L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



CRISI

a cura di Ezio Bianchi

E’ crisi di crescita: fors’anche una possibilità di risveglio per qualche spirito pigro ancora in sonno, che vede solo nel tempo il miglior medico, o per altri occasione di abbandonare definitivamente i vecchi pregiudizi e rendersi conto che stavolta è diverso: il terremoto ha costretto al cambiamento ciascuno di noi ed obbliga alla massima trasparenza; di conseguenza è bene rapportarsi agli altri presumendo la buona fede., e non vergognandosi di chiedere conto o di rendere conto.
Vorremmo poter avere un po’ di fiducia anche nei confronti dei nostri amministratori se accettassero il dialogo: insistono nel vecchio modo di porsi , e non hanno capito che la trasparenza è d’obbligo, ora. Come la fiducia.
Lo è perché prerequisito alla partecipazione, senza la quale nessun futuro è possibile. Qualcosa è cambiato, a L’Aquila, quel 6 di Aprile dello scorso anno.
La trasparenza ci serve per conoscere lo stato delle cose, gli atti, le intenzioni, la partecipazione per progettare noi il nostro futuro.
Ma dobbiamo essere in tanti a partecipare, non certo solo i 6000 delle carriole.
Le carriole sono solo un simbolo della nostra presa di coscienza : possiamo farlo!
Siamo all’inizio di un movimento, ancora deve cominciare un’azione di contrasto che possa dirsi tale: e non la si organizza solo con le carriole o la resistenza.
Avremo la fase della proposizione e dell’azione in cui sarà possibile ad ognuno esprimere il meglio ma sarà la crescita della consapevolezza globale e la capacità di fronteggiare realmente le nuove sfide come movimento che permetterà la selezione della nuova classe dirigente. Le mezze misure non servirebbero a nessuno, nell’Aquila del futuro: o sarà molto meglio di prima, oppure L’Aquila non sarà, perché gli altri paesi non staranno sempre a guardare e non possono comunque permettersi un centro direzionale non eccellente, vecchio e frenante.
Un pit-stop necessario a individuare il percorso più adatto al momento presente: guai a pensare d’aver vinto la partita prima ancora che l’avversario mostri d’aver guardato le carte.
E gli avversari sono tanti: commissari, vice commissari, governatore, sindaci, consiglieri, amministratori, non solo di condominio ma anche, consiglieri e presidenti vari, la burocrazia, anche quella minuta, la piccola borghesia aquilana che rivendica il ruolo di parassita, le imprese di un certo tipo, quelli che ridevano, quelli degli affitti triplicati, quelli che facevano scorte di tutto oltre il necessario, quelli che stanno sfruttando il terremoto per mettere qualche soldo da parte, clero, partiti e istituzioni che dormono , e , buon ultimo arrivato, il partito dell’amore che vince sull’odio.
Ma uno sguardo ego centrato, pur necessario per sopravvivere, non aiuta ad individuare obiettivi ambiziosi di medio e lungo periodo, nè un progetto ampiamente condiviso.
Poi c’è la fretta, la stanchezza, l’immaturità che, per fortuna, si compensa con l’integrità morale, la forza, la passione.
Gli errori possono derivare dalla provocazione, dalla virulenza oscena di avversari in cerca di consenso elettorale, ma tranquilli, non sono quelli i nostri termini di confronto.
Qualche passo indietro è inevitabile, ma siamo solo nella fase del risveglio: un po’ d’acqua fresca sulla faccia, e via con nuova energia e con la voglia netta di recuperare, di mettere a punto il meccanismo, nella comune convinzione che vanno messi da parte egoismi e piccole questioni, che la lotta è comune, è di tutti, è una lotta per l’acquisizione della consapevolezza che se non riusciremo a rifare una città migliore di come era prima meglio sarebbe stato far le valige subito: meno stress per tutti.
Nelle prime fasi di un movimento è abbastanza ovvio che chi ha più forza la mette, non significa certo ipotecare futuri equilibri, è lo stato collettivo di necessità che porta il capace del momento a esprimere con maggior forza il messaggio. Altri momenti richiederanno altre persone “capaci” che vanno incoraggiate ad assumere, in trasparenza, responsabilità, non bloccate: ne va dell’interesse collettivo. L’importante è riuscire ad individuare un metodo di confronto interno improntato a valori di trasparenza, propositività, coerenza, fiducia, riscontro, possibilità di controllo, un metodo che ci consenta di rapportarci al mondo esterno con la velocità che tale mondo ha, senza rallentamenti o blocchi. Un metodo diverso da quelli che abbiamo utilizzato fino ad ora, che ci vede protagonisti tesi a realizzare il proprio credo a scapito dei compagni di cordata, che tenga conto della comune esperienza vissuta, e delle crisi vissute nel dopo terremoto, che superi la paura, paura di perdersi, di perdere, di essere sconfitto, o , peggio, ed è il vero problema dell’Aquila, che l’altro si avvantaggi!
Fiducia reciproca, trasparenza, esplicitazione degli obiettivi, coerenza sono da assumere a parametro valoriale di un modo di rapportarci, di essere individui proattivi a L’Aquila oggi, in questa fase di transizione.
Consapevoli che solo trasformando la sofferenza che ci ha accomunato in umiltà, tolleranza, attenzione all’altro può svilupparsi un modo di vivere più adatto al futuro de L’Aquila: potrebbe essere questo il vero tesoro, l’aver capito la lezione del terremoto.

IL MATERIALE CONFLUIRA' IN APPOSITI CASSONI

Rendendosi necessario provvedere allo sgombero delle macerie che si trovano depositate su aree o spazi pubblici, il dirigente del Servizio Emergenza e Ricostruzione, Ing. Mario Di Gregorio, ha firmato un ordine di servizio in cui si dispone che “ogni soggetto che attua lavorazioni edilizie, anche relative alla messa in sicurezza dei fabbricati, è tenuto alla accurata selezione e separazione dei materiali derivanti dai crolli e dalle demolizioni, operando la separazione differenziata di legname, plastica, vetro, metalli, inerti, rifiuti ingombranti e RAEE. Per quanto attiene i materiali pericolosi, la ditta è tenuta a delimitare l’area di rinvenimento segnalandolo immediatamente alla ASM ai fini della bonifica. I materiali differenziati dovranno essere conferiti negli appositi cassoni messi a disposizione dall’Amministrazione Pubblica ed ubicati in appositi siti.”

Pertanto, le macerie non potranno essere assolutamente trasportate e collocate su aree e spazi pubblici.

Inoltre, conclude l’ordine di servizio “ la trasgressione alle disposizioni indicate, salvo che non costituisca più grave violazione o reato, è punita con sanzione pecuniaria stabilita dal Regolamento Comunale vigente fin dal 2008.

“Tale disposizione, possibile grazie ad una modifica di legge – ha dichiarato il sindaco Cialente – è stata resa necessaria, perché si evitino accumuli incontrollati di materiale, tali da ritardare o, addirittura, ostacolare le operazioni di sgombero o rendere vana la rimozione sinora svolta. Stiamo lavorando, insomma, affinchè l’attività di rimozione delle macerie sia resa più snella e quindi, anche più veloce. Queste operazioni – conclude Cialente – si terranno peraltro sotto il controllo delle Soprintendenze per i beni culturali, per garantire il rispetto di tutto il materiale di pregio.”

