L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



TAVOLO DI LAVORO SU PETTINO

SECONDO INCONTRO CON GLI ESPERTI E L'ISTITUZIONE PER PRESENTARE I NOSTRI QUESITI SULLA RICOSTRUZIONE


MERCOLEDI' 30 GIUGNO

Il 30 giugno 2010, presso il salone della parrocchia S. Francesco di Pettino, si è svolto l'incontro “Quale ricostruzione a Pettino?”. Nonostante le autorità invitate non siano intervenute, l'iniziativa ha registrato un'ampia partecipazione dei cittadini e si è rivelata molto proficua anche grazie al contributo della dott.ssa Adele Agnelli, vice-presidente dell'Ordine dei Geologi D'Abruzzo, e dell'ing. Mimmo Srour, Ass. provinciale con delega alla Ricostruzione.
In apertura è stato presentato un confronto tra il Piano Regolatore e lo stato attuale di Pettino, per promuovere l'attenzione dei cittadini sulla necessità di riqualificare il quartiere e sorvegliare le aree originariamente destinate a servizi e verde pubblico.
È seguito un approfondito dibattito sui temi della ricostruzione, nel corso del quale le perplessità emerse sui limiti che impediscono una riparazione sicura al 100% sono state confermate dai relatori presenti. Allo stesso modo è stata messa in luce la complessità delle procedure e l'incomprensibilità delle normative, con particolare riferimento all'art. 5 dell'ord. n. 3881/2010.
Su questi punti fondamentali il tavolo di Pettino continua il suo lavoro, per contribuire alla creazione di una comunità unita e attiva nella ricostruzione e nella pianificazione del quartiere.

Report Tavolo di Pettino del 28 giugno 2010
Partecipanti:
Antonio Perrotti, Loretana Chicarelli,Enza Blundo,Assunta Riocci,Serena Castellani, Luigi Sgambati, Carmelo Gulizia.

Sintesi:
Nel corso dell'incontro sono stati definiti meglio i quesiti da presentare alle istituzioni:

Dopo il monitoraggio interventi di Riga e Di Stefano: che idee avete riguardo alla pianificazione di Pettino? Che intendete fare delle aree libere? Posto che il piano per le emergenze del 2004 è non stato applicato, una delle incombenze più urgenti riguarda la revisione del Piano secondo le esigenze attuali e la predisposizione di apposite aree attrezzate. Che cosa intendete fare?

Domande geologiche
1) Intendete precisare una zona di rispetto per la faglia (20, 50 o 100 m)? Sindaco, Ing. Bonanni, Fontana
2) Intendete far ricostruire a Pettino quello che viene demolito, oppure delocalizzarlo? Sindaco, Fontana, Ing. Bonanni
3) Proposta di creare un archivio delle perizie private per integrare la micro-zonazione sismica di Pettino; proposta di aggiornare la legge sulla prevenzione sismica e istituire il servizio geologico e sismico per la Regione Abruzzo. Che ne pensate? Chiodi, Fontana, Sindaco
4) Per l'adeguamento sismico ci sono due limiti: quello per la spesa massima di 400/600 euro al mq; e quello del livello di sicurezza all'80%. Non credete che sia assurdo che non possa essere finanziato un adeguamento che raggiunga un livello di sicurezza oltre l'80%, anche dove possibile? Non credete che nell'aquilano in generale, ma soprattutto in un quartiere come Pettino, caratterizzato da specifici e rilevanti rischi sismici e sul quale in teoria non si sarebbe dovuto edificare nel modo in cui lo si è fatto, si debba garantire il 100%? Copertura al 100% per una casa sicura al 100%. Chiodi, Fontana, Bonanni, Cialente.
5) Non credete che i fondi per l'adeguamento sismico debbano essere assicurati anche alle case classificate B e C? Chi si assume la responsabilità dei rischi che corrono le persone che rientreranno in una casa non adeguata sismicamente? Chiodi, Cialente, Bonanni, Fontana
7) Non credete sia il caso di rendere più snelle le procedure per i contributi? In particolare, non è il caso di unificare lo sportello per la presentazione delle domande e permettere l'autocertificazione laddove possibile? Inoltre, non è il caso di ampliare l'orario di apertura dello sportello? Cialente, Chiodi, Bonanni
8)Qual è il piano finanziario per la ricostruzione? Anche se non ci sono i soldi il piano deve esserci. Quali sono le priorità? Chiodi, Cialente, Di Stefano


