L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



Assemblea tendopoli di Acquasanta


Report

Documento approvato nell'assemblea:

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI
AL COMMISSARIO BERTOLASO
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
AL SINDACO DEL COMUNE DI L’AQUILA

Esposto-Diffida

I sottoscritti cittadini del comune di L’Aquila,attualmente accolti nei campi di accoglienza, fanno presente di aver fatto questa scelta per non essere deportati e soprattutto per garantire una presenza vigile e fattiva nel processo di ricostruzione della nostra città.
A quasi sei mesi dalla data del sisma e dopo reiterati censimenti non riusciamo ancora ad avere un’organica visione delle questioni organizzative e quindi dello scenario nel quale delineare il nostro futuro.
Pensiamo che non possano essere fatte graduatorie ( magari sulla base di un censimento “aleatorio” fatto ad altro fine !) per l’assegnazione degli alloggi del Piano C.A.S.E. senza un Bando effettivo che espliciti punteggi e parametri.
Riteniamo inoltre che debbano immediatamente essere assunte decisioni per il rilancio economico del Comprensorio aquilano e per un conseguente ritorno di tutti i nostri concittadini “deportati”.
Stigmatizzano il trattamento che è stato riservato loro in quanto, come oggetti nel giro di 24 ore, dovrebbero trasferirsi in località distanti, della provincia aquilana, nonostante problemi di lavoro o di salute.

Pertanto vengono perciò a richiedere:
1) Il blocco della variante in ampliamento del Piano c.a.s.e. concentrando i fondi sulla soluzione case provvisorie (ricordiamo che con il costo a mq di un alloggio “ c.a.s.e.” se ne fanno tre provvisori e di buona qualità !!) ;
2) L’adozione di un Bando organico con relativi punteggi per l’assegnazione degli alloggi del Piano C.A.S.E.
3) Il blocco del processo di smantellamento delle tendopoli per avviare un processo concertato e condiviso con i cittadini dei Campi;
4) La requisizione di tutti gli alloggi invenduti agibili nel comune di L’Aquila;
5) La istallazione articolata di Moduli Abitativi Provvisori sulla base delle effettive esigenze espresse dagli stessi cittadini nel territorio.

Ritenendo vitale mantenere più gente possibile a L’Aquila o comunque nel nostro comune,
vi diffidiamo dall’intraprendere azioni tese a costringerci a fantomatici trasferimenti e in particolare chiediamo la trasformazione del Campo di Aquasanta in un Villaggio di moduli provvisori.
Siamo solidali con i cittadini delle altre tendopoli ed in particolare con le persone di Piazza d’Armi che sono stati abbandonati poiché non hanno accettato di allontanarsi dal proprio territorio.
L’Aquila 25 settembre 2009

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