NUOVA BOZZA DI PROGRAMMA

Il 5 Aprile
l'UISP in collaborazione con la US ACLI organizza una staffetta per non dimenticare le vittime del terremoto del 6 Aprile 2009 che toccherà i maggiori centri limitrofi che hanno avuto vittime!
Si partirà in contemporanea da Tornimparte, Poggio Picenze, Lucoli, Castelnuovo per riunirsi tutti alle 19,00 presso il Torrione alla volta di Collemaggio (20,15) per proseguire verso Piazza Duomo (20,45) con una deviazione verso la Casa dello Studente (20,30) per un minuto di silenzio.
alle ore 22:00 vi sarà la partenza delle fiaccolate da 4 punti della città: Pettino, Roio,Torrione, Sant'Elia.
L'INCONTRO TRA TUTTI E' PREVISTO NEL PIAZZALE DI COLLEMAGGIO ENTRO LE 24:00
Si riparte tutti insieme per giungere a Piazza Duomo passando da Via Giacomo Caldora, Via Strinella, Viale Gran Sasso,Viale Malta,Via Castello,Via Zara,S.Berardino
arrivo a Piazza Duomo accoglienza del concerto d'archi offerta dal "Continuo Ensamble"
ORE 3e32 lettura dei nomi a ricordo delle vittime
Ore 4:00 S. MESSA presso la BAsilica di Collemaggio
Sono previsti MAXI SCHERMI nel piazzale della Basilica e alla Villa Comunale.

Il 6 Aprile

Ore 9:30 Consiglio Comunale Straordinario in Piazza Duomo
ore 9:30 Convegno presso l'università di Coppito sul rischio sismico
a seguire Concerto dei Solisti Aquilani e del Conservatorio
ore 11:00 Verrà piantato a S. Sisto l'albero donato dalla Misericordia di Roma
ore 18:00 Si terrà nella Basilica di Collemaggio il Concerto Istituzione Sinfonica Abruzzese con la partecipazione del Coro di S. Cecilia,vi saranno inoltre letture a cura del TSA e proiezioni dell'Accademia dell'Immagine.

