L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



Dopo assemblea con Cialente del 28 ottobre


Solidarietà aquilana
A seguito della nostra iniziativa per raccogliere le opinioni della cittadinanza, e con riferimento al notevole numero di SMS che continuano a pervenire (finora stimati circa 1500), si è fatta presente la necessità di riconsiderare gli aiuti economici sulla base delle effettive necessità e delle condizioni economiche dei nuclei familiari. A tal proposito vi sono state, in sede assembleare, testimonianze di chi, avendo perso casa e lavoro, riceve un sussidio del tutto insufficiente e con ritardi: agosto pagato a fine ottobre. Per contro vi sono nuclei familiari, verosimilmente abbienti che, pur avendo conservato la condizione lavorativa precedente, accedono al piano CASE e alle agevolazioni che prevede.
Le nostre richieste fanno leva anche sulla doverosa solidarietà tra aquilani che il terremoto avrebbe dovuto far nascere e che, in alcune tendopoli, si è sperimentata creando legami nuovi tra le persone.
A tal proposito sarebbe auspicabile che gli affittuari, con condizioni economiche invariate, assegnatari delle CASE, corrispondessero un fitto al fine di creare un fondo sociale spendibile per coloro che hanno perso casa e lavoro.
Piano C.A.S.E. insufficiente
Per il piano CASE, che si è rivelato di limitate vedute, ed eccessivo in apparenze e costi, si è resa necessaria un’integrazione di MAP per le frazioni dell’aquilano; ciò sia a seguito delle 5000 lettere allegate ai modelli del censimento –dal 1° al 10 agosto- (chiamate denigratoriamente “letterine di Babbo Natale”) da coloro che, non trovando l’opzione: “altro tipo di alloggio”, segnalavano in tal modo la propria diversa preferenza. Questa integrazione, è stata stabilita anche in ragione di iniziative di auto costruzione a Pescomaggiore (case in paglia e fango).
Attualmente si è pianificato l’acquisto di 500 case mobili che impegnerebbero la cifra di 40 milioni di euro (80.000 euro per unità). Il nostro comitato ha già fatto presente la possibilità, con tale somma, di offrire alloggio ad 8.000 persone, in quanto vi sarebbero ditte, con prodotti di qualità (da noi invitate a partecipare), che utilizzano soluzioni analoghe anche per alberghi, offrendo moduli coibentati, comprensivi di servizi, impianti, trasporto e montaggio, per la cifra, indicativa, di 20.000 euro/60mq per 4 persone e non 36mq/4pers. come previsto dal bando (sito: http://www.tempohousing.com con brochure consegnate al sindaco).
Resta tuttavia la necessità di effettuare un censimento attendibile degli attuali bisogni abitativi, comprendendo anche coloro che non figurano nei precedenti elenchi, per evitare di dire, poi, “Ji te l’ero ittu a ottobbre”, considerando inoltre che parte delle 500 case mobili saranno riservate come alloggi universitari.
Residenza o domicilio?
Secondo quanto dichiarato dal nostro sindaco, per l’organizzazione del comune, questi ritiene opportuno il cambio di residenza per tutti gli assegnatari del piano C.A.S.E.; a nostro avviso, invece, sarebbe sufficiente il solo cambio di domicilio: il cambio di domicilio rispecchierebbe l’effettiva provvisorietà della sistemazione, laddove il cambio di residenza ne indicherebbe un carattere senz’altro più definitivo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

03 nov : 05:49
Mocerivo
Che dire? È lo specchio dell'altra faccia della cosa, della quale i mass media, sostanzialmente, non parlano e non riferiscono.
Le case del piano CASE, costate parecchio, realizzate in numero insufficiente, assegnate senza che la popolazione possa verificare la presenza di errori, sviste, disguidi, ed assegnate a condizioni vantaggiose senza tener conto né del patrimonio degli assegnatari, né tanto meno delle condizioni di possibile indigenza degli esclusi, sono la mappa altimetrica, fatta di picchi oltre il ragionevole e di depressioni incivili, inquietanti ed inaccettabili che tutta la gestione, nel suo complesso, ha determinato.
Per questo il voto nel sondaggio del piano CASE, deve essere uguale a "pessimo", perché il piano CASE va obbligatoriamente contestualizzato, e non può essere preso come cosa a se stante. Va a braccetto, il piano CASE, con quel mucchio di spazzatura presente in quel campo da oltre un mese, e che venne precedentemente rimosso, da come leggo, grazie all'intervento di un comico quale Sabina Guzzanti.

Dire che il piano CASE è ottimo, a dispetto di tutto il resto, è come dire che i treni, una volta, però, arrivavano in orario!

trememoto ha detto...

