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LE TASSE NON VENGONO PROROGATE MA LA PROTEZIONE CIVILE DIVENTA Spa
17 dicembre
C’è poco da ringraziare, per il sindaco di L’aquila,riguardo la proroga delle tasse da pagare nel cratere, perché il provvedimento è stato rinviato al “decreto milleproroghe” tuttavia è stato varato il decreto-legge che privatizza funzioni importantissime della Protezione Civile. Un processo di trasformazione che è iniziato con il METODO AUGUSTUS
In tal modo si verrà ad accentrare nel Presidente del Consiglio dei Ministri gli indirizzi strategici e i programmi, con una infinita' di attivita' che saranno svolte dalla ''Protezione Civile Spa che agirà con metodi privati e con soldi pubblici. L'esatto contrario di cio' che servirebbe. La Protezione Civile e' materia troppo importante e delicata per essere affrontata con un decreto-legge, che rischia di essere approvato con la fiducia e sottratto alla discussione libera del parlamento. Il 50 per cento dei posti è riservato al personale precario del dipartimento, dunque saranno stabilizzate persone che hanno lavorato nella Protezione Civile e resi dirigenti senza concorso. cittadini per i cittadini
DAL SETTIMANALE LEFT NOTIZIE PREOCCUPANTI
Chi pagherà le assunzioni e le promozioni del grande capo in via di pensionamento Guido Bertolaso? Che domanda! Gli sfollati del terremoto de L’Aquila, gran parte dei quali vive ancora negli alberghi lontano da casa. Vale la pena citare il comma. Le assunzioni costeranno «6,52 milioni nel 2010 a cui si provvede, quanto a 3,70 milioni di euro, a valere sulle risorse disponibili di cui all’articolo 7 comma 4 bis della legge 24 giugno 2009, n. 77». Ora, la legge 77 è la conversione del famoso decreto Abruzzo.
http://www.avvenimentionline.it/content/view/3232/770/
ANDIAMOCI PIANO CON LE O.N.O.R.I.F.I.C.E.N.Z.E.
L’Associazione “cittadini per i cittadini” ritiene prematuro conferire qualunque onorificenza, soprattutto a soggetti comunque coinvolti nell’indagine della magistratura a proposito del mancato allarme e dell’assenza del piano di emergenza e di evacuazione della della città, almeno fino a quando la Procura della Repubblica non avrà accertato le responsabilità dirette e derivate. Ritiene, inoltre, opinabile “il successo”nella gestione dell’emergenza considerando i dati attuali:
solo 8400 cittadini nelle C.A.S.E.
18000 in virtuale autonoma sistemazione
20000 che restano assistiti in alberghi e caserme
? in case agibili
? in case con parziale agibilità
? in camper o roulotte
L’Associazione che segue da tempo con attenzione i rapporti tra le istituzioni locali ed il governo centrale, non comprende l’ambiguità di fondo che caratterizza il comportamento dei nostri amministratori, improntato ora al confronto più aspro -con tanto di “chiamata alle armi”della popolazione – ora alla più acritica subordinazione.
CONSEGNA DEL GUERRIERO DI CAPESTRANO A BERTOLASO
15 dicembre (aggiornato)
Nella mattina, poco prima che gli venisse consegnato il “Guerriero di Capestrano” dalla presidente della Provincia, il Dott. Bertolaso ha ricevuto personalmente il nostro volantino e, nel suo intervento finale a ringraziamento dell’omaggio ricevuto, da una parte ha elogiato la nostra tenacia ed il nostro senso critico, dall’altra ci è sembrato che volesse far passare le nostre perplessità come negative per la città.
Avvertiamo, pertanto, la necessità di precisare ai nostri concittadini che il 23 giugno avevamo consegnato personalmente al dott. Bertolaso un documento redatto da noi e da altri 15 comitati cittadini, nel quale lo invitavamo a procedere immediatamente, come misura prioritaria, alla requisizione delle abitazioni sfitte esistenti e ad una tempestiva integrazione del Piano C.A.S.E. con i M.A.P. e i moduli removibili anche nell’aquilano. Come è noto, l’integrazione è stata fatta solo successivamente ad un censimento (contestato con 5000 lettere) che prevedeva tra le opzioni solo il Piano C.A.S.E. e l’alloggio in affitto. A tutt’oggi la cittadinanza paga questi colpevoli ritardi di gestione ed intelligenza, se è vero – com’è vero – che non si è ancora a capo della questione C.A.S.E. e che NON SI SA se e quante disponibilità esistano per gli affitti, né minimamente si è fatto cenno ai tempi di consegna e ai criteri per l’elaborazione di una graduatoria di quest’ultimi.