ordinanza 3857

Ordinanza n.
3857
Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
VISTO l'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
-,
VISTO l'articolo 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; VISTO il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 4 novembre 2002,
n. 245, convertito, con modificazioni, dall'articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286 del 6 aprile 2009 recante la dichiarazione dell'eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari a causa degli eventi sismici che hanno interessato la provincia dell'Aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2009 recante la dichiarazione dello stato d'emergenza in ordine agli eventi sismici predetti;
VISTE le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3753 del 6 aprile 2009, n. 3754 del 9 aprile 2009, n. 3755 del 15 aprile 2009, n. 3757 del 21 aprile 2009, n. 3758 del 28 aprile 2009, n. 3760 del 30 aprile 2009,
n.
3761 del 10 maggio 2009, n. 3763 del 4 maggio 2009, n. 3766 dell'8 maggio 2009, n. 3769 del 15 maggio 2009, n. 3771 e n. 3772 del 20 maggio 2009, n. 3778, n. 3779 e n. 3780 del 6 giugno 2009, n. 3781 e n. 3782 del 17 giugno 2009, n. 3784 del 25 giugno 2009; n. 3789 e n. 3790 del 9 luglio 2009, n. 3797 del 30 luglio 2009, n. 3803 del 15 agosto 2009, n. 3805 del 3 settembre 2009, n. 3806 del 14 settembre 2009, n. 3808 del 15 settembre 2009, n. 3810 del 21 settembre 2009, n. 3811 del 22 settembre 2009, n. 3813 del 29 settembre 2009,
n.
3814 del 2 ottobre 2009, n. 3817 del 16 ottobre 2009, n. 3820 del 12 novembre 2009, n. 3626 e n. 3827 del 27 novembre 2009, n. 3832 e n. 3833 del
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22 dicembre 2009, n. 3837 del 30 dicembre 2009, n. 3843 del 19 gennaio 2010 e n. 3845 del 29 gennaio 2010;
VISTO l'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2009
n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, con cui si dispone che i prowedimenti ivi previsti sono adottati con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri emanata ai sensi dell'articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze per quanto attiene agli aspetti di carattere fiscale e finanziario;
VISTO il decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 195, recante disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella Regione Campania, per l'avvio della fase post emergenziale nel territorio della regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla protezione civile;
CONSIDERATO che permane la necessità di assicurare la vigilanza e la protezione degli insediamenti ubicati nei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, al fine di impedire condotte criminose, nonché gli interventi di soccorso e le attività necessarie al superamento della situazione emergenziale, tramite un adeguato contingente di Forze Armate che tenga conto dell'attuale alloggiamento temporaneo della popolazione interessata alla riparazione o ricostruzione degli edifici danneggiati dall'evento calamitoso;
CONSIDERATO che, a seguito della realizzazione degli insediamenti abitativi del progetto C.A.S.E. e M.A.P. e dell'avvio della fase di ricostruzione dei centri storici, per assicurare la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica è necessario continuare a ricorrere alle prestazioni di lavoro straordinario anche delle Forze di Polizia impiegate sul territorio;
RITENUTO che è necessario assicurare il massimo impegno dei Vigili del Fuoco per ottimizzare la fase di ricostruzione del territorio gravemente danneggiato dagli eventi calamitosi in rassegna;
RITENUTO che nelle more del completamento dei moduli abitativi prowisori (MAP) in alcuni comuni della regione Abruzzo le esigenze abitative della popolazione residente hanno trovato diversa soddisfazione e che appare necessario finalizzare gli interventi di costruzione di alloggi temporanei alla effettiva esigenza abitativa dei nuclei che ancora non possono rientrare
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nelle proprie abitazioni;
CONSIDERATO che per agevolare il rientro nelle abitazioni danneggiate dal sisma del 6 aprile 2009, anche le unità immobiliari con esito E che non riportano danni strutturali o che hanno subito danni strutturali minimi, e che richiedono interventi di riparazione contenuti, possono essere oggetto di contributo statale se destinate alla locazione;
CONSIDERATO che permane la necessità di assicurare le primarie esigenze di mobilità alle persone residenti nei comuni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77;
RITENUTA la necessità di realizzare con la massima urgenza, all'interno delle aree del progetto C.A.S.E., opere di presa da corsi d'acqua superficiali e terebrazione di pozzi ad uso irriguo per le opere a verde realizzate nell'ambito dei cantieri stessi, al fine di mantenere quanto realizzato nell'ambito delle opere a verde;
VISTA la nota del Questore dell'Aquila del 12 gennaio 2010;
VISTA la nota del Gabinetto del Ministro dell'interno del 25 gennaio 2010;
VISTE le note del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno del 22 dicembre 2009 e del 15 gennaio 2010;
VISTE le note della regione Abruzzo dell'11 febbraio 2010;
VISTE la nota della Confcommercio provinciale L'Aquila del 23 dicembre 2010 e la nota della regione Abruzzo del 15 febbraio 2010;
VISTA la nota dell'Ufficio legislativo del Ministero della difesa del 17 febbraio 2010;
VISTI il decreto n. 9219 del 29 dicembre 2009 del Commissario delegato nominato con decreto del 6 aprile 2009 e la nota della Regione Emilia Romagna del 17 febbraio 2010;
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CONSIDERATA la necessità di assicurare il completamento del ciclo di gestione dei rifiuti da crolli e demolizioni e da ristrutturazioni immobiliari;
RAWISATA l'urgenza di accelerare le operazioni di rimozione delle macerie prodotte dai crolli causati dall'evento sismico e dalle attività di demolizione e abbattimento degli edifici pericolanti;
CONSIDERATA la necessità di incrementare significativamente le capacità di recupero dei materiali inerti selezionati presso i siti di deposito temporaneo di cui all'articolo 9 della legge n. 77 del 2009;
DI CONCERTO con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito l'ISPRA, in merito all'articolo 13 della presente ordinanza;
D'INTESA con la regione Abruzzo;
SU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
DI CONCERTO con il Ministro dell'economia e delle finanze;
DISPONE
ART. 1
1.
Il Ministero della Difesa è autorizzato a prorogare fino al 6 aprile 2010 !'impiego di personale già destinato, ai sensi dell'articolo 16 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3754 del 9 aprile 2009 e nel limite di 350 unità, alla vigilanza ed alla protezione degli insediamenti ubicati nei territori dei comuni di cui all'articolo 1 della medesima ordinanza n. 3754 del 2009.
2.
Il Ministero della Difesa è autorizzato a prorogare fino al 31 marzo 2010 l'impiego di personale già impegnato negli interventi di soccorso e nelle attività necessarie al superamento della situazione di emergenza conseguente agli eventi sismici del 6 aprile 2009, di cui all'articolo 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3827 del 27 novembre 2009, nel limite di 110 unità.
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3.
Nel costo degli interventi di cui ai commi 1 e 2, stimato in 1.900.000 euro, sono comprese le spese di funzionamento dei mezzi, per l'utilizzo dei materiali impiegati e per le prestazioni di lavoro straordinario effettivamente rese in deroga alla vigente normativa, nel limite massimo di 75 ore mensili pro-capite.
4.
AI personale delle Forze di Polizia direttamente impegnato nelle attività di sostegno alla popolazione colpita dal sisma del 6 aprile 2009, di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità ed allo sciacallaggio, nel limite di 400 unità, è autorizzata fino al 6 aprile 2010, la corresponsione di compensi per lavoro straordinario effettivamente prestato nel limite massimo di 35 ore mensili pro-capite, con oneri quantificati in euro 762.000, oltre a quanto corrisposto dalle singole amministrazioni.
5.
Per la prosecuzione delle attività volte a garantire il superamento dell'emergenza nei territori della regione Abruzzo colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in ragione dei precipui compiti istituzionali, è affidata, fino al 6 aprile 2010, la responsabilità di assicurare gli interventi di soccorso pubblico, anche al fine di favorire l'attività di ricostruzione nei territori colpiti.
6.
Per il personale dei vigili del fuoco, impegnato nelle attività di cui al comma 5, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui al comma 11 dell'articolo 7 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3782 del 17 giugno 2009. AI personale appartenente alle qualifiche dirigenziali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, direttamente impegnato nelle attività di cui al comma 5, continuano ad applicarsi, rispettivamente, le disposizioni di cui al comma 1 dell'articolo 16 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3797 del 30 luglio 2009 e le disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 16 della medesima ordinanza. AI personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, di qualifica dirigenziale e non, comandato fuori sede, è altresì corrisposto il trattamento di missione, con oneri quantificati in euro 240.000.
7.
AI personale in servizio presso i Centri di assistenza e pronto intervento direttamente impegnato nelle attività di cui al comma 5, nel limite di quattro unità, è autorizzata fino al 28 febbraio 2010, la corresponsione di compensi per lavoro straordinario effettivamente prestato nel limite massimo di 100 ore mensili pro-capite, con oneri quantificati in euro 15.000.
8.
Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede a valere sulle risorse di cui all'articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.
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ART. 2
1.
Il Commissario delegato, previa ricognizione dei moduli abitativi provvisori (MAP) realizzati ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009 n. 77, e non assegnati, provvede a metterli temporaneamente a disposizione dei Sindaci che ne faranno richiesta per i nuclei familiari la cui abitazione è stata distrutta o dichiarata inagibile con esito di rilevazione dei danni di tipo "Eli o "F" o situata in zona rossa, in possesso dei prescritti requisiti, e per i quali non è stata individuata un'adeguata sistemazione alloggiativa alternativa nei territori comunali di rispettiva competenza.