Domande sull'art. 5 della ordinanza 3881 del 2010. Rappresentante della P.C., Cialente, Chiodi, Fontana, Bonanni.
1) Cosa si intende per “adottare la soluzione della sostituzione edilizia”? (Coincide con la soluzione della demolizione+ricostruzione, oppure implica l'acquisto di una nuova casa?)
2) Nel caso in cui la sostituzione edilizia significhi acquisto di una nuova casa, che fine fanno le case danneggiate e abbandonate? Non c'è il rischio di trasformare Pettino in un quartiere fantasma?
3) Non è forse un modo per aggirare gli oneri della demolizione-ricostruzione? (In particolare lo smaltimento delle macerie?) Non è forse un modo surrettizio per incentivare il mercato di nuovi edifici con i soldi statali dei contributi?
4) Al comma 2 si parla del limite di 500 euro al mq nel caso di edifici con danni non strutturali e del limite di 750 mq nel caso di edifici con danni strutturali. I limiti di 500 mq per e 750 mq si sommano oppure sono alternativi?
5) Comma 4: Inserisce un limite al contributo per la riparazione oppure al contributo per la ricostruzione? Oppure obbliga ad optare per la soluzione della ricostruzione qualora il contributo per la riparazione superi quello per la sostituzione edilizia?
leggi e spiega.

Report Tavolo di Pettino del 21 giugno 2010


Partecipanti:
Paolo Della Ventura, Cinzia Aquilio, Loretana Chicarelli, Lorenzo Ferretti, Luigi Sgambati, Antonio Perrotti, De Sanctis Franca, Enza Blundo, Bettina Catena, Maria Ciampicacigli, Graziella Cucchiarelli, Serena Castellani, Assunta Riocci.

Decisioni:
L'incontro con le istituzioni si svolgerà il 30 giugno, alle ore 16:00, presso i locali della parrocchia S. Francesco in Pettino. Si articolerà in due momenti fondamentali: presentazione dei risultati del monitoraggio effettuato sul quartiere; proposizione di quesiti ai rappresentanti delle istituzioni presenti, sulle problematiche inerenti ai tempi, modi e costi della ricostruzione sicura nel quartiere.

Sintesi:
Nel corso dell'incontro sono stati definiti meglio i quesiti da presentare alle istituzioni:

Intendete precisare una zona di rispetto per la faglia (20, 50 o 100 m)?
Intendete far ricostruire a Pettino quello che viene demolito, oppure delocalizzarlo?
Proposta di creare un archivio delle perizie private per integrare la micro-zonazione sismica di pettino; proposta di aggiornare la legge sulla prevenzione sismica e istituire il servizio geologico e sismico per la Regione Abruzzo. Che ne pensate?

Posto il duplice limite di 400/600 euro mq, e del livello di sicurezza all'80%; non credete che sia assurdo che non possa essere finanziato un adeguamento che raggiunga un livello di sicurezza oltre l'80%, anche dove possibile? Non credete che nell'aquilano in generale, ma soprattutto in un quartiere come Pettino, caratterizzato da specifici e rilevanti rischi sismici e sul quale in teoria non si sarebbe dovuto edificare nel modo in cui lo si è fatto, si debba garantire il 100%? Copertura al 100% per una casa sicura al 100%.

Non credete che i fondi per l'adeguamento sismico debbano essere assicurati anche alle case classificate B e C? Chi si assume la responsabilità dei rischi che corrono le persone che rientreranno in una casa non adeguata sismicamente?

Domanda sull'art. 5 della nuova ordinanza. Permette di ricostruire in loco? Non si tratta forse di una normativa per aggirare il problema della demolizione?
Non è forse una facilitazione per la delocalizzazione e una nuova edificazione del territorio, con l'abbandono del patrimonio edilizio esistente?

Qual è il piano finanziario per la ricostruzione?

Non credete sia il caso di rendere più snelle le procedure per i contributi? In particolare, non è il caso di unificare lo sportello per la presentazione delle domande e permettere l'autocertificazione laddove possibile? Inoltre, non è il caso di ampliare l'orario di apertura dello sportello?

Prima domande alle istituzioni, poi repliche dei tecnici (Salvatori, Agnelli, Venieri).
Introduzione, Federico; monitoraggio Luigi; domande Serena.


Report tavolo di Pettino del 14 Giugno 2010

Partecipanti: Antonio Perrotti, Maria Ciampicacigli, Luigi Sgambati, Lorenzo Ferretti,Enza Blundo, Antonio Buzzelli, Bettina Catena, Don Dante.

Decisioni: L'1 o il 2 luglio si terrà l'incontro con le istituzioni; la prima parte verterà sul monitoraggio del quartiere: relazioneremo all'assemblea quanto appreso dallo studio sul PRG; nella seconda parte si aprirà un dibattito guidato con le istituzioni sulla ricostruzione.