Al posto delle requisizioni è stato costituito, in seguito, un fondo immobiliare, che viene citato solo alla data del 1 dicembre nell’ordinanza 1959, e che tuttavia non inserisce neppure al primo posto i nuclei da una o due persone, né chi – fiducioso - è rimasto in camper o in roulotte reperite in proprio, o in altre situazioni fortunosamente o virtualmente di “autonoma sistemazione”.
Per quanto riguarda il mancato allarme e piano di evacuazione, precisiamo che non ci riferivamo alla previsione di Giuliani, come ha sostenuto il dott. Bertolaso, bensì alla necessaria predisposizione di un piano di emergenza ed evacuazione del territorio, o quantomeno alla necessità di evitare un contro-allarmismo altrettanto dannoso per la cittadinanza che, troppo tranquillizzata dalle prese di posizione della Commissione Grandi Rischi (quelle sì “scientifiche ed affidabili”, e si è visto con che effetto!), è restata in totale balia della furia del terremoto. Si auspica un confronto aperto per avere risposte anche su queste tematiche.
Dunque non per preconcetta opposizione alla persona di Bertolaso e al suo operato abbiamo manifestato il nostro dissenso, ma perché siamo ancora convinti – e le sue parole, dott. Bertolaso, non ci hanno per nulla persuasi del contrario – che ancora tanto, troppo ci sia da fare per arrivare ad una visione ragionata ed obiettiva delle responsabilità prima e dopo il sisma. E al proposito ci permettiamo di ripetere ancora una domanda, per noi tutti fondamentale: dopo mesi di attività sismica atipica, di fronte ad una scossa di magnitudo 4,5, siamo proprio sicuri che non fosse il caso di dare l’allarme?
Ci perdoni, dottor Bertolaso, e si tenga caro il suo “Guerriero di Capestrano”: ma affidi a quella preziosa riproduzione anche il compito di ricordarle quel che si doveva fare e non è stato fatto. a cura di cittadini per i cittadini
TERREMOTO ED EFFICENZA ?
Le fondamenta dell’efficientismo della Protezione Civile, cavallo di battaglia di Berlusconi e Bertolaso nella gestione terremoto all’Aquila, scricchiolano.
Bertolaso si infuria per i ritardi nelle consegne dei moduli abitativi (e delle case del Piano C.A.S.E., anche se non si dice ufficialmente) e se la prende con gli imprenditori che non rispettano i tempi. Ma questi si difendono:
Lavoriamo in condizioni difficili.
Di 15mila aquilani non si hanno notizie ufficiali (molti vivono in camper, roulotte, baracche, case di legno abusive). 19.587 sono ancora assistiti in alberghi, caserme, case private fuori dall’Aquila (dati ufficiali P.C.), a fronte di appena 7.922 accolti nelle C.A.S.E. e 882 nei M.A.P. (dati ufficiali P.C.). Le infiltrazioni mafiose nei subappalti sono una realtà, come documenta l’inchiesta di Angelo Venti, direttore di Site.it.
Ma l’efficientismo scricchiola anche a monte, quando si parla di previsione e prevenzione, compiti fondamentali della Protezione Civile. Almeno, prima che diventasse anche un’organizzatrice di Grandi Eventi.
Un duro colpo, lo sferrano le recenti dichiarazioni del Prof. Boschi, direttore di quell’INGV che rischia di vedersi scippare il monitoraggio terremoti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile grazie al decreto-calderone in via di approvazione da parte del Governo.
Boschi, a proposito della riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo, afferma, in un’intervista pubblicata nell’ultimo numero di Left:
Ridicolo. In tanti anni non ho mai visto una riunione del genere della Commissione grandi rischi.
Ma cosa accade, esattamente, il 31 marzo?