2.
Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche per gli alloggi di proprietà comunale e gli edifici privati sui quali sono stati realizzati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3784 del 25 giugno 2009.
3.
AI fine di favorire l'aggregazione sociale e consentire l'assegnazione di un alloggio temporaneo anche ai nuclei familiari composti da una sola o due unità, nonché il loro riawicinamento ai luoghi di residenza, nelle more della ricostruzione dell'abitazione principale distrutta o dichiarata inagibile con esito di rilevazione dei danni di tipo "Eli o "F", o situata in zona rossa nei comuni individuati ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, ai soggetti che comunicano al Sindaco del comune di appartenenza la disponibilità ad ospitare i predetti nuclei familiari, è riconosciuto un contributo di solidarietà pari a euro 200,00 mensili per persona ospitata.
4.
Il contributo di cui al comma 3 è concesso per tutto il periodo di effettiva ospitalità con le modalità definite con prowedimento del Vice Commissario di cui all'articolo 2, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3833 del 22 dicembre 2009. La soluzione alloggiativa di cui al comma 3 non comporta la cessazione del diritto al contributo per la autonoma sistemazione in favore delle persone ospitate. Il predetto contributo non può essere riconosciuto ai soggetti alloggiati presso abitazioni dei progetti CASE o MAP.
5.
Per favorire la ricerca di soluzioni alloggiative idonee da parte dei nuclei familiari, costituiti da 1 o 2 componenti, con abitazione principale classificata con esito E, o situata in zona rossa, che non siano assegnatari di un alloggio del progetto CASE o di un MAP o che non beneficino delle soluzioni previste dai
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commi 3 e 4, il contributo per la autonoma sistemazione previsto dall'articolo 11, comma 1, della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3754 del 9 aprile 2009, come sostituito dall'articolo 24, comma 1, dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3797 del 30 luglio 2009, è incrementato di euro 200 per ogni nucleo.
6.
I nuclei familiari di cui ai commi 1, 2 e 3 possono eleggere domicilio nell'alloggio temporaneo assegnato, ferma restando la residenza presso l'abitazione occupata alla data del 6 aprile 2009.
7.
Le soluzioni alloggiative disciplinate dai commi 3 e 4 e il contributo per la autonoma sistemazione di cui al comma 5 cessano con effetto dalla data di consegna di un alloggio idoneo per il nucleo familiare in base al progetto CASE
o MAP o altre soluzioni equivalenti, tenuto conto delle disponibilità accertate una volta esaurita la lista degli assegnatari ancora aventi titolo.
8. Agli oneri derivanti dall'applicazione dei commi 2 e 3, valutati in euro 1.200.000, nonché del comma 5, valutati in euro 9.360.000, si prowede a valere sulle risorse di cui all'articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.
ART. 3
1.
L'articolo 8, comma 1, della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.
3813 del 29 settembre 2009, è così sostituito: "1. Gli eredi dei soggetti per i quali ricorrono i requisiti per l'erogazione dei contributi per la riparazione e ricostruzione delle abitazioni principali e degli altri indennizzi, deceduti nel sisma del 6 aprile 2009 o alla data di pubblicazione della presente ordinanza hanno diritto alla concessione dei contributi spettanti al "de cuius" sulla base della normativa vigente.".
2.
I termini per la presentazione delle domande di contributo di cui al comma 1, ove già scaduti, sono fissati al31 maggio 2010.
~ ART. 4 ~
< 1 Limitatamente alle procedure di accatastamento dei moduli abitativi destinati ad
~
w
o una durevole utilizzazione (CASE) di cui all'articolo 2 del decreto-legge 28 aprile
o 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, dei
~
Q
~ moduli abitativi prowisori (MAP), dei moduli ad uso scolastico prowisorio § (MUSP), nonché delle connesse opere di urbanizzazione, previsti dall'articolo 7
~
dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3790 del 9 luglio 2009, i prowedimenti del Commissario delegato e del Capo del Dipartimento della
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protezione civile soggetti a trascrizione nei registri della conservatoria immobiliare e successiva volturazione agli atti del catasto, nonché tutti gli atti di aggiornamento del N.C.T. e del N.C.E.U. sono esenti dalle imposte di bollo e di registro, da tributi e da ogni altra tassa e imposta.
ART. 5
1. Il comma 1 dell'articolo 8 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3832 del 22 dicembre 2009 è sostituito dal seguente:
"1. In relazione all'utilizzo dell'Aeroporto dei Parchi di Preturo per le esigenze connesse agli eventi sismici del 6 aprile 2009, il Dipartimento della Protezione civile e' autorizzato ad erogare all'Aero Club dell'Aquila un rimborso nella misura massima di 90.000 euro, in base alle evidenze relative alle spese sostenute, a valere sui fondi stanziati dall'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.".
ART. 6
1. AI fine di assicurare l'efficacia delle opere a verde realizzate nell'ambito del progetto C.A.S.E., è autorizzata la realizzazione di opere di presa da corsi d'acqua superficiali e di terebrazione di pozzi ad uso irriguo a servizio delle predette opere a verde, nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, in deroga alle seguenti disposizioni normative:
Decreto della Giunta regionale Abruzzo n. 3 del13 agosto 2007, articoli 10,
11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21 e22;
Legge 4 agosto 1984, n. 464, articoli 1,2 e 3;
Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775.
ART. 7
1. All'articolo 1, comma 5, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3833 del 22 dicembre 2009, le parole: "allo stesso intestata" sono sostituite dalle seguenti: "attualmente intestata al Presidente della regione";
2. All'articolo 7, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3833 del 22 dicembre 2009, le parole: "comma 7" sono sostituite dalle seguenti: "comma 5".
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3. All'articolo 7, comma 2, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3833 del 22 dicembre 2009, le parole: "comma 9" sono sostituite dalle seguenti: "comma 8".
ART. 8
1.
AI fine di continuare ad assicurare le primarie esigenze di mobilità delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, l'esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale prevista all'articolo 4 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3771 del 19 maggio 2009 è prorogata fino al 31 marzo 2010 per gli utenti residenti nei comuni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 che non siano ancora rientrati nell'abitazione occupata alla data del 6 aprile 2009, ovvero non abbiano ancora trovato sistemazione alloggiativa alternativa nel territorio del comune di residenza ovvero nei comuni limitrofi.
2.
Agli oneri derivanti dal comma 1, nel limite massimo di euro 960.000,00, si provvede a valere sui fondi di cui all'articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009,
n. 77, in via di anticipazione rispetto alle risorse di cui all'articolo 14, comma 1, del medesimo decreto-legge.
3. All'articolo 4, comma 13, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3771 del 19 maggio 2009, le parole: "articolo 14, comma 1, del medesimo decreto-legge" sono sostituite dalle seguenti: "articolo 14, comma 5, del medesimo decreto-legge, in via di anticipazione rispetto alle risorse di cui al comma 1 del citato articolo 14",
ART. 9
1. AI fine di assicurare la pronta ripresa dell'attività produttiva gravemente compromessa dal sisma del 6 aprile 2009 nella regione Abruzzo, all'articolo 8, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3771 del 19 maggio 2009, dopo le parole: "decreto del Presidente della Repubblica del 20 ottobre 1998, n. 447," sono aggiunte le seguenti parole: "agli articoli 6, 7, 9, 10, 11, 12, 15, 18, 19, 22 bis, 23 e 49 del decreto del Presidente della Repubblica del1'8 giugno 2001, n. 327,".
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ART. 10
1.
AI fine di favorire la ripresa dell'attività produttiva dei commercianti su aree pubbliche e dei coltivatori diretti della Città dell'Aquila, il Commissario delegato, awalendosi del Proweditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, è autorizzato a realizzare un mercato provvisorio in Piazza D'Armi dell'Aquila.
2.
Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede, nel limite massimo di 1.000.000,00 di euro, a carico dell'articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.
ART. 11
1. All'articolo 9 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3784 del
25 giugno 2009, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente comma: "4. Agli oneri relativi all'applicazione del comma 3, stimati in circa euro 7.000.000,00, si prowede a valere sull'articolo 7, comma 1, del decretolegge
28 giugno 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.".
ART. 12
1. AI fine di consentire la tempestiva ricostituzione delle scorte strategiche ed il ripristino immediato della funzionalità delle colonne mobili messe a disposizione dalle regioni e province autonome, all'articolo 5, comma 4, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009 le parole: "31 dicembre 2009" sono sostituite dalle seguenti: "30 settembre 2010".
ART. 13
1. All'articolo 3, comma 1, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri
n. 3813 del 29 settembre 2009, dopo le parole: "possono essere realizzate anche", sono aggiunte le seguenti parole:"nelle cave dismesse e".
2. Le imprese incaricate delle attività di demolizione a seguito di ordinanze sindacali, iscritte all'Albo Nazionale Gestori Ambientali ai sensi dell'articolo 212, comma 8, del decreto legislativo n.152/06 e successive modificazioni ed integrazioni, possono effettuare il trasporto dei rifiuti -provenienti dalle demolizioni stesse -classificati con CER 20 03 99, sino ai siti di stoccaggio