Sintesi:
Devono esserci 24 mq per abitante di servizi e verde, fare il calcolo in base agli abitanti di pettino; aree attrezzate per accogliere la gente in situazioni di emergenza, con i servizi essenziali.
Servizi: centri polivalenti, asili, scuole; bar, locali possono stare sia in servizi che nel verde; i negozi vanno in attrezzature generali.
Percorso pedonale-ciclabile pedemontano ai monti di S. Giuliano.
Bisogna migliorare il piano per le emergenze (le aree attuali sono insufficienti), fare delle prove e applicarlo.
L'1 o il 2 luglio si terrà l'incontro con le istituzioni, la prima parte verterà sul monitoraggio del quartiere: relazioneremo all'assemblea quanto appreso dallo studio sul PRG. Alla conclusione saranno invitate le istituzioni a valorizzare le aree ancora non edificate secondo le esigenze del quartiere per renderlo vivibile, nonché a rivedere il piano per le emergenze, predisponendo le aree di raccolta.
Seguirà una breve introduzione sul rischio sismico a pettino: microzonazione, faglia, terreno che amplifica ad un fattore 2 in media.
Domande alle istituzioni:
Intendete precisare una zona di rispetto per la faglia (20, 50 o 100 m)?
Intendete far ricostruire a Pettino quello che si viene demolito, oppure delocalizzarlo?
Proposta di creare un archivio delle perizie private per integrare la micro-zonazione sismica di pettino; proposta di aggiornare la legge sulla prevenzione sismica e istituire il servizio geologico e sismico per la Regione Abruzzo. Che ne pensate?
Quali sono le tecniche di riparazione e adeguamento disponibili per le case?
Non credete che sia assurdo che non possa essere finanziato un adeguamento che raggiunga un livello di sicurezza oltre l'80%, anche dove possibile? Non credete che nell'aquilano in generale, ma soprattutto in un quartiere come Pettino, caratterizzato da specifici e rilevanti rischi sismici e sul quale in teoria non si sarebbe dovuto edificare nel modo in cui lo si è fatto, si debba garantire il 100%? Copertura al 100% per una casa sicura al 100%.
Non credete che i fondi per l'adeguamento sismico debbano essere assicurati anche alle case classificate B?
Girano voci e prassi informali riguardo a presunti limiti del contributo al mq (400-600 euro) per l'adeguamento. È un limite effettivamente vigente? Se sì, quale fonte lo prevede? A quanto ammonta? È necessaria una normativa esplicita che faccia chiarezza sul punto. In ogni caso è il caso di eliminarlo, non siete d'accordo? Il contributo deve coprire in ogni caso l'adeguamento, almeno, all'80%.
Perché tante lungaggini normative e burocratiche?
Qual è il piano finanziario per la ricostruzione? (Ci sono i soldi?)

Da decidere se lasciare il dibattito aperto o chiuso.

Titolo: Quale ricostruzione a Pettino? Oppure: La Ricostruzione a Pettino.

Da chiamare: Chiodi, Fontana, Cialente, Ing. Bonanni tecnico Genio Civile, Dolce tecnici P.C..

Report tavolo su Pettino del 07.06.2010

Partecipanti: Antonio Perrotti, Maria Ciampicacilli, Adele Agnelli, Luigi Sgambati, Bisti Emanuele, Pelliccione Domenico, Bettina Catena, Serena Castellani, Assunta Riocci, Graziella Cucchiarelli, Lorenzo Ferretti, Franca De Sanctis, Parsanese Luigi, Federico Bisti.

Decisioni:
Il tavolo si impegna entro al massimo due settimane ad ultimare il monitoraggio; dal prossimo incontro si comincerà ad elaborare le modalità e i quesiti da porre in un incontro di confronto con le istituzioni da fare, possibilmente, entro fine giugno.

Sintesi:
Relaziona la vice-presidente dell'ordine dei geologi dell'Abruzzo, Adele Agnelli.
Le metodologie d'indagine, prese in considerazione singolarmente, non sono molto significative; il tromino che misura la frequenza al suolo non è l'unico strumento; il sondaggio è comunque essenziale. Il discorso geo-tecnico è parimenti importante rispetto al discorso sismico.
C'è una circolare della P.C. che mette un tetto al contributo per le indagini geologiche, il che introduce dei limiti.
Se si dovesse muovere la faglia di Pettino si avrebbe un terremoto più o meno della stessa intensità, al max 6.5 gradi Richter. Non abbiamo avuto cedimenti nella zona di Pettino, non ci sono classificazioni del suolo pari a D; in generale non ci sono grossi problemi a livello geo-tecnico.
La micro-zonazione è comunque stata realizzata dalla P.C. in tempi molto stretti, il che ne limita l'affidabilità.
L'ordine ha contestato la fretta nel fare la micro-zonazione, quando si potevano attendere i dati risultanti dalle perizie private. Tutt'ora manca un coordinamento delle perizie private.
Si potrebbe portare avanti la proposta di creare una banca dati contenenti le perizie private e coordinare la lettura delle rispettive risultanze. Inoltre è necessario istituire il servizio geologico e sismico per la Regione Abruzzo, che permette ai professionisti di disporre dei dati geo-sismici necessari a progettare le strutture nella regione.
Le linee giude per la micro-zonazione sismica prevedono in Italia fasce di rispetto di 15-20 metri; le stesse sono state previste sulla micro-zonazione sismica realizzata a L'Aquila. La fascia di rispetto è prevista non in vista dell'intensità del terremoto (che non è più forte sulla faglia), ma in vista dei peculiari effetti superficiali collegati all'attivazione di una faglia in prossimità della stessa.
Quando è uscita la micro-zonazione sismica, è stata presentata come uno strumento utile per la pianificazione urbanistica, non per l'attività costruttiva; è quindi necessario in ogni caso compiere gli opportuni sondaggi.
Non è detto che una faglia ben visibile in superficie sia la causa di un forte terremoto, ma potrebbe avvenire che una faglia ignota o comunque non superficiale dia luogo al sisma.
Il problema principale è costruire bene conoscendo bene il terreno.
La relazione geologica è del professionista, che ha i diritti di autore sulla relazione; il proprietario può utilizzarla solo per il fine per cui è stata commissionata.
La micro-zonazione potrebbe essere integrata con le risultanze delle singole perizie private.

