, (ad esempio le nuove competenze di protezione civile<br />
delle Regioni, delle Provincie e degli Enti Locali).<br />
INDICE<br />
IL METODO AUGUSTUS<br />
Il metodo Augustus<br />
di Elvezio Galanti<br />
Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile<br />
Caratteristiche di base per la pianificazione di emergenza<br />
definizione di un piano - successo di una operazione di protezione civile - struttura di un piano<br />
Analisi comparata fra attività di programmazione e di pianificazione<br />
Criteri di massima per la pianificazione provinciale di emergenza<br />
Criteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza<br />
Vitalità di un piano<br />
aggiornamento periodico - attuazione di esercitazioni - informazione alla popolazione<br />
COMUNICAZIONE E CRISI<br />
Comunicare in tempo di crisi<br />
di Paolo Farneti<br />
L'informazione in situazioni di emergenza<br />
di Franco Barberi<br />
Informazione, il cane da guardia del cittadino<br />
di Paolo Giuntella<br />
La comunicazione nell'emergenza<br />
Comunicazione in stato di crisi<br />
Organizzazione preventiva in funzione di comunicazione in stato di crisi<br />
Gestione della comunicazione in stato di crisi<br />
ASSISTENZA ALLOGGIATIVA IN EMERGENZA<br />
Insediamenti abitativi di emergenza<br />
di Mario Massimo Simonelli<br />
Aree di ammassamento<br />
Aree di accoglienza<br />
Aree di attesa<br />
Urbanizzazione di un sito per insediamento di moduli abitativi e servizi: San Felicissimo<br />
IL METODO AUGUSTUS<br />
Il metodo Augustus<br />
di Elvezio Galanti<br />
“Il valore della pianificazione diminuisce con la complessità dello stato delle cose”. Così duemila<br />
anni fa, con una frase che raccoglieva una visione del mondo unitaria fra il percorso della natura e<br />
la gestione della cosa pubblica, l’imperatore Ottaviano Augusto coglieva pienamente l’essenza dei<br />
concetti che oggi indirizzano la moderna pianificazione di emergenza che si impernia proprio su<br />
concetti come semplicità e flessibilità.<br />
In sostanza: non si può pianificare nei minini particolari, perchè l’evento - per quanto previsto sulla<br />
carta - al suo “esplodere” è sempre diverso. Il metodo Augustus nasce da un bisogno di unitarietà<br />
negli indirizzi della pianificazione di emergenza che, purtroppo, fino ad oggi ha visto una miriade di<br />
proposte spesso in contraddizione fra loro perchè formulate dalle varie amministrazioni locali e<br />
centrali in maniera tale da far emergere solamente il proprio “particolare”. Tale tendenza ha<br />
ritardato di molto il progetto per rendere più efficaci i soccorsi che si muovono in un sistema<br />
complesso tipico di un paese come il nostro.<br />
Esigenza questa assunta come “primaria attività” da perseguire nel campo della protezione civile<br />
del Sottosegretario di Stato Franco Barberi che, ricoprendo anche la responsabilità della Direzione<br />
Generale della protezione civile e dei servizi antincendio, ha potuto incaricare un gruppo di lavoro<br />
specifico per l’elaborazione di una unica linea guida per la pianificazione di emergenza.<br />
Altre carenze erano state evidenziate dal Sottosegretario nel campo della pianificazione di<br />
emergenza: la genericità della legge 225/92 per l’attività di pianificazione di emergenza; la carenza<br />
procedurale ed effettiva, nella circolare n.2 del 1994 riguardante la pianificazione di emergenza del<br />
Dipartimento della Protezione Civile, sia per il mancato riferimento dei piani di emergenza per il<br />
rischio idrogeologico alla suddivisione del territorio per i bacini idrografici (previsti dalla legge<br />
183/89 difesa del suolo), sia per l’assenza di un riferimento sul modello di intervento all’interno<br />
delle pianificazioni di emergenza.<br />
Il gruppo di lavoro incaricato di elaborare le linee guida “Augustus” (composto da funzionari del<br />
Dipartimento della Protezione Civile e del Ministero dell’Interno), tenendo conto di queste<br />
indicazioni, ha prodotto un lavoro che rappresenta una sintesi coordinata degli indirizzi per la<br />
pianificazione, per la prima volta raccolti in un unico documento operativo.<br />
L’importanza delle linee guida del metodo Augustus, oltre a fornire un indirizzo per la<br />
pianificazione di emergenza, flessibile secondo i rischi presenti nel territorio, delinea con chiarezza<br />
un metodo di lavoro semplificato nell’individuazione e nell’attivazione delle procedure per<br />
coordinare con efficacia la risposta di protezione civile. Nel nostro paese non mancano (o,<br />
comunque, non mancano sempre) i materiali ed i mezzi: mancano soprattutto gli indirizzi sul come<br />
attivare queste risorse in modo sinergico.<br />
Il metodo Augustus vuole abbattere il vecchio approccio di fare i piani di emergenza basati sulla<br />
concezione burocratica del solo censimento di mezzi utili agli interventi di protezione civile e<br />
introdurre con forza il concetto della disponibilità delle risorse; per realizzare questo obiettivo<br />
occorre che nei piani di emergenza siano introdotte le funzioni di supporto con dei responsabili in<br />
modo da tenere “vivo” il piano, anche attraverso periodiche esercitazioni ed aggiornamenti.<br />
Nel metodo Augustus sono ben sviluppati questi concetti per le competenze degli Enti territoriali<br />
proposte alla pianificazione (per gli eventi di tipo a) e b) art. 2 L.225/92), ove viene evidenziato che<br />
attraverso l’istituzione delle funzioni di supporto nelle rispettive sale operative (9 funzioni per i<br />
comuni e 14 per le provincie e regioni) si raggiungono due obiettivi primari per rendere efficace ed<br />
efficiente il piano di emergenza:<br />
a) avere per ogni funzione di supporto la disponibilità delle risorse fornite da tutte le<br />
amministrazioni pubbliche e private che vi concorrono;<br />
b) affidare ad un responsabile della funzione di supporto sia il controllo della specifica operatività,<br />
sia l’aggiornamento di questi dati nell’ambito del piano di emergenza. Inoltre far lavorare in “tempo<br />
di pace” i vari responsabili delle funzioni di supporto per l’aggiornamento del piano di emergenza<br />
fornisce l’attitudine alla collaborazione in situazioni di emergenza, dando immediatezza alle<br />