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provvisorio di cui all'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3767 del 15 maggio 2009 e successive modificazioni ed integrazioni, in deroga all'articolo 212, comma 5, del decreto legislativo n.152/06 e successive modificazioni ed integrazioni.
3.
Le utenze domestiche produttrici di rifiuti derivanti dalle ristrutturazioni immobiliari degli edifici classificati in categoria A possono conferire i citati materiali al soggetto che gestisce il Servizio Pubblico entro il limite quantitativo di 1.000 chilogrammi o 1.000 litri, in deroga a quanto disposto dall'articolo 193, comma 4, del decreto legislativo n.152/06 e successive modificazioni ed integrazioni. AI fine di garantire un adeguato livello di tutela ambientale, anche attraverso meccanismi di tracciabilità, i contributi dovuti per gli edifici classificati in categoria A sono corrisposti ai proprietari degli immobili previa presentazione di adeguata certificazione, rilasciata dal gestore del servizio pubblico, attestante l'avvenuto corretto conferimento dei rifiuti prodotti al servizio pubblico locale.
4.
Dopo il comma 6 dell'articolo 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3767 del 15 maggio 2009, è aggiunto il seguente: "6.bis Il Commissario delegato di cui all'articolo 1 del decreto-legge 30 dicembre 2009,
n. 195, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26, provvede, entro 24 mesi dalla data di pubblicazione della presente ordinanza, alla rimozione delle macerie e al ripristino dei siti di cui al comma 6".
5. AI fine di accelerare la rimozione dei rifiuti derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati nonché di quelli provenienti dalle attività di demolizione degli edifici danneggiati dal sisma in questione, il Commissario delegato provvede: a) ad individuare i siti da destinare a stoccaggio prowisorio e discarica per i
rifiuti derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati nonché quelli provenienti dalle attività di demolizione degli edifici danneggiati dal sisma in questione, ivi compresi quelli di cui quelli all'articolo 19, comma 5, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3797 del 30 luglio 2009;
b) a progettare, realizzare, autorizzare e affidare la gestione, delle attività nei siti di cui al punto precedente nonché gli impianti di selezione, di trattamento, di recupero e di smaltimento dei rifiuti suddetti.
6. Il Commissario delegato, attesa l'urgenza di attivare i siti da destinare a deposito preliminare e discarica per i rifiuti derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati nonché quelli provenienti dalle attività di demolizione degli edifici danneggiati dal sisma in questione, previa notifica alla Commissione europea -ai sensi dell'articolo 6, comma 11, del decreto legislativo n.152/06 cosi come modificato dal decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 -del ricorso
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alla procedura di cui all'articolo 2, comma 3, della Direttiva 85/337/CEE, modificata dalle direttive 97/11/CEE e 2003/35/CEE, sottopone i progetti dei predetti impianti ad una procedura accelerata di valutazione di impatto ambientale di competenza regionale.
7.
Il Commissario delegato attiva la procedura di cui al comma 6 avvalendosi dei competenti uffici regionali, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali allo scopo destinate nel bilancio regionale, che mettono a disposizione del pubblico e della Commissione europea le informazioni relative alla decisione di esenzione, le ragioni per cui è stata concessa, gli elementi progettuali, la relazione di compatibilità ambientale redatta secondo i criteri dell'Allegato IV della Direttiva medesima. Le eventuali osservazioni devono pervenire ai competenti uffici regionali entro quindici giorni dall'avviso al pubblico. La procedura deve essere conclusa entro il termine massimo di venti giorni. In caso di mancata espressione del parere o di motivato dissenso, la decisione è rimessa al presidente della regione Abruzzo, che si esprime inderogabilmente entro i successivi cinque giorni. Contestualmente all'avvio della procedura sono awiati i lavori per l'attivazione dei siti, mentre l'autorizzazione all'esercizio degli impianti è subordinata alla conclusione della procedura ed al rispetto delle eventuali prescrizioni dettate.
8.
Per l'adozione di tutte le iniziative di cui al presente articolo, il Commissario delegato è autorizzato ad avvalersi di Società specializzate a totale capitale pubblico, in possesso delle necessarie capacità tecniche, designate dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il riconoscimento, a favore dei medesimi organismi, dei costi, preventivamente autorizzati dal Commissario delegato.
9.
Per l'attuazione delle attività previste dal presente articolo è destinato al Commissario delegato un importo massimo di euro 30.000.000,00, a valere sulle risorse di cui all'articolo 14, comma 5, del decreto-legge 28 aprile 2009,
n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.
g
ART. 14
~
u
1 Nei confronti dei nuclei familiari che siano stati costretti a lasciare le proprie
~
~
o abitazioni classificate con esito A, a seguito di ordinanze di sgombero adottate
o dal Sindaco a titolo cautelativo e per la salvaguardia della pubblica e privata
~
~
incolumità, trova applicazione la disciplina prevista dall'articolo 13, comma 2,
~
dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3827 del 27
~
~
novembre 2009.
-c
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2.
Le integrazioni alla documentazione relativa alle domande di contributo per i lavori di riparazione degli edifici classificati con esito B e C, devono essere consegnate al Comune richiedente entro 10 giorni dalla data della comunicazione delle relative osservazioni che, per il Comune di L'Aquila, coincide con quella di pubblicazione all'Albo Pretorio e sul sito internet istituzionale e, in sede di prima applicazione, entro 10 giorni dalla data di pubblicazione della presente ordinanza sulla Gazzetta Ufficiale. Eventuali proroghe, non superiori ad ulteriori 10 giorni, possono essere consentite con provvedimento espresso dal Comune in presenza di circostanza particolarmente complesse. Il mancato rispetto dei predetti termini comporta la cessazione degli interventi assistenziali a favore dei nuclei familiari interessati.
3.
Nei confronti dei nuclei familiari stabilmente domiciliati in unità immobiliari classificate con esito B e C, considerate come unità diverse dalla abitazione principale, per le quali i proprietari o usufruttuari non hanno richiesto, avendone titolo, il contributo per i lavori di riparazione entro i termini prescritti
o non hanno già avviato i medesimi lavori con oneri a proprio carico, la sistemazione in strutture alberghiere o assimilate cessa entro la data del 31 agosto 2010; gli stessi nuclei possono continuare a fruire del contributo per la autonoma sistemazione sino alla data del 31 dicembre 2010.
4.
I benefici previsti dai commi 1 e 2 dell'articolo 5 della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3789 del 9 luglio 2009, e successive integrazioni, trovano applicazione anche nei confronti dei privati che alla data del 6 aprile 2009 stavano realizzando unità immobiliari destinate ad abitazione principale. I lavori di completamento devono essere terminati entro quattro mesi dalla pubblicazione della presente ordinanza sulla Gazzetta Ufficiale. Ove i proprietari non utilizzino gli immobili per le esigenze alloggiative proprie e dei familiari, gli stessi sono destinati alla locazione in favore dei nuclei familiari le cui abitazioni principali risultino ancora inagibili. La locazione deve essere offerta alle condizioni economiche previste dalla ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3769 del 2009. I proprietari interessati sono obbligati a fornire al Comune tutte le informazioni e la documentazione idonea a verificare il rispetto di quanto disposto dal presente comma.
5.
Il termine di sette giorni previsto dall'articolo 15, comma 1, della ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3827 del 2009 per /'inizio dei lavori di riparazione delle unità immobiliari classificate con esito B o C è fissato in quindici giorni dalla comunicazione del contributo definitivo; in sede di prima applicazione il termine decorre dalla data di pubblicazione della presente ordinanza sulla Gazzetta Ufficiale. La richiesta della proroga per un massimo di ulteriori 15 giorni deve essere accompagnata da una perizia asseverata e
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validata dal Comune. Il mancato rispetto dei predetti termini comporta la cessazione delle sistemazioni alberghiere o assimilate e del contributo per la autonoma sistemazione nei confronti dei nuclei familiari interessati. Resta confermato il termine di sei mesi o di sette mesi per la conclusione dei lavori relativi, rispettivamente, alle unità immobiliari B o C, con effetto dalla data della comunicazione del contributo definitivo.
ART. 15
1. All'articolo 1 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3833 del
22 dicembre 2009, dopo il comma 2 è inserito il seguente comma: "2-bis. AI fine del coordinamento degli interventi di ricostruzione, entro il 31 marzo 2010 i sindaci dei comuni interessati trasmettono al Commissario delegato, anche avvalendosi dei soggetti già incaricati ai sensi dell'articolo 7, commi 4 e 5, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3803 del 15 agosto 2009, l'elenco delle domande per i contributi ed i finanziamenti di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a) ed e), del decretolegge
28 aprile 2009, n. 39, convertito con modificazioni dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, pervenute alla data del 28 febbraio 2010 e dei provvedimenti di concessione, nonché dei contributi effettivamente erogati. I sindaci trasmettono, altresì, trimestralmente un aggiornamento sulle richieste in corso di istruttoria. Il Commissario delegato comunica al Ministero dell'economia e delle finanze un prospetto riepilogativo dei dati entro e non oltre il 30 aprile 2010 e, successivamente, entro 15 giorni dalla ricezione degli aggiornamenti".
La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, ~1 OMRR. 2D1C ,,}
Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Incontri con Fontana

