L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

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ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



Parte 18. Il G8.




Articolo tratto da IL SECOLO XIX

Economia, intesa raggiunta. I Grandi hanno approvato la dichiarazione del G8 relativa all’economia globale. Tra i punti più importanti, il «no» al protezionismo, l’importanza del lavoro, la lotta ai paradisi fiscali. Il «Global Legal Standard», il codice di regole globali fortemente sostenuto dalla presidenza italiana di turno del G8, ha tratto spunto dalle dodici tavole stilate dall’Ocse assieme al lavoro dei tecnici dell’Economia.I Paesi del G8 si impegnano a lavorare per “assicurare una stabilità finanziaria globale” e “eque condizioni competitive internazionali”. Nella bozza della dichiarazione economica del vertice dell’ Aquila, di cui l’ Ansa ha potuto prendere visione, si scrive: “Siamo impegnati a trattare la dimensione sociale della crisi, ponendo le persone al primo posto”. Il G8 sottolinea ‘’la necessità di un quadro globale rafforzato per la regolamentazione e la supervisione finanziaria’’, promuovendo ‘’coerenza tra norme contabili e prudenziali’’, creando ‘’strumenti adeguati per affrontare la pro ciclicita’’’ e assicurando una ‘’visione globale di tutte le attività ed entità sistematicamente significative’’. ”Riconfermiamo il nostro impegno a mantenere liberi e aperti i mercati e a respingere il protezionismo di ogni genere”. “Notiamo alcuni segnali di stabilizzazione delle nostre economie e pensiamo che l’inversione di rotta sarà rafforzata quando le nostre misure raggiungeranno il loro effetto completo sull’attività economica e contribuiranno a migliorare la fiducia e le aspettative’’.

Clima, accordo con riserva. C’è un accordo sul clima, almeno formale, fra gli Otto paesi industrializzati: i capi di Stato e di governo del G8 riuniti all’Aquila si sono impegnati con una dichiarazione condivisa a ridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Nel testo, i leader dei Grandi hanno riconosciuto la necessità sostenuta dal mondo scientifico che la temperatura media globale non superi i due gradi centigradi oltre i livelli preindustriali. «Considerato che questa sfida globale può essere raggiunta solo con una risposta globale, noi confermiamo la nostra volontà di condividere con gli altri Paesi l’obiettivo di raggiungere una riduzione di almeno il 50% delle emissioni globali entro il 2050» recita la dichiarazione. Ed è proprio su questo target che i Grandi non sono riusciti ad agganciare le potenze emergenti, che si incontreranno con loro domani a Coppito per il MEF (Major Economies Forum): Cina e India non hanno voluto indicare l’obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2050. E anche la Russia si è poi tirata indietro sostenendo che tagliare dell’80% le emissioni sarebbe per la sua economia un obiettivo insostenibile, e forse neppure raggiungibile.
Berlusconi soddisfatto. «Sono orgoglioso di aver fatto quasi un miracolo - ha rivendicato i suoi meriti il premier -. Questa cittadella si è dimostrata molto funzionale e di gradimento dei leader del G8, che ho ringraziato per aver accettato di spostarsi dalla Maddalena a L’Aquila, capitale del dolore che oggi grazie alla loro presenza è al centro dell’attenzione di tv e giornali di tutto il mondo». Il premier ha accompagnato prima Angela Merkel, poi Barack Obama e infine Dmitri Medvedev tra le rovine di Onna e L’Aquila. E al presidente della regione, Gianni Chiodi, Berlusconi ha spiegato il suo stato d’animo: questa giornata mi ripaga di tante amarezze, sono stato più di un mese bersagliato da attacchi assurdi, queste giornate ti incoraggiano ad andare avanti.
Obama subito protagonista Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e la First Lady Michelle, dopo l’arrivo a Pratica di Mare e il trasferimento a Roma hanno incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al quale ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal governo per la preparazione del G8 - «ottimo lavoro sull’agenda» - e sulla leadership di Berlusconi. Temi sui quali stamane il New York Times aveva espresso dure critiche a Berlusconi chiedendo, di fatto, a Obama di assumere la guida del G8 per evitare perdite di tempo. Ma Obama ha salvato il lavoro italiano. Senza peraltro inimicarsi i rapporti con l’autorevole Nyt: «E’ l’opinione del giornale, rispettabile, ma non è la nostra» aveva detto inizialmente il portavoce della Casa Bianca.
Napolitano leader morale Poi Obama ha espresso grande apprezzamento per Napolitano «leader dalla grande integrità morale» e ha ribadito che « Il governo italiano è un vero, grande amico degli Stati Uniti su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco».
«L’Iran rispetti lo Stato di diritto». Sul vertice aleggiano altri problemi, quello iraniano, cinese (il premier cinese ha lasciato il G8 per la grave situazione a Urumqui e nello Xijniang) e dei diritti umani. Obama ha già annunciato che su nucleare «bisogna parlare con l’Iran e la Corea». E durante la cena di lavoro gli Otto Grandi hanno raggiunto un accordo proprio sull’Iran, richiamato a «risolvere la situazione attraverso un dialogo democratico sulla base dello Stato di diritto». Sono «inaccettabili», si aggiunge nella dichiarazione, le restrizioni per i media, le detenzioni ingiustificate dei giornalisti e i recenti arresti di cittadini stranieri in Iran.

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