risposte di protezione civile che vengono coordinate nelle Sale Operative.<br />
Si chiarisce con il metodo Augustus la diversità dei ruoli nel modello di intervento Provinciale con<br />
la distinzione dei ruoli del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) e della Sala Operativa. Il CCS si<br />
configura come l’organo di coordinamento Provinciale ove si individuano delle strategie generali di<br />
intervento, mentre nella Sala Operativa Provinciale si raccolgono le esigenze di soccorso e si<br />
risponde secondo le indicazioni provenienti dal CCS. Questi due organi debbono necessariamente<br />
operare in distinti locali, ma sotto un’unica autorità.<br />
Il COM è invece la struttura decentrata del coordinamento Provinciale per meglio svolgere la<br />
direzione unitaria dei servizi di emergenza coordinandoli a livello provinciale con gli interventi dei<br />
Sindaci dei Comuni afferenti al COM stesso.<br />
Le funzioni di supporto, da attuare nei comumi, non debbono essere necessariamente 14 ma<br />
dovranno essere istituite a ragion veduta, in maniera flessibile o in base a una pianificazione di<br />
emergenza già predisposta in un determinato territorio per un determinato evento, oppure per far<br />
fronte ad immediate esigenze operative dei comuni durante o prima di un evento calamitoso.<br />
Il Sindaco a sua volta non possiede un organo di supporto per le strategie, ma organizza la risposta<br />
di protezione civile sul proprio territorio attraverso la costituzione di una Sala Operativa comunale.<br />
Questo metodo di lavoro, dunque, è valido certamente per i Sindaci (che sono la prima autorità di<br />
protezione civile) e per i responsabili di protezione civile degli enti territoriali, che il DLGS 112 del<br />
31/3/98, più noto come «Decreto Bassanini» conferisce loro dirette funzioni sia di pianificazioni<br />
che di attuazione di interventi urgenti in caso di crisi per eventi classificati «a» e «b» (art. 2, L.<br />
225/92) avvalendosi anche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.<br />
Il metodo Augustus rappresenta comunque un punto di riferimento per tutti gli operatori di<br />
protezione civile che, con competenze diverse, sono impegnati quotidianamente ad affrontare le<br />
emergenze spesso configurate impropriamente come “eventi naturali”, con una loro specifica<br />
ciclicità.<br />
E’ ormai noto a tutti che terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche, frane, si manifestano quasi<br />
sempre, nei territori dove in passato tali eventi hanno causato sistematiche distruzioni e disagi di<br />
ogni tipo alla popolazione. Negli ultimi anni la distruzione dei beni e i danni alla popolazione sono<br />
aumentati per un uso dissennato del territorio e delle risorse che hanno elevato in maniera critica il<br />
valore esposto e, quindi, l’entità del rischio in aree notoriamente pericolose. Se la ciclicità è un<br />
fattore costante per un fenomeno calamitoso, l’entità del danno e il tipo di soccorsi sono parametri<br />
variabili; per questo si dice che le emergenze non sono mai uguali fra loro a parità di intensità<br />
dell’evento che si manifesta. Quindi, proprio per questo, gli operatori di protezione civile debbono<br />
essere pronti a gestire “l’incertezza”, intesa come l’insieme di quelle variabili che di volta in volta<br />
caratterizzano gli effetti reali dell’evento.<br />
La “gestione dell’incertezza” si affronta con le stesse regole con cui la scienza medica affronta il<br />
pericolo o il rischio di contagi nelle malattie: applicando, cioè, il principio della massima<br />
prevenzione attraverso il ricorso alla vaccinazione di massa. Nell’attività preparatoria della<br />
protezione civile questo principio corrisponde a gestire in maniera corretta il territorio ad<br />
organizzare una corretta informazione alla popolazione sui rischi e all’adozione, nel piano locale di<br />
protezione civile di linguaggi e procedure unificate fra le componenti e le strutture operative che<br />
intervengono nei soccorsi. Di fondamentale rilevanza è anche l’organizzazione di periodiche<br />
esercitazioni di protezione civile con la popolazione e i soccorritori per passare dalla “cultura del<br />
manuale” alla “cultura dell’addestramento”.<br />
Insomma si tratta di coordinare un sistema complesso nelle sue molteplici specificità e competenze:<br />
“Augustus” è la base su cui improntare le attività di pianificazione a tutti i livelli di responsabilità<br />
che sono individuate dalle attuali norme di protezione civile. E’ un metodo di lavoro di base che,<br />
comunque, rimane oggettivamente valido al di là delle diverse assunzioni di responsabilità che<br />
nuove norme potranno assegnare a soggetti diversi dall’attuale ordinamento. Siamo oggi in grado,<br />
per quanto concerne la pianificazione di emergenza, di uniformare le procedure delle pianificazioni<br />
nazionali a quelle regionali, provinciali e comunali.<br />
Queste pagine non comprendono gli indirizzi della pianificazione nazionale ma quelle concernenti<br />
le risposte di protezione civile sul territorio attraverso i piani provinciali e comunali.<br />
Il Piano deve contenere:<br />
-Coordinamento ed indirizzo per tutte le fasi di risposta previste dal Piano;<br />
-Procedure semplici e non particolareggiate;<br />
-Individuazione delle singole responsabilità nel modello di intervento;<br />
-Flessibilità operativa nell’ambito delle funzioni di supporto.<br />
Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile<br />
COORDINAMENTO E INDIRIZZO<br />
La legge 24 febbraio 1992, n. 225, istitutiva del Servizio Nazionale di Protezione Civile, consente<br />
per la prima volta l’attuazione della pianificazione di emergenza.<br />
Il coordinamento e indirizzo per le attività di Previsione, Prevenzione e Soccorso nell’ambito del<br />
Servizio Nazionale riguarda:<br />
• Le tipologie degli eventi secondo quanto previsto dall’art. 2;<br />
• Il decentramento con specifiche competenze alle autonomie locali per le attività di Previsione,<br />
Prevenzione e Soccorso;<br />
• Gli ambiti di competenza delle Componenti e delle Strutture Operative;<br />
• Il Comitato Operativo della P.C., art. 10;<br />
• La Commissione Grandi Rischi.<br />