03 nov : 08:48
Trememoto

Sarebbe opportuno che le associazioni come quella in oggetto (le cui istanze condivido in pieno) si facessero portavoce presso i media per far sì che a livello Italia circolassero notizie reali, e non "falsate" in modo propagandistico.
Aggiungo che siamo a Novembre, che il "caro PAPI" si era impegnato a trattarci come quelli dell'Umbria, i quali hanno avuto l'esenzione del pagamento delle imposte per ben 2 anni, che a fine Novembre tale esenzione scadrà per noi e che, nel frattempo, nulla si sta muovendo perchè le promesse di PAPI vengano rispettate.

03 nov : 08:50
Trememoto

Sono perfettamente d'accordo nel far pagare un fitto a chi prima del terremoto era in affitto: non si capisce da cosa debba scaturire, infatti, tale agevolazione e discriminazione. Propongo, inoltre, di togliere la "CASA" a quel deficiente di Cese di Preturo, che al suo balcone ha appeso un lenzuolo con su scritto "Al mondo c'è un solo grande uomo che fa miracoli: BERLUSCONI". Anzi, secondo me bisognerebbe espellerlo dall'Italia pr cretinaggine intollerabile
03 nov : 10:32


Per il fitto da pagare, secondo me, andrebbe bene anche commisurato, in qualche modo, ad esempio al fitto che uno pagava "prima". Quanto all'esenzione per i proprietari di casa, ci sarebbe un lungo ragionamento da farsi che, personalmente avvierei su due linee principali. La prima, dovrebbe considerare il reddito ed il patrimonio: detta di corsa, chi, a causa magari di una inesistente concorrenza, stesse vedendo il proprio reddito decuplicato, potrebbe pagare il fitto, anche in ragione della seconda motivazione.
La seconda motivazione poggia sul significato di giustizia vero e/o presunto.
Immaginiamo che sia ritenuto universalmente giusto che un cristiano faccia minimo 3 pasti al giorno: colazione, pranzo e cena. Il tutto documentato con tanto di pesi, variazioni, e calorie. Immaginiamo che, a causa di una catastrofe, ci si ritrovi difronte a 100.000 sfollati e che l'A.C.M.E. (A Company Making Everything) riesca a fornire, per i primi 5 mesi, "solo" 50.000 razioni (colazione, pranzo e cena) complete al giorno. Ora, dove sarebbero la giustizia e l'equità? Nel dare a 50.000 sfollati la razione completa in virtù del fatto che universalmente sia stato riconosciuto essere una razione completa il minimo, il giusto necessario per la normalità, e nel non dare algi altri 50.000 sfollati niente, oppure dividere le 50.000 razioni tra tutti e 100.000 gli sfollati?
Per cui, anche se in linea di massima dovesse essere giusto, per i proprietari di case, non pagare il fitto per le CASE, nelle circostanze in cui siamo, con gente che ha perso il lavoro, costretta a stare lontano anche oltre i cento chilometri, o a vivere in una tenda ad ottobre avendo per compagnia una bella montagnola di spazzatura fumante, con il bisogno di risorse che c'è, ecco che la giustizia, a mio modesto avviso, sarebbe un'altra.

Quanto a voler considerare la permanenza in tenda, ad ottobre, una libera scelta, credo che lo sia almeno quanto quella di chi, avendo il fitto pagato dalla PC, accetta di versare al locatore un quid fuori contratto, o quanto quella di chi accetta di lavorare in nero, sottopagato, senza assistenza né previdenziale e né assicurativa, eccetera eccetera: siamo tutti in libertà obbligatoria.

Melloncollie ha detto...

03 nov : 11:13
Melloncollie
Trememoto non condivido. Nessun affitto per gli affituari ante 6 aprile 2009.
Sono d'accordo con mocerivò_214.
Allora per quadrare il cerchio, fornirò alla Protezione Civile il numero di conto corrente ed iban sul quale accreditarmi ogni mese la cifra di circa 1.000,00 Euro per il mio mutuo.
Così mettimo in ordine tutto. Ed io mi ritrovo a con una parte del mutuo pagato dalla protezione civile.
Ristabiliamo l'equità sociale.

04 nov : 12:56

Non capisco proprio la tua affermazione: la penso esattamente come Mocerivò e, anche se in maniera più "concisa", l'ho anche scritto! Come dire: ci siamo accorti che il terremoto, insieme a chi ne sta genstendo l'emergenza, è profondamente ingiusto. Nessuna distinzione, quando, invece, bisognerebbe farne tante!