L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



L'Aquila e la Manifestazione Nazionale per la Libertà di Informazione del 19 settembre.


L'Aquila grida
L'Aquila è coperta da una cortina di fumo mediatica.

La "politica del fare" adottata nell'aquilano dal Governo e dalla Protezione Civile dopo il terremoto del 6 aprile, richiede una precisa strategia mediatica che deve mostrare una facciata di efficientismo e perfezione.

Così il giornalismo che si sviluppa all'Aquila, fatte salve poche eccezioni, è embedded, come se si fosse in una zona di guerra.

Gli eventi di cronaca vengono documentati da giornalisti raggruppati in pool, accompagnati in loco per assistere alla rappresentazione di turno, poi riaccompagnati altrove
Nei campi di accoglienza è difficilissimo entrare per parlare con le persone: se si è autorizzati a farlo, si viene accompagnati da addetti della Protezione Civile e, a volte, dalle Forze dell'Ordine.
Ogni forma di negatività, di lamentela, viene rigorosamente ignorata e si cerca di farla passare sotto silenzio.

Gli slogan utilizzati da Governo e Protezione civile sono forti; la loro comunicazione si muove ad alti livelli.
Si scelgono come paradigmi i luoghi in cui ci sono fatti documentabili, si dimenticano volutamente i luoghi dove si è fatto poco o niente.

Allo stesso modo, l'uso dei termini è emblematico:
Ricostruzione, una falsità per mascherare la costruzione di nuovi edifici permanenti. Container, un termine volutamente negativo per dissuadere dalla richiesta dei moduli provvisori. Case, una promessa non mantenuta che fa dimenticare altri termini chiave, volutamente accantonati, come lavoro, tessuto sociale, scuola, zona franca.

Fuori dall'aquilano, a volte persino all'interno dell'aquilano, a causa di questa precisa strategia mediatica, si pensa che tutto vada bene. Ma non è così, e per dimostrarlo la libera informazione è indispensabile e va tutelata e incoraggiata.

Ecco perché riteniamo che L'Aquila sia, in questo momento, l'emblema del bavaglio all'informazione che è stato messo nel nostro Paese.
Ecco perché pensiamo che L'Aquila debba essere al centro della Manifestazione Nazionale per la Libertà di Informazione del 19 settembre.

I comitati cittadini