Per lo svolgimento di tali attività sono individuati dalla L.225/92 e dal D.LGS. 112/98 differenti<br />
Enti e/o Amministrazioni, sia a livello centrale che a livello periferico.<br />
Caratteristiche di base per la pianificazione di emergenza<br />
DEFINIZIONE DI PIANO<br />
Il progetto di tutte le attività coordinate e delle procedure di Protezione Civile per fronteggiare un<br />
qualsiasi evento calamitoso atteso in un determinato territorio è il PIANO DI EMERGENZA.<br />
Il Piano di emergenza deve recepire:<br />
1. Programmi di Previsione e Prevenzione;<br />
2. Informazioni relative a:<br />
a. processi fisici che causano le condizioni di rischio e relative valutazioni,<br />
b. precursori,<br />
c. eventi,<br />
d. scenari,<br />
e. risorse disponibili.<br />
Di conseguenza occorre rappresentare cartograficamente le indicazioni utili alla caratterizzazione<br />
dei possibili scenari di rischio per l’attuazione delle strategie di intervento per il soccorso e il<br />
superamento dell’emergenza, razionalizzando e mirando l’impiego di uomini e mezzi.<br />
SUCCESSO DI UNA OPERAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE<br />
Al successo di un’operazione di protezione civile concorrono le seguenti condizioni:<br />
• Direzione unitaria<br />
La direzione unitaria delle operazioni di emergenza si esplica attraverso il coordinamento di un<br />
sistema complesso e non in una visione settoriale dell’intervento.<br />
• Comunicazione<br />
Costante scambio di informazioni fra il sistema centrale e periferico nell’ambito del SNPC<br />
• Risorse<br />
Utilizzo razionale e tempestivo delle risorse realmente disponibili e della reperibilità degli uomini e<br />
dei mezzi adatti all’intervento.<br />
STRUTTURA DI UN PIANO<br />
Il piano deve essere strutturato in tre parti fondamentali:<br />
1. Parte generale<br />
2. Lineamenti della Pianificazione<br />
3. Modello di intervento<br />
1. Parte generale:<br />
Si raccolgono tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio, alle reti di monitoraggio<br />
presenti, alla elaborazione degli scenari di rischio.<br />
2. Lineamenti della pianificazione:<br />
Si individuano gli obiettivi da conseguire, per dare una adeguata risposta di P.C. ad una qualsiasi<br />
emergenza.<br />
3. Modello di intervento:<br />
Si assegnano le responsabilità nei vari livelli di comando e controllo per la gestione delle<br />
emergenze di P.C.; si realizza il costante scambio di informazioni nel sistema centrale e periferico<br />
di P.C.; si utilizzano le risorse in maniera razionale.<br />
Questi criteri sono applicabili alla pianificazione di emergenza a livello Nazionale, Regionale,<br />
Provinciale e Comunale. In queste pagine si affrontano esclusivamente i due ultimi livelli.<br />
Criteri di massima per la pianificazione provinciale di emergenza<br />
(eventi calamitosi di cui all’art. 2, comma 1, lettera b, della legge 225/92)<br />
È una pianificazione elaborata per fronteggiare, nel territorio provinciale, gli eventi con dimensioni<br />
superiori alla risposta organizzata dal Sindaco (eventi di tipo b).<br />
Il Piano Provinciale di emergenza si compone di:<br />
A - Parte generale<br />
B - Lineamenti della pianificazione<br />
C - Modello di intervento<br />
A - Parte generale<br />
A.1- Dati di base<br />
A.2- Scenario degli eventi attesi<br />
A.3- Indicatori di evento e risposte del Sistema provinciale di protezione civile<br />
A.1 Dati di base<br />
Cartografia<br />
occorre reperire la seguente cartografia, già realizzata da enti ed amministrazioni:<br />
• carta di delimitazione del territorio, regionale, provinciale e comunale, scala 1:200.000 o<br />
1:150.000;<br />
• carta idrografica, scala 1:100.000;<br />
• carta dell’uso del suolo, scala 1:50.000;<br />
• carta dei bacini idrografici con l’ubicazione degli invasi e degli strumenti di misura: pluviometri<br />
e idrometri, scala 1:150.000 o 1:200.000;<br />
• carta geologica, scala 1:100.000;<br />
• carta geomorfologica, scala 1:25.000;<br />
• carta della rete viaria e ferroviaria, dei porti, aeroporti ed eliporti, scala 1:100.000;<br />
• cartografia delle attività produttive (industriali, artigianali, agricole, turistiche);<br />
• cartografia della pericolosità dei vari eventi nel territorio provinciale;<br />
• cartografia del rischio sul territorio provinciale.<br />
Popolazione:<br />
• numero abitanti per comune e nuclei familiari;<br />
• carta della densità della popolazione per comune e provincia.<br />
A.2 Scenari degli eventi attesi<br />
Gli scenari si ricavano incrociando le seguenti cartografie tematiche che sono prodotte dalle<br />
Amministrazioni provinciali e regionali (programmi di protezione civile).<br />
A.2.1 Rischio idrogeologico:<br />
Alluvioni<br />
• cartografia delle aree inondabili;<br />
• stima della popolazione coinvolta nelle aree inondabili;<br />
• stima delle attività produttive coinvolte nelle aree inondabili;<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private coinvolte nelle aree inondabili;<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio).<br />
Frane<br />
• cartografia degli abitati instabili;<br />
• stima della popolazione nell’area instabile;<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private nell’area instabile;<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio)<br />
Dighe<br />
• tipi di crollo (sifonamento, tracimazione);<br />
• onda di sommersione (da crollo e/o manovra degli scarichi di fondo);<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private ubicate nell’area coinvolta dall’ ipotetica<br />
onda di sommersione;<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio.)<br />
A.2.2 Rischio sismico:<br />
• carta della pericolosità sismica;<br />
• rilevamento della vulnerabilità (edifici pubblici e privati;)<br />
• stima dell’esposizione delle infrastrutture e dei servizi essenziali alla comunità;<br />
• censimento della popolazione coinvolta dall’evento atteso;<br />
• classificazione sismica dei comuni.<br />
A.2.3 Rischio industriale:<br />
• censimento delle industrie soggette a notifica e dichiarazione;<br />
• specificazione dei cicli produttivi degli impianti industriali;<br />
• calcolo delle sostanze in deposito e in lavorazione;<br />