MERCOLEDI 24 febbraio alle ore 16:30 a Pagliare di Sassa, presso “Casetta che non c’è “ situata nel ex campo di Pagliare (vicino la scuola elementare)
Incontro per illustrare e discutere con la cittadinanza l’opportunità e la convenienza dei comparti per una vera ricostruzione della città e delle frazioni. REPORT

Articolo su il Capoluogo













Dall'incontro delle Associazioni e Comitati con Fontana
Una cosa si è capita: l’intervento del Commissario di Governo sarà simile ai puntellamenti che abbiamo visto: tanti soldi alle ditte ma utilità dubbia, in moltissimi casi. Conveniva puntellare solo ciò che doveva essere mantenuto, visto che il resto si sta comunque sgretolando.
La stessa cosa capiterà nella ricostruzione: la macchina burocratica, che con le ordinanze ha già previsto tutto, spenderà soldi e magari produrrà case, chiese o quartieri come nuovi che non diventeranno mai centri di vita, perché manca il progetto; Fontana è, per sua ammissione, alla ricerca …. di una vocazione per L’Aquila.
Bertolaso ha preteso di curare una città di cui non ha capito niente, se non appalti, paraculi e leccapiedi.
Qualche vantaggio per alcuni e danni enormi per la sopravvivenza della città: le scelte imposte sono una ipoteca di cui la città non potrà liberarsi facilmente.
Ora arriva Fontana con una visione altrettanto burocratica e piatta, nessuna intenzione di capire realmente la città, nessuna seria proposta, vaghe promesse: sembrava di essere in un vecchio collegio di educande. Questo è emerso oggi da un incontro con i vari comitati: crono programmi come Bertolaso, strappa pure qualche consenso ed applauso ai comitati che finalmente si illudono di avere trovato un interlocutore.
Ma poi ci dice che addirittura non ha ancora trovato una sede, che tutto dipende da soldi che Tremonti dovrà tirar fuori, insomma chiacchiere: l’unica cosa certa è che tutto sarà fatto così come previsto dall’ordinanza, in modo burocraticamente ineccepibile: un po’ di sorpresa solo quando qualcuno lancia l’idea che la vocazione per l’Aquila potrebbe essere “La città degli appalti”, ma è un attimo, nessuno ha nominato Balducci, si torna a parlare di aria fritta.
In fondo Fontana è un burocrate e molti aquilani si trovano bene, purtroppo, solo a livello burocratico: qui si lavora, non si fa politica. Non c’è una visione, una politica per la città.
Convinti che la politica sia quella del medico burocrate o commercialista, se ne tengono lontani.
Quando si parla di assenza della politica pensano che si parli solo di Cialente o Pezzopane.
Una volta allontanato Bertolaso, qualcuno ha capito.
Quale sarà il valore delle belle abitazioni rifatte magari bene, anche con contribuzione propria, in una città priva di progetto, di vita e di attività, qualche anno dopo che sarà andato via anche Fontana?
Quale sarà il prezzo di vendita per una casa bella in un centro storico spopolato e desolato?
a cura di Ezio Bianchi

IL POPOLO DELLE CARRIOLE

L'Aquila rinasce dalle sue macerie



LO SGUARDO ESTERNO DI AFFETTUOSA IRONIA







DALLA VOCE DEI CITTADINI CHE VI HANNO PARTECIPATO

"Anche se questo è soltanto un insignificante inizio,la speranza che custodivo segretamente nel mio cuore diventa coraggio.Raccolgo e raduno i frammenti dei miei sogni"

La rimozione delle macerie può e deve essere l'occasione per ricostruire quel tessuto sociale che si è sfilacciato e in certi casi lacerato dopo il terremoto.
Impiegare il nostro tempo libero per stare insieme ma, anche e soprattutto, per riappropriarsi della città - non in modo passivo, ovvero con le rattristanti passeggiate sotto i ponteggi che hanno sostituito quelle sotto i portici, ma prendendo parte attivamente alla "rimessa in opera" del centro storico.

Selezionare e rimuovere le macerie ha anche un importante valore psicologico e catartico: ritrovare e radunare i frammenti delle proprie ed altrui vite, del proprio passato e di quello dell'Aquila, sapendo che potranno servire come base per la rinascita della città e quindi dei suoi abitanti, significa porsi in posizione attiva nei confronti della catastrofe che abbiamo condiviso il 6 Aprile, e questo aiuta a superare il peggiore e più disintegrante dei vissuti: quello di impotenza.

Una sensazione che non può essere superata se altri decidono per noi, se altri si pongono come depositari del "sapere cosa è meglio per noi".

Perfino la rabbia e l'aggressività repressa in questi mesi potrà trovare sfogo in modo costruttivo, venendo sublimata nel lavoro manuale di rimozione dei detriti.

Un lavoro non scevro da momenti di riflessione e di commozione, perché ognuno di quei frammenti porta con sé il carico emotivo della sua storia, a volte vecchia di centinaia di anni, a volte recentissima, in un mescolarsi di oggetti antichi e moderni, preziosi come un pezzetto di intonaco affrescato o simboli della effimera civiltà dell'usa e getta, come un bicchiere di plastica.

Chi ha dipinto con pazienza certosina quell'affresco 500 anni fa? chi ha bevuto da quel bicchiere nella serata del 5 Aprile 2009? domande apparentemente diversissime, come è diversa l'emozione che le accompagna, ma che fanno parte di una esperienza unica - è un vero "toccare con mano" il terremoto: una sensazione che molti provano o proveranno per la prima volta.

Quei frammenti di oggetti, pezzi di mobili, libri, pagine di riviste che emergono dai detriti sono briciole di vita affioranti che sembrano dirti che in mezzo a quei mattoni, pietre, calcestruzzo sbriciolato è rimasta intrappolata l'esistenza di una città intera: quando non nel corpo, sicuramente nello spirito.

Per questo, occorre ricordare, a noi stessi e a chi ci rappresenta, che non si tratta di RIFIUTI, ma dei pezzi dell'Aquila e delle esistenze dei suoi abitanti, frammentate proprio come quegli oggetti in mezzo alle macerie, esistenze dove il coraggio, la caparbietà, la dignità sono il puntellamento che cela al suo interno i vissuti di distruzione e sfaldamento, accentuati dalla diaspora che ha seguito il sisma.

Ricomporre quei pezzi e farli tornare parte di un tutto, è ricostruire se stessi.