Alla riunione della Commissione si parla dello sciame sismico in atto da mesi nell’aquilano. Sono presenti le personalità italiane ritenute più autorevoli in tema di terremoti, prevenzione e costruzioni antisismiche. Fra di essi, il Prof. Calvi, (Eucentre) e il Prof. Dolce (Dipartimento Nazionale della Protezione Civile), che in seguito, proprio in nome di questa autorevolezza, collaboreranno per la progettazione e realizzazione del Progetto C.A.S.E. (quelle che, all’Aquila, si chiamano, senza ironia, le case di Berlusconi); il prof. De Bernardinis; il prof. Boschi e altri. C’è anche il Sindaco dell’Aquila.
Ci si sbriga in fretta, quel giorno: secondo il verbale (che si può scaricare qui), la riunione dura appena un’ora, e Boschi sottolinea come anche questo sia molto strano, vista la situazione.
Nella sostanza, il verbale (altra anomalia: i presenti lo firmeranno solo il pomeriggio del 6 aprile. Dopo la scossa devastatrice) ricalca il comunicato stampa diramato dalla Protezione Civile il giorno prima, 30 marzo:
È utile precisare che non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’è nessun allarme in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ma una continua attività di monitoraggio e di attenzione.
Impossibile prevedere un terremoto. Nessun allarme. Monitoraggio e attenzione. Sono le parole chiave di quei giorni. Ma il Sindaco Cialente non si tranquillizza affatto e il 1° Aprile manda un telegramma alla Protezione Civile:
[...] chiedesi urgente e congruo stanziamento di fondi per prime emergenze, nonché dichiarazione stato emergenza ai fini dell’effettuazione dei necessari interventi di ripristino idoneità degli edifici pubblici e privati. Inoltre, si segnalano in particolare gravissimi danni strutturali in due edifici scolastici ospitanti cinquecento alunni.
Il telegramma resta inascoltato: niente fondi, niente stato di emergenza. Il 6 aprile, ecco la scossa. E la prevenzione, che fine ha fatto? Le dichiarazioni di Boschi riaprono la questione, insieme ad altre testimonianze.
Il 18 aprile, per esempio, Stefania Pezzopane è durissima:
Lanciavamo continui appelli, la gente fuggiva in strada per paura delle scosse. Ci era stato detto che la nostra era una psicosi, che avremmo dovuto avere un atteggiamento diverso, di serenità. Invece…
L’Avvocato Antonio Valentini, aquilano, rileva dolo nelle mancanze in tema di prevenzione. Così, ad agosto, presenta una denuncia per omicidio colposo:
Le rassicurazioni che giornalmente ci venivano date tramite la stampa dagli organi ufficiali, il messaggio che hanno mandato, hanno indotto in errore tante persone e tante persone, di queste che sono state indotte in errore, purtroppo non sono più tra noi”. Per conoscere gli sviluppi della denuncia, occorrerà aspettare dopo Natale.
Da queste rassicurazioni, comunque, Boschi si chiama fuori:
Sarei folle ad andare in una zona che il mio istituto definisce ad altissimo rischio a tranquillizzare tutti.
L’Avvocato Simona Giannangeli, il 30 ottobre, nel corso di un incontro organizzato dal Legal Team Italia, afferma:
Un terremoto non si può prevedere. Ma qui è stato previsto un non terremoto.
Un medico aquilano, in piazza a Montecitorio il 10 dicembre, racconta che l’ospedale non aveva nemmeno un piano di evacuazione, non era stato predisposto nulla per un’eventuale accoglienza di feriti.
Berlusconi e Bertolaso si dichiarano, oggi come il 6 aprile, orgogliosi della loro Protezione Civile.
Ma la sensazione che questo orgoglio sia immotivato è molto forte e ha fondamenta più solide di quelle dell’efficientismo sbandierato mediaticamente.
PALESE DISTORSIONE DELL'INFORMAZIONE
La riapertura di un locale storico e simbolico situato nel centro di L'Aquila, dopo la rimozione di una parte delle macerie e dopo la messa in sicurezza degli edifici della zona,ha regalto gli aquilani una piccola immersione nel vissuto affettivo che era venuto a mancare.
Il giorno successivo le autorità locali hanno svolto il consiglio comunale nel centro e accanto alle macerie per denunciare una ricostruzione ritardata, e tutto ciò viene presentato dal tg5 come festeggiamento di una ripresa della normalità.