Non esiste normativa sull'invecchiamento dei materiali; è un problema rilevante, anche perché il terremoto ha accelerato il processo di invecchiamento sul patrimonio edilizio esistente.

Report tavolo di Pettino del 24 maggio 2010

Partecipanti: Serena Castellani, Antonio Perrotti, Nino Vespa, Maria Ciampicacigli, Federico Bisti, Enza Blundo, Graziella Cucchiarelli, Assunta Riocci, Dino Nardecchia, Fernando Cordeschi, Bettina Catena, Ermando Castellani.

Sintesi:
Durante l'incontro è stato esaminato il Piano Regolatore Generale relativo al quartiere di Pettino, individuando le c.d. aree bianche, ossia le aree destinate a verde e servizi i cui vincoli sono decaduti.

Decisioni:
In attesa dell'uscita delle linee guida per le E, il tavolo si impegna ad approfondire le tematiche relative al problema geologico; inoltre, i partecipanti si sono impegnati ad iniziare il monitoraggio del quartiere, per verificare lo stato attuale delle aree destinate a servizi e verde attrezzato.

Discussione
Antonio Perrotti:
L'aspetto geologico si sta assestando sulle risultanze della microzonazione.
Sta risultando dalle perizie che la gran parte del patrimonio edilizio non può raggiungere il 60% minimo; inoltre, in molti casi costa di più la riparazione che la demolizione. Bisogna aspettare l'uscita delle linee guida per confrontarsi nuovamente con i tecnici sul merito.
In attesa, approfondire l'aspetto geologico.
Poi c'è la terza questione, quella urbanistica: bisogna costituire dei gruppi per la conoscenza del territorio alla conoscenza del territorio.

Serena Castellani:
Per andare avanti sul discorso geologico, ho i contatti di Adele Agnelli, la vice-presidente dell'ordine dei geologi, Paolo Galli, che sta facendo gli studi su Pettino, Galatini.

Antonio Perrotti:
È necessario capire le modificazioni del territorio e monitorare le aree bianche.
Ognuno deve vedere se le aree destinate a servizio, verde pubblico attrezzato e attrezzature generali sono ancora libere; se no, riportare foto e ogni informazione utile sul fabbricato, segnalandolo sulla planimetria.
L'altra questione riguarda il piano per l'emergenza; lo porto la prossima volta.

Impegni:
Bettina prova a procurarsi le vedute aeree di Pettino.

Per il monitoraggio del quartiere:
a Graziella ed Enza è assegnata la zona dalle casermette, fino a via Castel Vecchio;
a Luigi e Federico da Via Castel Vecchio alla via che scende all'ospedale;
a Serena e Antonio, dalla scuola elementare fino alla coop;
a Dino, da Piazza D'Armi al convento di S. Giuliano.

Report del tavolo su Pettino del 17 maggio 2010

Partecipanti: Lorenzo Ferretti, Nino Vespa, Antonio Buzzelli, Luigi Sgambati, Assunta Rioccia, Tiziana Adeante, Enza Blundo, Graziella Cucchiarelli, Dino Nardecchia, Enrico Di Pillo, Serena Castellani, Giovanna Moloni, Maria Bisti, Loretana Chicarelli, Carmelo Gulizia, Catena Bettina, Tonino Clementini.

Sintesi: Il tavolo ha discusso delle impressioni riguardo alla conferenza tenuta il 14 maggio; in secondo luogo ha affrontato il quesito riguardo alle finalità perseguite; infine si è interrogato su come procedere nella sua attività.

Decisioni: Il tavolo ha la finalità di massima di massima di stimolare un dibattito costruttivo e propositivo sul quartiere; il confronto con le istituzioni, di conseguenza, è strettamente funzionale ad ottenere risposte riguardo alle esigenze rilevate e alle proposte elaborate, non a delegittimare una certa parte politica. Si è deciso di proseguire nel percorso formativo e nel dibattito relativo al rischio sismico ed alla ricostruzione sicura a Pettino; nel prossimo incontro si analizzerà il piano regolatore, per conoscere meglio la configurazione urbanistica del quartiere e affrontare il problema delle c.d. aree bianche.