• censimento della popolazione nell’area interessata dall’evento;<br />
• calcolo dell’area d’impatto esterna alle industrie.<br />
A.2.4 Rischio vulcanico:<br />
• serie storiche degli eventi vulcanici;<br />
• censimento della popolazione nell’area interessata dall’evento;<br />
• mappe di pericolosità;<br />
• rilevamento della vulnerabilità con riguardo anche all’esposizione delle infrastrutture e dei<br />
servizi pubblici essenziali;.<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio).<br />
A.2.5 Rischio di incendio boschivo:<br />
• Carta dell’uso del suolo (estensione del patrimonio boschivo);<br />
• Carta climatica del territorio;<br />
• Carta degli incendi storici;<br />
• Carta degli approvvigionamenti idrici.<br />
A.3 Aree di emergenza<br />
• cartografia delle aree per l’ammassamento dei soccorritori e delle risorse, scala 1:25.000;<br />
• cartografia degli edifici strategici e loro eventuale rilevamento della vulnerabilità, scala 1:5.000<br />
o 1:10.000;<br />
A.4 Indicatori di evento e risposte del Sistema provinciale di protezione civile<br />
Gli eventi si dividono in eventi prevedibili (vulcanico, idrogeologico) e non prevedibili (terremoto,<br />
rischio chimico industriale, incendi boschivi).<br />
Qualora in una porzione di territorio si riscontrino eventi prevedibili in un arco di tempo<br />
determinato, sarà fondamentale collegare ad ogni allarme una risposta graduale del sistema<br />
provinciale di protezione civile.<br />
Sarà quindi necessario tramite il responsabile della funzione di supporto n. 1 (vedi pag. 11 e<br />
seguenti) garantire un costante collegamento con tutti quegli enti preposti al monitoraggio<br />
dell’evento considerato nel piano di emergenza.<br />
B - Lineamenti della Pianificazione<br />
I lineamenti sono gli obiettivi che le autorità territoriali devono conseguire per mantenere la<br />
direzione unitaria dei servizi di emergenza a loro delegati.<br />
B.1 - Coordinamento operativo provinciale<br />
Viene assunta la direzione unitaria dei servizi di emergenza da attivare, a livello provinciale, per<br />
meglio supportare gli interventi dei Sindaci dei comuni interessati.<br />
B.2 - Salvaguardia della popolazione<br />
Questa attività è prevalentemente assegnata ai Sindaci.<br />
Le misure di salvaguardia alla popolazione per gli eventi prevedibili sono finalizzate<br />
all’allontanamento della popolazione dalla zona di pericolo; particolare riguardo deve essere dato<br />
alle persone con ridotta autonomia (anziani, disabili, bambini).<br />
Dovranno essere attuati piani particolareggiati per l’assistenza alla popolazione (aree di<br />
accoglienza, etc.)<br />
Per gli eventi che non possono essere preannunciati sarà di fondamentale importanza organizzare il<br />
primo soccorso sanitario entro poche ore dall’evento.<br />
B.3 - Rapporti tra le Istituzioni locali e nazionali per la continuità amministrativa e il supporto<br />
all’attività di emergenza<br />
Si tratta di mantenere la continuità di governo assicurando il collegamento e le attività comunali e<br />
periferiche dello stato:<br />
B.4 - Informazione alla popolazione<br />
E’ fondamentale, che il cittadino residente nelle zone, direttamente o indirettamente interessate<br />
all’evento conosca preventivamente:<br />
• le caratteristiche essenziali di base del rischio che insiste periodicamente sul proprio territorio;<br />
• le predisposizioni del piano di emergenza nell’area in cui risiede;<br />
• come comportarsi, prima, durante e dopo l’evento;<br />
• con quale mezzo ed in quale modo verranno diffuse informazioni ed allarmi.<br />
B.5 - La salvaguardia del sistema produttivo<br />
Questo intervento di protezione civile si può effettuare o nel periodo immediatamente precedente il<br />
manifestarsi dell’evento (eventi prevedibili), attuando piani di messa in sicurezza dei mezzi di<br />
produzione e dei relativi prodotti stoccati, oppure immediatamente dopo che l’evento abbia<br />
provocato danni (evento imprevedibile) alle persone e alle cose; in questo caso si dovrà prevedere il<br />
ripristino dell’attività produttiva e commerciale nell’area colpita attuando interventi mirati per<br />
raggiungere tale obiettivo nel più breve tempo possibile.<br />
La concorrenza delle aziende produttive nel mercato nazionale e internazionale non permette che la<br />
sospensione della produzione sia superiore ad alcune decine di giorni.<br />
B.6 - Ripristino della viabilità e dei trasporti<br />
Durante il periodo della prima emergenza si dovranno già prevedere interventi per la riattivazione<br />
dei trasporti sia terrestri, aerei, marittimi, fluviali, del trasporto per le materie prime e di quelle<br />
strategiche, l’ottimizzazione dei flussi di traffico lungo le vie di fuga e l’accesso dei mezzi di<br />
soccorso nell’area colpita.<br />
In ogni piano sarà previsto, per questo specifico settore, una singola funzione di supporto per il<br />
coordinamento di tutte le risorse e gli interventi necessari per rendere piena funzionalità alla rete di<br />
trasporto.<br />
B.7 - Funzionalità delle telecomunicazioni<br />
La riattivazione delle telecomunicazioni dovrà essere immediatamente garantita per gestire il flusso<br />
delle informazioni degli uffici pubblici e per i centri operativi dislocati nell’area colpita attraverso<br />
l’impiego massiccio di ogni mezzo o sistema TLC.<br />
Si dovrà garantire la funzionalità delle reti telefoniche e radio delle varie strutture operative di<br />
protezione civile per garantire i collegamenti fra i vari centri operativi e al tempo stesso per<br />
diramare comunicati, allarmi etc.<br />
In ogni piano sarà prevista, per questo specifico settore, una singola funzione di supporto che<br />
garantisce il coordinamento di tutte le risorse e gli interventi necessari per ridare piena funzionalità<br />
alle telecomunicazioni per la trasmissione di testi, immagini e dati numerici.<br />
B.8 - Funzionalità dei servizi essenziali<br />
La messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi essenziali dovrà essere assicurata, al verificarsi<br />
di eventi prevedibili, mediante l’utilizzo di personale addetto secondo specifici piani<br />
particolareggiati elaborati da ciascun ente competente.<br />
