L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

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ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



Linee guida della Partecipazione. Parte 2.

(Torna alla parte 1) Tutte queste storie hanno in comune, oltre all'insipienza e spesso alla criminalità dei poteri politici ed economici, anche, sempre e comunque, l'esclusione delle persone dalle decisioni sul loro futuro. Le storie col finale lieto o perlomeno aperto, sono, invece, quelle dove le persone hanno potuto e saputo prendere parte. Gli abitanti hanno avuto parola, pensiero e immaginazione sull'abitare. Gli studenti sull'educare, i lavoratori sul lavorare, i pazienti sul curare, i cittadini e le cittadine sulle città.
La frattura che si è aperta il 6 aprile consegna a tutti noi responsabilità che, nelle nostre terre, si distribuiscono con drammatica cadenza nei secoli. Allo stesso tempo, ne siamo certi, le nostre generazioni hanno nelle proprie mani opportunità altrettanto rare nella storia: quelle di chi è chiamato a ri-fondare e ri-costituire una città, prima di ri-costrurla. Perché non si può ri-costruire senza re-inventare la città: il suo significato dopo il trauma, la sua cultura e il suo posto nel mondo. Non si può ri-costruire senza prima e insieme re-immaginare la proiezione della città nel suo futuro: il suo modo di produrre, di consumare, di spostarsi, di comunicare, di divertirsi e socializzare, insomma di essere. Non si può essere all'altezza di queste responsabilità e opportunità senza avere il coraggio di re-inventare anche i modi e le forme della politica.
Alle istituzioni chiediamo di condividere la consapevolezza che una situazione così eccezionale debba essere affrontata con sforzi e soluzioni nuovi, che abbiano l'ambizione di ricostruire una città più bella e migliore di quella che avevamo e che tutto questo è possibile solo grazie ad un coinvolgimento straordinario di tutti gli abitanti. Tutte le energie, le capacità e le fantasie che normalmente restano ai margini dei processi collettivi, vanno mobilitate. Tutti si devono sentire incoraggiati e accolti in un grande processo collettivo. Di qui, dal centro del cratere deve originarsi un'energia vitale e creativa più forte del terremoto, capace di scacciare gli spettri della diaspora e del declino e di attrarre i contribuiti di tutti per una grande narrazione collettiva della rinascita.
Alle istituzioni chiediamo di fare la loro parte e di condividere la consapevolezza che l'informazione, il coinvolgimento e la partecipazione degli abitanti assumono in questo scenario significati e valore che non possono essere racchiusi nella retorica consueta dei comizi pre e post-elettorali. Chiediamo loro di riconoscere che la partecipazione delle persone, in questa fase storica, ha un ruolo fondante. Che non ambisce, né ha interesse, a sostituire funzioni e prerogative delle istituzioni rappresentative, ma che deve trovare modalità nuove per inserirsi nei processi istituzionali. Per dare alle decisioni, che andranno prese nel corso dell'emergenza e della ricostruzione, quella forza e quella legittimità, che oggi sono indispensabili per far rinascere paesi e città, e che solo possono venire da una ricerca collettiva e diffusa delle soluzioni possibili.
Di seguito indichiamo una serie di proposte in forma di linee guida che proponiamo alle istituzioni rappresentative delle nostre comunità, al Comune e alla Provincia dell'Aquila e alla Regione Abruzzo (indicate come istituzioni), per avviare un confronto immediato sui temi della partecipazione e individuare soluzioni tempestive. Continua nella parte 3.

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