Discussione

1) Impressioni ed eventuali criticità rilevate nella conferenza del 14 maggio

Lorenzo Ferretti: Nessuna critica all'evento; bisogna continuare il discorso, trarne le dovute conseguenze sul piano pratico.

Tiziana Adeante: Finalmente si parla di Pettino; ritiene importante creare un comitato a Pettino, per interrogarsi sui problemi del quartiere in relazione alla ricostruzione; anche per informarsi riguardo alla sicurezza in merito alle scelte operate dai singoli tecnici per la riparazione.

Enza Blundo: Il seminario è andato bene, è importante creare un comitato a Pettino soprattutto in vista di una relazione con le autorità preposte. Alla luce di quanto emerso dal convegno si dovrebbe elaborare un documento di richieste e proposte da presentare per chiedere un confronto, diversamente non ci sarebbero ricadute concrete

Assunta Rioccia: È andata benissimo, sono stati esaustivi ed esaurienti; inoltre il discorso è stato abbastanza chiaro e comprensibile.

Serena Castellani: Mi è dispiaciuto che il presidente dell'ordine degli ingegneri non sia venuto e abbia mandato all'ultimo minuto un consigliere, il quale non poteva essere preparato.

Nino Vespa: Sarebbe stato meglio invitare anche il presidente dell'Ordine degli Architetti. Ritiene necessario divulgare le carte dalle quali risulta l'effettiva ubicazione delle faglie.

Antonio Buzzelli: Non mi è piaciuto l'atteggiamento di chi è intervenuto: troppi discorsi in prima persona. Si è dato poco spazio ai problemi specifici di Pettino. Credo che la prossima volta dovremmo cercare di evitare di chiamare troppi personaggi. Il linguaggio dovrebbe essere più semplice.

Dino Nardecchia: Ho notato che i relatori, pur essendo bravissimi, sono un po' autoreferenziali, finiscono per preparare un palcoscenico per la propria tesi. Ho notato che i cittadini chiedono le risposte e ce ne sono alcuni che riescono ad informarsi, ma ce ne sono altri che trovano più difficoltà a cercare le informazioni ed a comprenderle. Ben venga se in questa sede si dà più chiarezza e informazioni ai cittadini. Mi preme che sia un comitato dei cittadini per i cittadini; sono rimasto deluso dall'esperienza sui comitati; i comitati si sono lasciati strumentalizzare, non mi è stato possibile negli altri comitati dialogare, credo che qui invece ci sia l'occasione di creare le condizioni per un maggiore dialogo.

Maria Bisti: Ho sentito tante persone dire che a Pettino non andava costruito; il seminario non ha affrontato a sufficienza il problema geologico.

Graziella Cucchiarelli: Ritengo che il convegno sia stato positivo. Avrebbe potuto essere fatto meglio il coordinamento degli interventi; è stato un bene che non si siano tagliati gli interventi, anche se alcuni forse troppo lunghi.
Riflettiamo su due punti: è il caso di andare avanti con altre informazioni? Siccome le interpretazioni non sono univoche, dobbiamo dare credito a quelle che hanno più verosimiglianza.
Io passerei al secondo gradino che è il confronto con le istituzioni e con la politica.

Bettina Catena: Gli interventi erano scollegati, non c'è stato un filo conduttore; il che non aiutava la comprensione. Pettino è diventato un deserto; avremmo potuto rimanere di più sul posto. Vorrei capire come fare a riscattare l'immagine degli Aquilani. La risposta alla domanda se è opportuno rimanere o no a Pettino non l'ho avuta dalla conferenza.
Siamo tutti dispersi, desidero recuperare un'identità di quartiere.

Loretana Chicarelli: Non mi è piaciuto lo scontro tra De Luca e Moretti. L'ing. Salvatori non mi è piaciuto quello che ha detto sulle B e sulle C: alla luce delle criticità che ha individuato, l'ordine avrebbe potuto intervenire; inoltre, ha detto che le B non avranno i soldi per l'adeguamento e alla luce di questo le B preparate non avranno valore. È stato presentato un problema e non sono state presentate risposte soddisfacenti.

Carmelo Gulizia: Tutto ciò che è stato detto nella parte finale, in realtà l'ho già sentito da altre parti. Si è parlato più in generale e si è parlato poco nello specifico di Pettino.

Federico Bisti: Moretti e Salvatori, gli unici che hanno avuto un tono divulgativo; lo schermo era troppo piccolo. Non penso che ci sia modo di controllare il tono espositivo di chi si invita. Si è finito tardi; poco tempo per gli interventi finali. Nel complesso positivo.