CONSIGLIO COMUNALE
DICHIARAZIONE DEL TG 5
QUESTA ERA LA NOSTRA CITTA' NEL NATALE DELLO SCORSO ANNO
GUARDA IL VIDEO
17 dicembre
C’è poco da ringraziare, per il sindaco di L’aquila,riguardo la proroga delle tasse da pagare nel cratere, perché il provvedimento è stato rinviato al “decreto milleproroghe” tuttavia è stato varato il decreto-legge che privatizza funzioni importantissime della Protezione Civile. Un processo di trasformazione che è iniziato con il METODO AUGUSTUS
In tal modo si verrà ad accentrare nel Presidente del Consiglio dei Ministri gli indirizzi strategici e i programmi, con una infinita' di attivita' che saranno svolte dalla ''Protezione Civile Spa che agirà con metodi privati e con soldi pubblici. L'esatto contrario di cio' che servirebbe. La Protezione Civile e' materia troppo importante e delicata per essere affrontata con un decreto-legge, che rischia di essere approvato con la fiducia e sottratto alla discussione libera del parlamento. Il 50 per cento dei posti è riservato al personale precario del dipartimento, dunque saranno stabilizzate persone che hanno lavorato nella Protezione Civile e resi dirigenti senza concorso. cittadini per i cittadini
DAL SETTIMANALE LEFT NOTIZIE PREOCCUPANTI
Chi pagherà le assunzioni e le promozioni del grande capo in via di pensionamento Guido Bertolaso? Che domanda! Gli sfollati del terremoto de L’Aquila, gran parte dei quali vive ancora negli alberghi lontano da casa. Vale la pena citare il comma. Le assunzioni costeranno «6,52 milioni nel 2010 a cui si provvede, quanto a 3,70 milioni di euro, a valere sulle risorse disponibili di cui all’articolo 7 comma 4 bis della legge 24 giugno 2009, n. 77». Ora, la legge 77 è la conversione del famoso decreto Abruzzo.
http://www.avvenimentionline.it/content/view/3232/770/
ANDIAMOCI PIANO CON LE O.N.O.R.I.F.I.C.E.N.Z.E.
L’Associazione “cittadini per i cittadini” ritiene prematuro conferire qualunque onorificenza, soprattutto a soggetti comunque coinvolti nell’indagine della magistratura a proposito del mancato allarme e dell’assenza del piano di emergenza e di evacuazione della della città, almeno fino a quando la Procura della Repubblica non avrà accertato le responsabilità dirette e derivate. Ritiene, inoltre, opinabile “il successo”nella gestione dell’emergenza considerando i dati attuali:
solo 8400 cittadini nelle C.A.S.E.
18000 in virtuale autonoma sistemazione
20000 che restano assistiti in alberghi e caserme
? in case agibili
? in case con parziale agibilità
? in camper o roulotte
L’Associazione che segue da tempo con attenzione i rapporti tra le istituzioni locali ed il governo centrale, non comprende l’ambiguità di fondo che caratterizza il comportamento dei nostri amministratori, improntato ora al confronto più aspro -con tanto di “chiamata alle armi”della popolazione – ora alla più acritica subordinazione.
CONSEGNA DEL GUERRIERO DI CAPESTRANO A BERTOLASO
15 dicembre (aggiornato)
Nella mattina, poco prima che gli venisse consegnato il “Guerriero di Capestrano” dalla presidente della Provincia, il Dott. Bertolaso ha ricevuto personalmente il nostro volantino e, nel suo intervento finale a ringraziamento dell’omaggio ricevuto, da una parte ha elogiato la nostra tenacia ed il nostro senso critico, dall’altra ci è sembrato che volesse far passare le nostre perplessità come negative per la città.
Avvertiamo, pertanto, la necessità di precisare ai nostri concittadini che il 23 giugno avevamo consegnato personalmente al dott. Bertolaso un documento redatto da noi e da altri 15 comitati cittadini, nel quale lo invitavamo a procedere immediatamente, come misura prioritaria, alla requisizione delle abitazioni sfitte esistenti e ad una tempestiva integrazione del Piano C.A.S.E. con i M.A.P. e i moduli removibili anche nell’aquilano. Come è noto, l’integrazione è stata fatta solo successivamente ad un censimento (contestato con 5000 lettere) che prevedeva tra le opzioni solo il Piano C.A.S.E. e l’alloggio in affitto. A tutt’oggi la cittadinanza paga questi colpevoli ritardi di gestione ed intelligenza, se è vero – com’è vero – che non si è ancora a capo della questione C.A.S.E. e che NON SI SA se e quante disponibilità esistano per gli affitti, né minimamente si è fatto cenno ai tempi di consegna e ai criteri per l’elaborazione di una graduatoria di quest’ultimi.