Ecco perché non si può prescindere dalla differenziazione sul posto.
Se da un lato occorre recuperare gli oggetti, dall'altro occorre recuperare i materiali. Coppi, mattoni, pietre, mattonelle; elementi architettonici di valore storico... non si può pensare di recuperare tutto in seguito. Selezionare e raccogliere i materiali provenienti dai vari edifici, accatastandoli nei pressi della costruzione stessa o comunque contrassegnandoli in modo che ogni stock di materiale recuperato resti collegato all'edificio da cui proviene: un lavoro indispensabile perché la città rinasca dalle sue macerie.

Ovviamente non si tratta di sostituirsi o di intralciare il lavoro di coloro che sono deputati allo smaltimento delle macerie (e che si spera, ora, dopo la smossa data dal Popolo delle Carriole, cominceranno a fare sul serio), l'obiettivo per ora è ripulire Piazza Palazzo, non certo tutti e 4 i milioni di tonnellate di detriti che, da notare, diventeranno molte meno una volta recuperati i materiali da riciclare.

Ben vengano quindi queste "gite con la carriola" in centro storico, certamente più gratificanti di un pomeriggio a vagare come fantasmi spersonalizzati nella galleria dell'Aquilone o a sudare in palestra impegnandosi in esercizi fisici afinalistici!
LiberiAMO la città!

"Anche se questo è soltanto
un insignificante inizio,
Ora la speranza
che custodivo segretamente nel mio cuore
diventa coraggio
Raccolgo e raduno i frammenti dei miei sogni
sparsi in mille pezzi
Un passo, poi un altro
Questa diventerà la risposta."

"Come la Fenice rinasce dalle sue ceneri
L'Aquila deve rinascere dalle sue macerie."
--
©Sara Hay

99 piazze con le chiese,
pure 99 le cannelle;
è ora che levemo 'sse macerie
cumincemo a pijjà le callarelle.

Abbiamo visto la "marcia delle carriole" da Paganica, tutti in fila con le loro pale e callarelle e perfino l'asinello, per contribuire a ripulire L'Aquila.
Bisognerebbe far così da tutti i paesi del cratere...

Sarebbe un pò come rivivere la storia della fondazione della città... "99 rocche messe a morra e l'Aquila aju cielu aprì le scelle".

Ancora una volta gli abitanti dei paesi si riunirebbero, stavolta per RIcostruire L'Aquila, ripartendo dalle Macerie.
(E in seguito non sarebbe male se gli aquilani contribuissero alla rinascita dei paesi, in uno scambio fra intra moenia ed extra moenia esattamente come dopo la fondazione).

[Come molti sanno, la nostra città fu costituita dall'unione di molti villaggi della zona (99, secondo la tradizione), ognuno dei quali costruì un quartiere che rimase legato al villaggio d'origine e fu considerato parte dello stesso per circa un secolo. Nella nuova città demaniale i cittadini dei castelli inurbati dentro le mura (intra moenia) e quelli rimasti nei castra d'origine (extra moenia) mantengono gli stessi diritti civici e nell'uso delle proprietà collettive.]

E così, nel nome di Sallustio (o Sallustru, o San Lustio se preferite):

O gente di L'Aquila,
L'Aquila s'è desta
Dell'elmetto di sicurezza
S'è cinta la testa.
A Piazza Palazzo
Con le carriole
I guanti e le pale
E Sallustio esultò!
SÌ!
a cura di SARA HAY

E’ ORA DI DARE UN GIUSTO SPAZIO AGLI ANZIANI

Martedì 2 Marzo per la prima volta gli sfollati ,rimasti ancora nella Caserma Campomizzi, hanno visto l’arrivo di un’autorità. La Presidente Stefania Pezzopane ha condiviso con loro la cena della mensa interna e ha distribuito doni ai bambini presenti, bambini che invano avevano atteso l’arrivo di Babbo Natale promesso.
La nostra Associazione “ Cittadini per i cittadini” e i residenti hanno continuato a chiedere una giusta permanenza sul posto dal momento che la maggior parte di essi sono anziani , la parte più fragile della nostra società che fino ad ora non sono stati in alcun modo tutelati e protetti. Contestualmente è stato chiesto, inoltre, di far rientrare i numerosi sfollati anziani che lo desiderano e che si trovano ancora negli alberghi della costa o dell’entroterra, poiché per la chiusura delle tendopoli chiesto loro di dare precedenza alle giovani coppie con i figli. La Caserma Campomizzi per la sua conformazione potrebbe ben essere indirizzata ora alla residenza degli anziani e, con una consistente presenza di sfollati da assistere, si potrebbe tornare ad offrire i servizi che sono stati ridotti ed organizzare spazi adeguati. I nostri cari anziani, abituati al sacrificio, meriterebbero di vivere una Pasqua nella loro città e accanto ai loro cari.
La Presidente ha tuttavia ascoltati i casi particolari che le sono stati presentati da persone che vivono il disagio, dovuto a problemi di salute, alle contraddittorie classificazioni delle case e alle difficoltà burocratiche che ne conseguono, o ad ingiuste prese di posizione di padroni di case sistemate che ormai giunti alla scadenza del contratto si rifiutano di rinnovarlo. Di tutto ciò ha preso nota e ha promesso un suo interessamento personale.
Enza Blundo

PETIZIONE SEDE UNICA DEGLI UFFICI DEL COMUNE

La nostra petizione nasce dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini per le notevoli difficoltà incontrate nell' individuare la giusta sede ove inoltrare le loro richieste.
Sono trascorsi nove mesi ed i “pezzi” della macchina comunale sono frammenti vaganti sul territorio.
L’esigenza è quella di riunire in un’unica sede, o almeno in una porzione ristretta di territorio, tutte le articolazioni amministrative degli Aquilani alle prese con la ricostruzione che, in una fase non più emergenziale, passa anche attraverso la fruibile dislocazione degli uffici, requisito fondamentale per la loro accessibilità.
Se ne gioveranno i cittadini non più costretti, con i problemi dell’attuale viabilità, a fare la spola da un capo all’altro della città.
Recarsi presso un ufficio ed avere delle informazioni precise non deve essere come vincere un terno al lotto, ma un vero esercizio di trasparenza e, quindi, di democrazia.



La petizione sarà supportata da una concreta proposta di tempestiva localizzazione temporanea, con adeguati spazi per gli uffici e per gli sportelli al pubblico, nonchè uno spazio utile per riunioni e incontri. Sarà una tipologia di soluzione e non preclude che il comune possa individuarne altra sede purchè ugualmente tempestiva.

PER CHI VUOLE SOTTOSCIVERE LA PETIZIONE
PUO' RIVOLGERSI PRESSO:
Punto luce (Galleria Longara)
Linea oro ( Galleria Vicentini)
Giornalaio di Via Leonardo da Vinci
Colorado Cafè (Via Giosuè Carducci)
Mondo Informatico (Viale della Croce Rossa)
Farmacia Rossi (S.Demetrio)
Supermercato Paiper
Parrucchiera Sguardo D'Intesa (Viale della Croce Rossa)





Da "IL CENTRO" di giovedì 28 gennaio 2010
UFFICI DEL COMUNE. Il commissario delegato è autorizzato, in base all’ordinanza, ad assegnare al Comune dell’Aquila le risorse per reperire un edificio dove collocare uffici provvisori. Lo stanziamento, «in attesa della riparazione degli immobili pubblici nel territorio, danneggiati dall’evento sismico, e al fine di consentire la continuità delle attività di competenza degli uffici del Comune dell’Aquila», è pari a 140mila euro. I soldi sono destinati al reperimento di un apposito edificio. 