2) Finalità

Luigi Sgambati:
Credo sia importante chiarire, a questo punto, le finalità del tavolo: creare una realtà legata al territorio, un'identità di quartiere, e in questa realtà dibattere dei problemi e delle proposte per renderlo un quartiere sicuro e vivibile. Il confronto con le istituzioni non è finalizzato alla delegittimazione di una certa classe o parte politica, ma ad ottenere le scelte necessarie per il territorio.

Carmelo Gulizia:
È importante che il tavolo si occupi di questa finalità in relazione a Pettino. Stringere il dibattito sul territorio.
Sono rimasto scottato dall'esperienza dei comitati; perché non sempre si è apartitici; talvolta c'è solo il fine di attaccare una certa parte politica.
Oltre che a presentare problematiche ad una certa parte politica, parliamo delle soluzioni e presentiamo delle soluzioni positive. Prima di andare al confronto politico è importante parlare della nostra zona. Vediamo come è cambiato il nostro quartiere. Addentriamoci nella realtà del nostro quartiere, quindi elaboriamo su tale base delle iniziative e delle proposte.

3) Come proseguire?

Graziella Cucchiarelli:
Quando abbiamo organizzato il convegno, ci siamo innanzitutto posti una finalità informativa; la seconda parte riguardava il confronto con le istituzioni: sulla base delle tematiche emerse elaboriamo dei quesiti da presentare alle istituzioni. Primo: a Pettino non si doveva costruire; le case E a Pettino vanno demolite e ricostruite in sicurezza. Secondo: anche per le case B e C devono avere degli interventi di adeguamento sismico (posto che ci si trova in zona caratterizzata da maggiore rischio sismico rispetto ad altre). Terzo: che non si costruisca più a Pettino. Quarto: non ci devono essere decisioni che riguardano Pettino prese senza il confronto con il comitato.
Propongo di fare l'incontro con le istituzioni il più presto possibile, appena ricevuto il materiale dai tecnici.
Il discorso degli spazi sociali è successivo.

Antonio Perrotti:
In questa sede non si possono risolvere tutti i problemi individuali.
Propone di creare uno sportello informativo sulle problematiche tecniche della ricostruzione.
Discorso urbanistico e delle zone verdi e destinate al sociale.
Tra quindici giorni possiamo dibattere, quando esce, il regolamento per la ricostruzione.

Luigi Sgambati:
Propone di organizzare una conferenza sulle problematiche urbanistiche del quartiere, in modo da arrivare al confronto con le istituzioni con ulteriori argomenti e richieste.

Serena Castellani:
Bisogna portare avanti l'indagine sul rischio sismico.

Tiziana Adeante:
Prematuro il discorso sull'urbanistica; voglio prima sapere se potrò tornare a vivere in sicurezza a Pettino.

COMUNICATO STAMPA

A oltre un anno dal terremoto si sta finalmente avviando tutta la ricostruzione leggera
mentre permangono seri problemi tecnico-procedurali per gli “edifici E” proprio in relazione alle soglie di stabilità pretese dalle Ordinanze e dalla Normativa.
C’è infatti una grande confusione in quanto :
- dalla microzonazione sismica (tanto decantata !!) sono venute fuori solo vaghe rassicurazioni;
- dai saggi su calcestruzzo,armatura e terreni di fondazione sta derivando una generale inconsistenza di gran parte delle strutture;
- i costi di risanamento statico delle strutture con le “miracolose fibre di carbonio” sono analoghi se non superiori a quelli di demolizione e ricostruzione;
- c’è una generale sfiducia su i risanamenti che si sono visti “puntuali e/o fatti a striscie”;
- si temono lungaggini tecnico-burocratiche nelle procedure di verifica e finanziamento.
Inoltre per Pettino in assenza (ancora !!) di una revisione delle normative regionali soprattutto in relazione alla carta nazionale del rischio sismico e in considerazione della visualizzazione della “faglia attiva” nelle carte della microzonazione vogliamo capire :
1)che tipo di sollecitazioni sismiche avremo, con quale amplificazione?
2)in quali zone sarebbe bene non ricostruire?o comunque ridurre il numero dei piani?
3)quali sono le tecniche e le tecnologie migliori di risanamento statico?
4)e se eventualmente ci sarà un problema di copertura economica?


Report tavolo su Pettino del 10 maggio 2010

Partecipanti:
Antonio Perrotti, Serena Castellani, Enza Blundo, Lorenzo Ferretti, Federico Bisti, Luigi Sgambati.

Sintesi:
Sono state affrontate le ultime questioni organizzative relative al seminario che si terrà il 14 maggio 2010: conferenza stampa, organizzazione dello spazio, struttura del seminario, domande da porre agli esperti.

Decisioni:
Martedì 11 maggio 2010, alle 10:30, si terrà presso il salone della parrocchia S. Francesco in Pettino, Via Canada n. 6, una conferenza stampa per presentare il seminario del 14 maggio 2010 “Rischio Geo-sismico e ricostruzione sicura a Pettino”.