Al posto delle requisizioni è stato costituito, in seguito, un fondo immobiliare, che viene citato solo alla data del 1 dicembre nell’ordinanza 1959, e che tuttavia non inserisce neppure al primo posto i nuclei da una o due persone, né chi – fiducioso - è rimasto in camper o in roulotte reperite in proprio, o in altre situazioni fortunosamente o virtualmente di “autonoma sistemazione”.
Per quanto riguarda il mancato allarme e piano di evacuazione, precisiamo che non ci riferivamo alla previsione di Giuliani, come ha sostenuto il dott. Bertolaso, bensì alla necessaria predisposizione di un piano di emergenza ed evacuazione del territorio, o quantomeno alla necessità di evitare un contro-allarmismo altrettanto dannoso per la cittadinanza che, troppo tranquillizzata dalle prese di posizione della Commissione Grandi Rischi (quelle sì “scientifiche ed affidabili”, e si è visto con che effetto!), è restata in totale balia della furia del terremoto. Si auspica un confronto aperto per avere risposte anche su queste tematiche.
Dunque non per preconcetta opposizione alla persona di Bertolaso e al suo operato abbiamo manifestato il nostro dissenso, ma perché siamo ancora convinti – e le sue parole, dott. Bertolaso, non ci hanno per nulla persuasi del contrario – che ancora tanto, troppo ci sia da fare per arrivare ad una visione ragionata ed obiettiva delle responsabilità prima e dopo il sisma. E al proposito ci permettiamo di ripetere ancora una domanda, per noi tutti fondamentale: dopo mesi di attività sismica atipica, di fronte ad una scossa di magnitudo 4,5, siamo proprio sicuri che non fosse il caso di dare l’allarme?
Ci perdoni, dottor Bertolaso, e si tenga caro il suo “Guerriero di Capestrano”: ma affidi a quella preziosa riproduzione anche il compito di ricordarle quel che si doveva fare e non è stato fatto. a cura di cittadini per i cittadini
TERREMOTO ED EFFICENZA ?
Le fondamenta dell’efficientismo della Protezione Civile, cavallo di battaglia di Berlusconi e Bertolaso nella gestione terremoto all’Aquila, scricchiolano.
Bertolaso si infuria per i ritardi nelle consegne dei moduli abitativi (e delle case del Piano C.A.S.E., anche se non si dice ufficialmente) e se la prende con gli imprenditori che non rispettano i tempi. Ma questi si difendono:
Lavoriamo in condizioni difficili.
Di 15mila aquilani non si hanno notizie ufficiali (molti vivono in camper, roulotte, baracche, case di legno abusive). 19.587 sono ancora assistiti in alberghi, caserme, case private fuori dall’Aquila (dati ufficiali P.C.), a fronte di appena 7.922 accolti nelle C.A.S.E. e 882 nei M.A.P. (dati ufficiali P.C.). Le infiltrazioni mafiose nei subappalti sono una realtà, come documenta l’inchiesta di Angelo Venti, direttore di Site.it.
Ma l’efficientismo scricchiola anche a monte, quando si parla di previsione e prevenzione, compiti fondamentali della Protezione Civile. Almeno, prima che diventasse anche un’organizzatrice di Grandi Eventi.
Un duro colpo, lo sferrano le recenti dichiarazioni del Prof. Boschi, direttore di quell’INGV che rischia di vedersi scippare il monitoraggio terremoti dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile grazie al decreto-calderone in via di approvazione da parte del Governo.
Boschi, a proposito della riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo, afferma, in un’intervista pubblicata nell’ultimo numero di Left:
Ridicolo. In tanti anni non ho mai visto una riunione del genere della Commissione grandi rischi.
Ma cosa accade, esattamente, il 31 marzo?