LUNEDI' 26 Aprile Consiglio Straordinario del Comune di L'Aquila

ORDINE DEL GIORNO

ARGOMENTO DI II CONVOCAZIONE
1) Ordine del giorno consiglieri comunali Rivera, Mancini A., Placidi P. su “corretta formazione dei piani di ripianificazione e ricostruzione del centro storico ai sensi degli artt. 2, comma 12 bis e 14, comma 5 bis, del D.L. 28.04.2009, n.39 convertito in legge, con modificazioni dall’art. 1, comma 1, della Legge 24.06.2009, n. 77;

ARGOMENTI DI I CONVOCAZIONE

1) Interrogazione consigliere Tinari su “situazione abitativa cittadina aquilana”;
2) Mozione consigliere Verini “ricognizione e riordino complessivo delle aziende partecipate;
3) Perimetrazione del centro storico della città dell’Aquila e dei centri storici delle frazioni. Decreto n. 3/2010 del Commissario Delegato – Presidente della Regione, Artt. 2 e 3 come modificati dal successivo Decreto n. 6/2010;

4) Recepimento L.R. n. 16 del 19.08.2009 “Intervento regionale a sostegno del Settore edilizio” ai sensi dell’art. 12 della medesima legge. Proposta al Consiglio Comunale.

L'AQUILA RINASCE DALLE SUE MACERIE

DOMENICA 28 FEBBRAIO
Il Sindaco Cialente aveva vietato l'ingresso a Piazza Palazzo per motivi di sicurezza. In seguito ha accettato una mediazione con gli organizzatori della manifestazione autorizzando così l'accesso a circa 45 persone accreditate e responsabili del lavoro diretto sul cumulo di macerie. Al momento dell'ingresso di quest'ultimi la folla dei cittadini ha forzato il blocco del servizio d'ordine ed è entrata numerosa nello spazio vietato che si è trasformato in sede di lavoro.Dopo un iniziale momento di confusione i cittadini si sono auto-organizzati costituendo civilmente squadre di recupero e differenziazione delle macerie sul posto, guidati dalle indicazioni dei tecnici aderenti alla manifestazione e competenti mentre il resto della popolazione ha formato due lunghissime catene umane che con spirito di cooperazione e senso di responsabilità si passavano di mano in mano " le callarelle" cariche di materiali.Uno accanto all'altro giovani,anziani,bambini uomini e donne tutti disposti a dare il loro contributo per amore della città.
Coppi,pietre e marmi sono stati selezionati e depositati ai bordi della Piazza mentre il resto del materiale è stato portato nei cassonetti di raccolta situati a Piazza Duomo.Una cittadinanza fino ad ora sfilacciata e dispersa sta ritrovando la sua coesione nel prendere consapevolezza che la ricostruzione è nelle mani di ognuno e soprattutto nel pensare al bene comune.



L’AQUILA RINASCE DALLE SUE MACERIE

Cari concittadini ci troviamo ad affrontare una nuova emergenza,quella dello smaltimento macerie per far risvegliare la nostra città addormentata.
La voglia di iniziare subito e il desiderio di averla nuovamente è forte, lo è ancora di più perché siamo stati fino ad ora molto condizionati dal miraggio del Piano C.A.S.E., che per tanti è diventato realtà.
Una realtà fatta di comodità, ma di costi altissimi e in alcuni casi accanto alle comodità dell’arredo vi sono state difficoltà dovute ad infiltrazioni,sollevamento dei pavimenti e tubi ghiacciati. Troppi intanto restano confinati negli alberghi o in precarie sistemazioni , molti di questi sono anziani. Anziani non tutelati che vivevano nei centri storici delle frazioni e della città e che continuano a subire duri trattamenti perché hanno bisogno di alloggi che mancano. Gli interventi sulla città intanto sono rimasti molto indietro, l’Istat stesso ci conferma i ritardi.
Ora l’interesse di tutti,cittadini e forze politiche, si volge alle macerie che sono un'ulteriore fonte di ricchezza. Un intervento a carattere europeo e sulla base di normative europee deve , però, privilegiare il nostro territorio.
La ricostruzione degli edifici non avverrà in modo contemporaneo ma, soprattutto nel centro storico, si opererà per comparti. Per trasportare lontano le nostre macerie ci sono dei costi da affrontare e quelle cifre possono essere usate per la strumentazione della loro lavorazione, in tal modo si creerebbero anche posti di lavoro.
Duecento volontari al giorno,divisi in squadre e messi in condizione di sicurezza, con accompagnatori, possono selezionarle anche sul posto e non in modo simbolico, bensì concreto e costante. Anche i proprietari stessi degli edifici potrebbero essere interessati alla differenziazione delle loro macerie. Nel nostro territorio dovrebbe sorgere un laboratorio di lavorazione delle macerie, ed in questo si potrebbe essere aiutati da tutta L’Italia e da tutta L’Europa. A cura di Enza Blundo


 

 

LA NOSTRA CITTA’ E’ IN PERICOLO
Domenica 21 Febbraio ha preso forma spontaneamente, attraverso il tamtam su Facebook, “1000 chiavi per riaprire la citta’”, l’iniziativa pacifica e simbolica che si svolgerà all’Aquila a partire dalle 11 ai Quattro Cantoni per depositare le proprie chiavi ad una delle transenne che separano Corso Vittorio Emanuele dalla zona rossa.

Bozza di programma per il 6 Aprile 2010

Si è insediato il coordinamento tra l’Arcidiocesi,la Caritas,il Comune, la Provincia, i Vigili del Fuoco e le Associazioni dei cittadini con l’adesione dell’UISP per l’organizzazione del Giorno della Memoria 6 Aprile 2010. Ne è emersa una prima bozza di programma condiviso e si auspica una grande partecipazione e collaborazione. Alle ore 21,00 del 5 Aprile in Piazza Duomo vi sarà un Consiglio Comunale Straordinario con la consegna delle onorificenze. Le fiaccolate organizzate dalle Parrocchie e dalla Caritas partiranno dai quattro punti della città: Pettino, Torrione, Roio e S. Elia.
Sono previste partenze delle fiaccolate anche dai sei comuni, organizzato dalla UISP che ha lavorato presso le tendopoli allestite in quei comuni, e si uniranno nel percorso verso L’Aquila.
Tutte le fiaccolate si uniranno davanti il piazzale della Basilica di Collemaggio a quella organizzata dal Comitato Vittime, precedentemente si terrà all’interno della Basilica un Concerto dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e il Coro di Santa Cecilia.

Da lì partirà un’unica immensa fiaccolata silenziosa. Percorso: Via Strinella, Viale Gran Sasso, Piazza Battaglione Alpini, Corso Vittorio Emanuele per arrivare a Piazza Duomo.
Il momento commemorativo sarà accompagnato da un concerto dei Solisti Aquilani a ricordo delle vittime.
Nella Basilica di Collemaggio si svolgerà a conclusione la celebrazione della S. Messa.
A questo programma si aggiunge lo spettacolo permanente di luci dalla scalinata di San Bernardino allestito dai tecnici del Collettivo 99 e l’ istallazione di opere d’arte del critico d’Arte Gasbarrini.
Nei successivi incontri verranno definiti gli aspetti organizzativi