Domande da rivolgere agli esperti:

Problemi geologici e sismici del quartiere di Pettino
È attiva la faglia di Pettino? (Che vuol dire?) È opportuno costruire in prossimità di una faglia attiva? Qual è la fascia di rispetto entro la quale non è il caso di costruire?
È vero che esistono altre faglie a Pettino?
Che tipo di terreno c'è a Pettino? È vero che amplifica i movimenti sismici? In quale misura?
Quali sono i risultati della micro-zonazione sismica? Sono attendibili? È vero che a Pettino si può continuare ad edificare senza remore, oppure ci sono zone sulle quali assolutamente non si può costruire?
(Quali sono gli strumenti per conoscere il rischio sismico?)

Tecniche di pianificazione urbanistica in zona sismica
Quali sono le tecniche attuali di classificazione del rischio sismico sul territorio? L'Aquila com'è classificata attualmente? È vero che è stata declassificata?
E’ attivo un piano per le emergenze nel quartiere di Pettino? È stato applicato? Sono state individuate aree di raccolta per la popolazione in caso di calamità?
(Gli amministratori che hanno permesso la massiccia urbanizzazione di Pettino conoscevano o avevano gli elementi per conoscere le caratteristiche geo-sismiche della zona?)

Tipologie e tecniche costruttive per il risanamento statico degli edifici
Con quali tipologie e tecniche costruttive si dovrebbe edificare su una zona con le caratteristiche geo-sismiche di Pettino?
Esistono tecniche di risanamento in grado di garantire agli edifici danneggiati un alto livello di sicurezza? Quali costi hanno? È vero che a Pettino i costi per la riparazione degli edifici sono più alti che in altre zone? (Ci sono fondi sufficienti?)
Quali sono i tempi della ricostruzione del quartiere?
Come si fa ad appurare se le imprese e i tecnici, che stanno inflazionando il mercato con le loro offerte, hanno le competenze per assolvere a questo tipo di compiti? L'ordine degli ingegneri si è posto questo problema e come intende affrontarlo?
Le scelte tecnologiche di risanamento statico sono imposte dal mercato, o sono ottimali? Per esempio, le fibre di carbonio sono in ogni caso la soluzione ottimale?

Report del tavolo su Pettino del 3-05-2010
Ordine del giorno: organizzazione del seminario sul rischio sismico - quesiti da presentare agli esperti

Partecipanti: Mauro Zaffiri, Antonio Perrotti, Antonio Buzzelli, Federico Bisti, Lorenzo Ferretti, Assunta Riocci, Serena Castellani, Graziella Cucchiarelli, Enza Blundo, Luigi Sgambati, Eugenio Galassi, Alvaro Scimia, Piergiorgio Scimia, Gianfranco Ruggeri, Alessandro Venieri.

Sintesi: il geologo Alessandro Venieri ha relazionato al tavolo sui rischi legati alla costruzione in prossimità di faglie attive; l'ing. Gianfranco Ruggeri ha presentato chiarimenti sulle problematiche relative alla ricostruzione; sono stati enucleati i principali quesiti relativi alle tre macro-tematiche: rischio geo-sismico di Pettino, tecniche di pianificazione urbanistica in zona sismica, tipologie e tecniche costruttive per il risanamento statico degli edifici.

Decisioni: il seminario si terrà nel pomeriggio di venerdì 14 maggio, presso il salone della parrocchia di S. Francesco a pettino; il titolo sarà: “Rischio-geosismico e ricostruzione sicura a Pettino”.
Il prossimo incontro si terrà lunedì 10 maggio alle ore 18:00, nei locali della parrocchia di S. Francesco in Pettino; ordine del giorno: ultime precisazioni in merito all'organizzazione del seminario.


Sintesi degli interventi
Alessandro Venieri: È opportuno sentire chi si è occupato della microzonazione, in particolare il prof. Marco Tanini; in realtà il lavoro relativo alla microzonazione non è completo.
La faglia di Pettino sicuramente è attiva; separa depositi geologici recenti, quindi è interessata da attività recente. L'evento del 1703 è stato generato da questa faglia.
Il problema della faglia attiva è che non esistono, per gli edifici che si trovano in prossimità della faglia, soluzioni strutturali tali da poter eliminare il rischio
La faglia è una compressione della crosta terrestre, quando avviene la rottura, si sprigiona un'energia tale, per cui non c'è soluzione strutturale che possa resistere alla forza di taglio.
Negli Stati Uniti dal '72 è vietata la costruzione in prossimità della faglia, entro una certa fascia di rispetto.
In realtà il concetto di prossimità non è assoluto, in quanto possono esserci zone stabili anche nell'immediata prossimità della faglia.

Gianfranco Ruggeri:
Da alcune documentazioni risultano altre due faglie presunte, che passano in zone urbanizzate a Pettino, tra cui Via Dante Alighieri.

