Parte 2. Primo consiglio comunale.
Giovedì 23 aprile si è svolto il Consiglio Comunale, per la prima volta dopo il disastro e successivo al Consiglio dei Ministri. Bertolaso ha esposto, con piglio militare, le decisioni del Consiglio dei Ministri e, dopo aver ricevuto pieno consenso è andato via. Il sindaco nel suo ruolo invitava, giustamente, a non polemizzare, a lavorare tutti uniti, senza bandiere ed in comunione di intenti. Quindi ha parlato il Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, ha detto quello che ognuno di noi sente dire dal compagno di tenda o dall'amico. Ha parlato il Presidente della Regione Chiodi e il sindaco annuiva con l'orecchio attaccato al cellulare. E' stata quindi la volta dei consiglieri, di coloro che portano la voce dei cittadini, di quelli che chiedono le cose pratiche, quelle che ci riguardano. Si chiedeva:
1) l'istituzione di un consiglio comunale permanente;
2) l'organizzazione di una macchina burocratica che lavora sul cartaceo per il censimento dei cittadini sfollati, persone che sarà difficilissimo rintracciare prima che le loro case vengano abbattute;
3) il controllo diretto della cittadinanza sulle demolizioni;
4) si chiedeva la messa in sicurezza veloce dei centri storici, prima che le condizioni atmosferiche e le continue scosse distruggessero il poco rimasto.
L’'intero consiglio comunale dopo l'intervento di Bertolaso che assicurava la presenza dei riflettori però, era stato disertato dagli assessori. Il Sindaco si è allontanato e tutti dietro quel tavolo erano andati via, restava solo Benedetti, Presidente del Consiglio, che, all'ennesimo reclamo per la mancanza del primo cittadino, ha detto " non so dove sia, cercatevelo voi, dichiaro sospeso il consiglio". L'unica cosa vera e tangibile del consesso è stata la scossa delle ore 17,10, magnitudo 4.1. quando la sala è ammutolita.
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