La verifica ed il ripristino della funzionalità delle reti dovrà prevedere l’impiego degli addetti agli<br />
impianti di erogazione ed alle linee e/o utenze in modo comunque coordinato (Enel, gas...),<br />
prevedendo per tale settore una specifica funzione di supporto, al fine di garantire le massime<br />
condizioni di sicurezza.<br />
B.9 - Censimento e salvaguardia dei Beni Culturali<br />
Nel ribadire che il preminente scopo del piano di emergenza è quello di mettere in salvo la<br />
popolazione e garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita “civile”, messo in crisi<br />
da una situazione di grandi disagi sia fisici che psicologici, è comunque da considerare<br />
fondamentale la salvaguardia dei beni culturali ubicati nelle zone a rischio.<br />
Si dovranno perciò organizzare specifici interventi per il censimento e la tutela dei beni culturali,<br />
predisponendo anche specifiche squadre di tecnici specializzati nel settore per la messa in sicurezza<br />
dei reperti, o altri beni artistici, in aree sicure.<br />
B.10 - Modulistica per il censimento dei danni a persone e cose<br />
La raccolta dei dati prevista da tale modulistica è suddivisa secondo le funzioni di supporto previste<br />
per la costituzione di una Sala Operativa.<br />
Con questa modulistica unificata è possibile razionalizzare la raccolta dei dati, che risultano<br />
omogenei e di facile interpretazione.<br />
B.11 - Relazione giornaliera per le Autorità centrali e conferenza stampa<br />
La relazione dovrà contenere le sintesi delle attività giornaliere, ricavando i dati dalla modulistica di<br />
cui al punto precedente.<br />
Si dovranno anche riassumere i dati dei giorni precedenti e si indicheranno, anche attraverso i massmedia<br />
locali, tutte le disposizioni che la popolazione dovrà adottare. I giornalisti accreditati<br />
verranno costantemente aggiornati con una conferenza stampa quotidiana.<br />
Durante la giornata si dovranno inoltre organizzare per i giornalisti supporti logistici per la<br />
realizzazione di servizi di informazione nelle zone di operazione.<br />
B.12 - Struttura dinamica del piano provinciale: aggiornamento dello scenario ed esercitazioni<br />
Il continuo mutamento dell’assetto urbanistico del territorio, la crescita delle associazioni del<br />
volontariato, il rinnovamento tecnologico delle strutture operative e le nuove disposizioni<br />
amministrative comportano un continuo aggiornamento del piano sia per lo scenario dell’evento<br />
atteso che per le procedure<br />
Le esercitazioni rivestono quindi un ruolo fondamentale al fine di verificare la reale efficacia del<br />
piano di emergenza.<br />
Esse devono essere svolte periodicamente a tutti i livelli secondo le competenze attribuite alle<br />
strutture operative previste dal piano stesso; sarà quindi necessario ottimizzare linguaggi e<br />
procedure e rodare il piano di emergenza redatto, sullo specifico scenario di un evento atteso, in una<br />
determinata porzione di territorio.<br />
Per far assumere al piano le migliori caratteristiche di un documento vissuto e continuamente<br />
aggiornato sarà fondamentale organizzare le esercitazioni secondo diverse tipologie:<br />
• esercitazioni senza preavviso per le strutture operative previste nel piano;<br />
• esercitazioni congiunte tra strutture operative e popolazione interessata all’evento atteso (la<br />
popolazione deve conoscere e provare attraverso le esercitazioni tutte le azioni da compiere in caso<br />
di calamità).<br />
• esercitazioni periodiche del solo sistema di comando e controllo, anche queste senza preavviso,<br />
per una puntuale verifica della reperibilità dei singoli responsabili delle funzioni di supporto e per<br />
testare l’efficienza dei collegamenti.<br />
C - Modello di intervento<br />
“Rappresenta il coordinamento di tutti i centri operativi (DICOMAC, CCS, COM, COC) dislocati<br />
sul territorio”.<br />
C.1 Sistema di comando e controllo<br />
È il sistema per esercitare la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello provinciale e si<br />
caratterizza con tre strutture operative:<br />
• Centro Coordinamento Soccorsi (CCS);<br />
• Sala Operativa provinciale con 14 funzioni di supporto;<br />
• Centri Operativi Misti (COM).<br />
Il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS)<br />
Può configurarsi nel Comitato Provinciale della Protezione Civile ed è il massimo organo di<br />
coordinamento delle attività di Protezione Civile a livello provinciale. Sarà composto dai massimi<br />
responsabili di tutte le componenti e strutture operative presenti nel territorio provinciale. Dovrà<br />
individuare le strategie di intervento per il superamento dell’emergenza razionalizzando le risorse<br />
disponibili nella Provincia e al tempo stesso garantire il coordinamento degli interventi del governo<br />
regionale o del governo nazionale a seconda della natura dell’evento calamitoso.<br />
Decide inoltre la dislocazione nel territorio dei COM in accordo con il Comitato Operativo<br />
Nazionale in caso di evento di tipo “C”.<br />
Manterrà stretti collegamenti con le autorità preposte all’ordine pubblico.<br />
La Sala Operativa è organizzata per 14 funzioni di supporto; esse rappresentano le singole risposte<br />
operative che occorre organizzare in qualsiasi tipo di emergenza a carattere provinciale.<br />
Ogni singola funzione avrà un proprio responsabile che in “tempo di pace” aggiornerà i dati relativi<br />
alla propria funzione e in caso di emergenza provinciale sarà l’esperto che attiverà le funzioni di<br />
soccorso.<br />
L’ubicazione della Sala Operativa dovrà essere individuata in sedi non vulnerabili e facilmente<br />
accessibili.<br />
Le 14 funzioni sono così configurate:<br />
1 - TECNICA E DI PIANIFICAZIONE<br />
Questa funzione comprende i Gruppi Nazionali di ricerca ed i Servizi Tecnici nazionali e locali.<br />
Il referente sarà il rappresentante del Servizio Tecnico del comune o del Genio Civile o del Servizio<br />
Tecnico Nazionale, prescelto già in fase di pianificazione; dovrà mantenere e coordinare tutti i<br />
rapporti tra le varie componenti scientifiche e tecniche per l’interpretazione fisica del fenomeno e<br />
dei dati relativi alle reti di monitoraggio.<br />