Alla riunione della Commissione si parla dello sciame sismico in atto da mesi nell’aquilano. Sono presenti le personalità italiane ritenute più autorevoli in tema di terremoti, prevenzione e costruzioni antisismiche. Fra di essi, il Prof. Calvi, (Eucentre) e il Prof. Dolce (Dipartimento Nazionale della Protezione Civile), che in seguito, proprio in nome di questa autorevolezza, collaboreranno per la progettazione e realizzazione del Progetto C.A.S.E. (quelle che, all’Aquila, si chiamano, senza ironia, le case di Berlusconi); il prof. De Bernardinis; il prof. Boschi e altri. C’è anche il Sindaco dell’Aquila.
Ci si sbriga in fretta, quel giorno: secondo il verbale (che si può scaricare qui), la riunione dura appena un’ora, e Boschi sottolinea come anche questo sia molto strano, vista la situazione.
Nella sostanza, il verbale (altra anomalia: i presenti lo firmeranno solo il pomeriggio del 6 aprile. Dopo la scossa devastatrice) ricalca il comunicato stampa diramato dalla Protezione Civile il giorno prima, 30 marzo:
È utile precisare che non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un terremoto e che non c’è nessun allarme in corso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, ma una continua attività di monitoraggio e di attenzione.
Impossibile prevedere un terremoto. Nessun allarme. Monitoraggio e attenzione. Sono le parole chiave di quei giorni. Ma il Sindaco Cialente non si tranquillizza affatto e il 1° Aprile manda un telegramma alla Protezione Civile:
[...] chiedesi urgente e congruo stanziamento di fondi per prime emergenze, nonché dichiarazione stato emergenza ai fini dell’effettuazione dei necessari interventi di ripristino idoneità degli edifici pubblici e privati. Inoltre, si segnalano in particolare gravissimi danni strutturali in due edifici scolastici ospitanti cinquecento alunni.
Il telegramma resta inascoltato: niente fondi, niente stato di emergenza. Il 6 aprile, ecco la scossa. E la prevenzione, che fine ha fatto? Le dichiarazioni di Boschi riaprono la questione, insieme ad altre testimonianze.
Il 18 aprile, per esempio, Stefania Pezzopane è durissima:
Lanciavamo continui appelli, la gente fuggiva in strada per paura delle scosse. Ci era stato detto che la nostra era una psicosi, che avremmo dovuto avere un atteggiamento diverso, di serenità. Invece…
L’Avvocato Antonio Valentini, aquilano, rileva dolo nelle mancanze in tema di prevenzione. Così, ad agosto, presenta una denuncia per omicidio colposo:
Le rassicurazioni che giornalmente ci venivano date tramite la stampa dagli organi ufficiali, il messaggio che hanno mandato, hanno indotto in errore tante persone e tante persone, di queste che sono state indotte in errore, purtroppo non sono più tra noi”. Per conoscere gli sviluppi della denuncia, occorrerà aspettare dopo Natale.
Da queste rassicurazioni, comunque, Boschi si chiama fuori:
Sarei folle ad andare in una zona che il mio istituto definisce ad altissimo rischio a tranquillizzare tutti.
L’Avvocato Simona Giannangeli, il 30 ottobre, nel corso di un incontro organizzato dal Legal Team Italia, afferma:
Un terremoto non si può prevedere. Ma qui è stato previsto un non terremoto.
Un medico aquilano, in piazza a Montecitorio il 10 dicembre, racconta che l’ospedale non aveva nemmeno un piano di evacuazione, non era stato predisposto nulla per un’eventuale accoglienza di feriti.
Berlusconi e Bertolaso si dichiarano, oggi come il 6 aprile, orgogliosi della loro Protezione Civile.
Ma la sensazione che questo orgoglio sia immotivato è molto forte e ha fondamenta più solide di quelle dell’efficientismo sbandierato mediaticamente.
PALESE DISTORSIONE DELL'INFORMAZIONE
La riapertura di un locale storico e simbolico situato nel centro di L'Aquila, dopo la rimozione di una parte delle macerie e dopo la messa in sicurezza degli edifici della zona,ha regalto gli aquilani una piccola immersione nel vissuto affettivo che era venuto a mancare.
Il giorno successivo le autorità locali hanno svolto il consiglio comunale nel centro e accanto alle macerie per denunciare una ricostruzione ritardata, e tutto ciò viene presentato dal tg5 come festeggiamento di una ripresa della normalità.
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