2 - SANITÀ’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA<br />
Saranno presenti i responsabili del Servizio Sanitario locale, la C.R.I., le Organizzazioni di<br />
volontariato che operano nel settore sanitario.<br />
In linea di massima il referente sarà il rappresentante del Servizio Sanitario Locale.<br />
3 - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE<br />
La sala stampa dovrà essere realizzata in un locale diverso dalla Sala Operativa.<br />
Sarà cura dell’addetto stampa stabilire il programma e le modalità degli incontri con i giornalisti.<br />
Per quanto concerne l’informazione al pubblico sarà cura dell’addetto stampa, coordinandosi con i<br />
sindaci interessati, procedere alla divulgazione della notizia per mezzo dei mass-media.<br />
Scopi principali sono:<br />
• informare e sensibilizzare la popolazione;<br />
• far conoscere le attività;<br />
• realizzare spot, creare annunci, fare comunicati;<br />
• organizzare tavole rotonde e conferenze stampa<br />
4 - VOLONTARIATO<br />
I compiti delle Organizzazioni di volontariato, in emergenza, vengono individuati nei piani di<br />
protezione civile in relazione alla tipologia del rischio da affrontare, alla natura ed alla specificità<br />
delle attività esplicate dalle Organizzazioni e dai mezzi a loro disposizione.<br />
Pertanto, in Sala Operativa, prenderà posto il coordinatore indicato nel piano di protezione civile<br />
che avrà il compito di mantenere i rapporti con la consulta provinciale per il volontariato.<br />
Il coordinatore provvederà, in «tempo di pace», ad organizzare esercitazioni congiunte con altre<br />
forze preposte all’emergenza al fine di verificare le capacità organizzative ed operative delle<br />
suddette Organizzazioni.<br />
5 - MATERIALI E MEZZI<br />
La funzione di supporto in questione è essenziale e primaria per fronteggiare una emergenza di<br />
qualunque tipo.<br />
Questa funzione censisce i materiali ed i mezzi in dotazione alle amministrazioni; sono censimenti<br />
che debbono essere aggiornati costantemente per passare così dalla concezione del “censimento”<br />
delle risorse alla concezione di “disponibilità” delle risorse.<br />
Si tratta di avere un quadro delle risorse suddivise per aree di stoccaggio.<br />
Per ogni risorsa si deve prevedere il tipo di trasporto ed il tempo di arrivo nell’area dell’intervento.<br />
Alla gestione di tale funzione concorrono i materiali e mezzi comunque disponibili.<br />
Nel caso in cui la richiesta di materiali e/o mezzi non possa essere fronteggiata a livello locale, il<br />
coordinatore rivolgerà richiesta a livello centrale.<br />
6 - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITA’<br />
La funzione riguardante il trasporto è strettamente collegata alla movimentazione dei materiali, al<br />
trasferimento dei mezzi, ad ottimizzare i flussi lungo le vie di fuga ed al funzionamento dei cancelli<br />
di accesso per regolare il flusso dei soccorritori. Questa funzione di supporto deve necessariamente<br />
operare a stretto contatto con il responsabile della funzione 10, “Strutture Operative”.<br />
Per quanto concerne la parte relativa all’attività di circolazione e viabilità il coordinatore è<br />
normalmente il rappresentante della Polstrada o suo sostituto; concorrono per questa attività, oltre<br />
alla Polizia Stradale, i Carabinieri ed i Vigili Urbani: i primi due per il duplice aspetto di Polizia<br />
giudiziaria e di tutori della legge e gli altri per l’indiscussa idoneità nella gestione della funzione in<br />
una emergenza a carattere locale.<br />
Si dovranno prevedere esercitazioni congiunte tra le varie forze al fine di verificare ed ottimizzare<br />
l’esatto andamento dei flussi lungo le varie direttrici.<br />
7 - TELECOMUNICAZIONI<br />
Questa funzione dovrà, di concerto con il responsabile territoriale delle aziende di<br />
telecomunicazioni, con il responsabile provinciale P.T. con il rappresentante dell’associazione di<br />
radioamatori presente sul territorio, organizzare una rete di telecomunicazione alternativa affidabile<br />
anche in caso di evento di notevole gravità.<br />
Il responsabile di questa funzione è normalmente un esperto di telecomunicazioni.<br />
8 - SERVIZI ESSENZIALI<br />
In questa funzione prenderanno parte i rappresentanti di tutti i servizi essenziali erogati sul territorio<br />
coinvolto.<br />
Mediante i Compartimenti Territoriali e le corrispondenti sale operative nazionali o regionali deve<br />
essere mantenuta costantemente aggiornata la situazione circa l’efficienza e gli interventi sulla rete.<br />
L’utilizzazione del personale addetto al ripristino delle linee e/o delle utenze è comunque<br />
coordinata dal rappresentante dell’Ente di gestione presente nella funzione.<br />
9 - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE<br />
L’effettuazione del censimento dei danni a persone e cose riveste particolare importanza al fine di<br />
fotografare la situazione determinatasi a seguito dell’evento calamitoso per determinare sulla base<br />
dei risultati riassunti in schede riepilogative gli interventi d’emergenza.<br />
Il responsabile della suddetta funzione, al verificarsi dell’evento calamitoso, dovrà effettuare un<br />
censimento dei danni riferito a:<br />
• persone<br />
• edifici pubblici<br />
• edifici privati<br />
• impianti industriali<br />
• servizi essenziali<br />
• attività produttive<br />
• opere di interesse culturale<br />
• infrastrutture pubbliche<br />
• agricoltura e zootecnia<br />
Per il censimento di quanto descritto il coordinatore di questa funzione si avvarrà di funzionari<br />
dell’Ufficio Tecnico del Comune o del Genio Civile e di esperti del settore sanitario, industriale e<br />
commerciale.<br />
E’ ipotizzabile l’impiego di squadre miste di tecnici per le verifiche speditive di stabilità che<br />
dovranno essere effettuate in tempi necessariamente ristretti.<br />
10 - STRUTTURE OPERATIVE S.a.R.<br />
Il responsabile della suddetta funzione, dovrà coordinare le varie strutture operative presenti presso<br />
il CCS e i COM:<br />
• Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco<br />
• Forze Armate<br />
• Forze dell’Ordine<br />
• Corpo Forestale dello Stato<br />
• Servizi Tecnici Nazionali<br />
• Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica<br />
• Croce Rossa Italiana<br />
• Strutture del Servizio sanitario nazionale<br />
• Organizzazioni di volontariato<br />
• Corpo Nazionale di soccorso alpino<br />
11 - ENTI LOCALI<br />
In relazione all’evento il responsabile della funzione dovrà essere in possesso della documentazione<br />
riguardante tutti i referenti di ciascun Ente ed Amministrazioni della zona interessata all’evento. Si<br />
dovranno anche organizzare gemellaggi fra le Amministrazioni comunali colpite, le<br />
“municipalizzate” dei comuni o delle regioni che portano soccorso per il ripristino immediato dei<br />
servizi essenziali (riattivazione delle discariche, acquedotto, scuole, servizi vari etc.).<br />
12 - MATERIALI PERICOLOSI<br />
Lo stoccaggio di materiali pericolosi, il censimento delle industrie soggette a notifica e a<br />
dichiarazione o altre attività pericolose che possono innescare ulteriori danni alla popolazione dopo<br />
un evento distruttivo di varia natura, saranno preventivamente censite e per ognuno studiato il<br />
potenziale pericolo che può provocare alla popolazione.<br />
13 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE<br />
Per fronteggiare le esigenze della popolazione che a seguito dell’evento calamitoso risultano senza<br />
tetto o soggette ad altre difficoltà, si dovranno organizzare in loco delle aree attrezzate per fornire i<br />
servizi necessari.<br />
Dovrà presiedere questa funzione un funzionario dell’Ente amministrativo locale in possesso di<br />
conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche<br />
(alberghi, campeggi etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come aree<br />
di ricovero della popolazione.<br />
Per quanto concerne l’aspetto alimentare si dovrà garantire un costante flusso di derrate alimentari,<br />
il loro stoccaggio e la distribuzione alla popolazione assistita.<br />
Si dovranno anche censire a livello nazionale e locale le varie aziende di produzione e/o<br />
distribuzione alimentare.<br />
14 - COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI<br />
Il coordinatore della Sala Operativa che gestisce le 14 funzioni di supporto, sarà anche responsabile<br />
di questa funzione in quanto dovrà conoscere le operatività degli altri centri operativi dislocati sul<br />
territorio al fine di garantire nell’area dell’emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di<br />
soccorso razionalizzando risorse di uomini e materiali.<br />
Con l’attivazione delle 14 funzioni di supporto tramite i loro singoli responsabili , si raggiungono<br />
due distinti obiettivi: si individuano a priori i responsabili delle singole funzioni da impiegare in<br />
emergenza e in “tempo di pace”, si garantisce il continuo aggiornamento del piano di emergenza<br />
con l’attività degli stessi responsabili. I responsabili delle 14 funzioni di supporto avranno quindi la<br />
possibilità di tenere sempre efficiente il piano di emergenza.<br />
Questo consente di avere sempre nella propria sala operativa esperti che già si conoscono e<br />
lavorano per il Piano di emergenza. Ciò porterà a una maggiore efficacia operativa fra le<br />
“componenti” e le “strutture operative” (amministrazioni locali, volontariato, FF.AA, Vigili del<br />
Fuoco, etc.).<br />
Il responsabile della funzione 14 assumerà anche il ruolo di coordinatore della Sala Operativa.<br />
Il Centro Operativo Misto (COM) è una struttura operativa decentrata il cui responsabile dipende<br />
dal Centro Coordinamento Soccorsi vi partecipano i rappresentanti dei comuni e delle strutture<br />
operative.<br />
I compiti del COM sono quelli di favorire il coordinamento dei servizi di emergenza organizzati a<br />
livello provinciale con gli interventi dei sindaci appartenenti al COM stesso.<br />
L’ubicazione del COM deve essere baricentrica rispetto ai comuni coordinati e localizzata in locali<br />
non vulnerabili.<br />
Le funzioni di supporto da attuare nel COM non sono obbligatoriamente 14 ma inviduate in base al<br />
tipo e alle caratteristiche dell’emergenza presente o in corso.<br />
C.2 Attivazioni in emergenza<br />
Esse rappresentano le immediate predisposizioni che dovranno essere attivate dal centro<br />
coordinamento soccorsi.<br />
C.2.1 Reperibilità dei componenti il CCS<br />
Alla segnalazione di possibili pericoli o di eventi calamitosi in atto si dovranno attuare le procedure<br />
previste dal piano di emergenza dislocando immediatamente sul territorio i funzionari addetti alla<br />
gestione dei COM.<br />
C.2.2 Reperibilità dei funzionari della Sala Operativa<br />
La Sala Operativa è composta dai responsabili delle 14 funzioni di supporto i quali saranno<br />
convocati e prenderanno posizione nei locali predisposti.<br />
C.2.3 Delimitazione delle aree a rischio<br />
Tale operazione avviene tramite l’istituzione di posti di blocco, denominati cancelli, sulle reti di<br />
viabilità, ed hanno lo scopo di regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita dall’area a<br />
rischio.<br />
La predisposizione dei cancelli dovrà essere attuata in corrispondenza dei nodi viari onde favorire<br />
manovre e deviazioni.<br />
C.2.4 Aree di ammassamento dei soccorritori nelle Provincie<br />
Le aree di ammassamento dei soccorritori devono essere preventivamente individuate dalle Autorità<br />
competenti (Regione, Provincie, Comuni) al fine di garantire un razionale impiego nelle zone di<br />
operazione dei soccorritori.<br />
Esse rappresentano il primo orientamento e contatto dei soccorritori con la zona colpita dall’evento.<br />
Tali aree debbono essere ubicate nelle vicinanze dei caselli autostradali o comunque facilmente<br />
raggiungibili per strade agevoli anche a mezzi di grande dimensioni; possibilmente lontano dai<br />
centri abitati a rischio.<br />
Le funzioni di supporto<br />
L’organizzazione di base per rendere efficaci e vitali tutte e tre le parti di un Piano (parte generale,<br />
lineamenti e modello di intervento) passa attraverso l’attuazione delle funzioni di supporto.<br />
Le funzioni di supporto, all’interno di un Piano di emergenza, sono l’organizzazione delle risposte<br />
che occorre dare alle diverse esigenze presenti in qualsiasi tipo di evento calamitoso.<br />
Ogni funzione, rispetto alle altre, acquisterà un rilevo differente a seconda degli effetti causati dal<br />
singolo evento calamitoso.<br />
La differenziazione della risposta sarà tanto più efficace quanto più il sistema del Piano sarà<br />
flessibile.<br />
Attraverso l’attivazione delle funzioni di supporto si conseguono quattro distinti obiettivi:<br />
1° obiettivo<br />
Si individuano i responsabili per ogni funzione ed il loro coordinatore<br />
2° obiettivo<br />
I singoli responsabili mantengono vivo, e quindi efficace, il Piano attraverso il quotidiano<br />
aggiornamento dei dati e delle procedure relative alla propria funzione di supporto.<br />
3° obiettivo<br />
In caso di emergenza i singoli responsabili di funzione assumono la veste di operatori specializzati<br />
nell’ambito della propria funzione di supporto.<br />
4° obiettivo<br />
Si struttura la Sala Operativa a seconda del numero di funzioni di supporto attivate.<br />
PIANIFICAZIONE PROVINCIALE DI EMERGENZA<br />
LE FUNZIONI DI SUPPORTO<br />
1 - TECNICA E DI<br />
PIANIFICAZIONE<br />
GRUPPI DI RICERCA<br />
8 - SERVIZI ESSENZIALI<br />
ENEL - SNAM - GAS -<br />
ACQUEDOTTO - AZIENDE<br />
SCIENTIFICA (CNR) -<br />
Istituto Nazionale di<br />
Geofisica - REGIONI -<br />
DIPARTIMENTO PC -<br />
SERVIZI TECNICI<br />
NAZIONALI<br />
MUNICIPALIZZATE -<br />
SISTEMA BANCARIO -<br />
DISTRIBUZIONE<br />
CARBURANTE - ATTIVITA'<br />
SCOLASTICA<br />
2 - SANITA' -<br />
ASSISTENZA<br />
SOCIALE E<br />
VETERINARIA<br />
MINISTERO SANITÀ -<br />
REGIONE/AA.SS.LL -<br />
C.R.I. - VOLONTARIATO<br />
SOCIO-SANITARIO<br />
9 - CENSIMENTO DANNI<br />
A PERSONE E COSE<br />
ATTIVITÀ PRODUTTIVE<br />
(IND., ART., COMM.) -<br />
OPERE PUBBLICHE - BENI<br />
CULTURALI -<br />
INFRASTRUTTURE -<br />
PRIVATI<br />
3 - MASS MEDIA E<br />
INFORMAZIONE<br />
RAI - EMITTENTI<br />
TV/RADIO PRIVATE:<br />
NAZIONALI E LOCALI -<br />
STAMPA<br />
10 - STRUTTURE<br />
OPERATIVE (S.a.R.)<br />
DIPARTIMENTO PC - VV.F.<br />
- FORZE ARMATE - C.R.I. -<br />
C.C. - G.D.F. - FORESTALE<br />
- CAPITANERIE DI PORTO<br />
- P.S. - VOLONTARIATO -<br />
CNSA (CAI)<br />
4 - VOLONTARIATO<br />
DIPARTIMENTO PC -<br />
ASSOCIAZIONI LOCALI,<br />
PROVINCIALI,<br />
REGIONALI, NAZIONALI<br />
11 - ENTI LOCALI<br />
REGIONI - PROVINCIE -<br />
COMUNI - COMUNITÀ<br />
MONTANE<br />
5 - MATERIALI E<br />
MEZZI<br />
C.A.P.I. - MINISTERO<br />
DELL'INTERNO - SIST.<br />
MERCURIO - FF. AA. -<br />
C.R.I. - AZIENDE<br />
PUBBLICHE E PRIVATE -<br />
VOLONTARIATO<br />
12 - MATERIALI<br />
PERICOLOSI<br />
VV.F. - C.N.R. - DEPOSITI E<br />
INDUSTRIE A RISCHIO<br />
6 - TRASPORTI E<br />
CIRCOLAZIONE -<br />
VIABILITA'<br />
FF.SS. - TRASPORTO<br />
GOMMATO, MARITTIMO,<br />
AEREO - ANAS - SOC.<br />
AUTOSTRADE -<br />
PROVINCIE - COMUNI -<br />
ACI<br />
13 - ASSISTENZA ALLA<br />
POPOLAZIONE<br />
FORZE ARMATE -<br />
MINISTERO INTERNO -<br />
C.R.I. - VOLONTARIATO -<br />
REGIONI - PROVINCIE -<br />
COMUNI<br />
7 -<br />
TELECOMUNICAZIONI<br />
ENTE POSTE - MINISERO<br />
DELLE<br />
14 - COORDINAMENTO<br />
CENTRI OPERATIVI<br />
COLLEGAMENTO CON I<br />
CENTRI OPERATIVI MISTI -<br />
TELECOMUNICAZIONE -<br />
ACCONTO DI<br />
TELECOMUNICAZIONI<br />
GESTIONE DELLE<br />
RISORSE - INFORMATICA<br />
Criteri di massima per la pianificazione comunale di emergenza<br />
(eventi calamitosi di cui all’art. 2, comma 1, lettera a, della legge 225/92)<br />
Il Comune può dotarsi o meno di una struttura comunale di protezione civile e di un piano<br />
comunale di emergenza. Tale scelta è sicuramente discrezionale, ma comunque non arbitraria e la<br />
mancata organizzazione di una seppur minima struttura di protezione civile deve essere fondata<br />
sulla motivazione della assoluta mancanza di tale necessità.<br />
Il Piano Comunale di emergenza si articola in:<br />
A - Parte generale<br />
B - Lineamenti della Pianificazione<br />
C - Modello di intervento<br />
A - Parte generale<br />
A.1 - Dati di base<br />
A.2 - Scenario degli eventi attesi<br />
A.3 - Indicatori di evento e risposte del Sistema Comunale di protezione civile<br />
A.1 Dati di base<br />
Cartografia:<br />
• carta di delimitazione del territorio, provinciale e comunale, scala 1:200.000 o 1:150.000;<br />
• carta idrografica, scala 1:100.000;<br />
• carta dell’uso del suolo comunale e provinciale, scala 1:50.000<br />
• carta del bacino idrografico con l’ubicazione degli invasi e gli strumenti di misura (pluviometri e<br />
idrometri), scala 1:150.000 o 1:200.000;<br />
• carta geologica, scala 1:100.000;<br />
• carta geomorfologica, scala 1:25.000;<br />
• carta della rete viaria e ferroviaria, dei porti, aeroporti ed eliporti, scala 1:25.000;<br />
• cartografia delle attività produttive (industriali, artigianali, agricole, turistiche);<br />
• cartografia della pericolosità dei vari eventi nel territorio comunale;<br />
• cartografia del rischio sul territorio comunale.<br />
Popolazione:<br />
• numero abitanti del comune e nuclei familiari;<br />
• carta densità della popolazione comunale.<br />
A.2 Scenari degli eventi attesi<br />
Lo scenario si ricava dai programmi di previsione e prevenzione realizzati dai Gruppi Nazionali e di<br />
Ricerca dei Servizi Tecnici Nazionali delle Provincie e delle Regioni.<br />
A.2.1 Rischio idrogeologico:<br />
Alluvioni<br />
• cartografia delle aree inondabili;<br />
• stima della popolazione coinvolta nelle aree inondabili;<br />
• stima delle attività produttive coinvolte nelle aree inondabili;<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private coinvolte nelle aree inondabili;<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio).<br />
Frane<br />
• cartografia degli abitati instabili;<br />
• stima della popolazione nell’area instabile;<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private nell’area instabile;<br />
• indicatori di evento (reti di monitoraggio).<br />
Dighe<br />
• tipi di crollo (sifonamento, tracimazione);<br />
• onda di sommersione (da crollo e/o manovra degli scarichi di fondo);<br />
• quantificazione delle infrastrutture pubbliche e private ubicate nell’areacoinvolta dall’ipotetica<br />
onda di sommersione;<br />
• indicatori<br />
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