Venieri:
La faglia attiva è definita secondo movimenti avvenuti negli ultimi 40.000 anni. Bisogna vedere se queste due faglie ulteriori sono attive, anche se è sicuramente significativa la vicinanza ad una faglia attiva (quella nota di Pettino).
Nel momento in cui una faglia come quella di Pettino si attiva, scatena nell'immediata prossimità un'energia tale che non ci sono soluzioni strutturali sufficienti a garantire la sicurezza degli edifici.
È paradossale che ci siano tante disquisizioni sull'opportunità o meno di costruire nei pressi della faglia di Pettino, quando un principio di precauzione imporrebbe prudenza.
Va capito se le due faglie presunte sono in qualche modo sono collegate alla faglia attiva. Ci sono dei metodi per studiare più approfonditamente la faglia (trincee paleosismologiche). Anche perché la prossimità delle rotture fa presumere si tratti di una faglia unica.
Importante osservare come la carta di microzonazione verrà recepita dagli strumenti urbanistici.
Bisogna, tuttavia, tenere conto, insieme al fattore della prossimità alla faglia, del fattore dell'amplificazione sismica.

Antonio Perrotti:
Vogliamo sapere se effettivamente ci sono soluzioni strutturali praticabili per affrontare il rischio sismico legato alla conformazione geologica di Pettino. Vogliamo sapere se la microzonazione è effettivamente rassicurante oppure no.

Venieri:
Possibile che nei convegni sul tema svolti prima del sisma, non ci sono interventi su L'Aquila; c'è stato un silenzio abbastanza incomprensibile.
Sulle faglie attive, va distinto il discorso della prossimità alla faglia attiva, dal discorso delle zone di amplificazione; sono fattori che vanno considerati autonomamente e non vanno assolutizzati.
La nota del SSN del 2004, inviata alla Regione Abruzzo, che dettava criteri per la costruzione in zona sismico non ha avuto seguito; la stessa nota, inviata alla Regione Veneto, ha portato ad una delocalizzazione di strutture sensibili da zone prossime ad una faglia attiva.

Alvaro Scimia:
Vuole sapere se bisogna insistere nella ricostruzione a Pettino, oppure se è il caso di attendere e capire se è opportuno farlo.

Venieri:
Pettino è caratterizzato da un fattore di accelerazione al suolo altissimo, in media 0,68 g, e da un fattore di amplificazione pari a 2; si tratta di elementi preoccupanti che vanno tenuti in considerazione dai progettisti.

Gianfranco Ruggeri:
La possibilità di raggiungere un grado di sicurezza sufficiente dipende dall'edificio sul quale si interviene, dai materiali e dalle strutture originarie.
Oggi mancano gli strumenti (anche normativi – linee guida) per elaborare i progetti.
Le tecniche per riparare ci sono; il problema è vedere la storia del fabbricato e capire se non è piuttosto il caso di demolire.

Venieri:
Bisogna precisare che la faglia di Pettino non si è attivata; per cui non è significativo che ci siano case in prossimità della faglia integre.
Consiglia un articolo di Paolo Galli sugli eventi sismici '700 in Abruzzo.
Bisogna anche valutare il rischio di episodi di risonanza. Le basse frequenze sono più pericolose per gli edifici.
Problematica a Pettino la conformazione della faglia, della quale non è ben definibile la localizzazione, ai fini dell'individuazione di una fascia di rispetto.
Le probabilità che si verificasse un sisma di tale intensità dopo la scossa del 30 marzo erano del 2%.

Luigi Sgambati:
Cerchiamo di enucleare i quesiti nei quali articolare le tematiche che affronteremo nel seminario.

Venieri:
Chiedere a Moretti (che ha rilevato la faglia), se la conformazione della faglia di Pettino che risulta dalla microzonazione corrisponde a quella rilevata o se c'è una ramificazione che in realtà si inoltra nell'abitato.

Serena Castellani:
Chiarimenti sulle faglie presunte.

Federico Bisti:
Prioritario chiedere chiarimenti sulla microzonazione.
Chiedere come si dovrebbe costruire in queste zone, in ipotesi da zero. Come si costruisce un terreno di questo tipo.

Venieri:
Sopra una faglia attiva in nessun caso si deve costruire.

Luigi Sgambati:
Venieri potrebbe trattare in particolare dei rischi relativi alla costruzione su una faglia attiva.

Alvaro Scimia:
Se, come e in quali tempi è possibile ricostruire a Pettino.

Antonio Buzzelli:
Conoscere i problemi relativi al terreno. (De Luca e Moretti)
Chi si occupa della mia sicurezza?

Galassi Eugenio:
Gli amministratori che hanno permesso la costruzione a Pettino, hanno responsabilità? Conoscevano o avevano gli elementi per conoscere il rischio? Da quale anno
Venieri:
Negli Usa hanno iniziato a parlare di faglie attive nel '72, in Francia nel '92; qui nel 2000. È un problema recente.
La questione dell'amplificazione sismica, invece, è nota dal 1908; nel dopo guerra alcune regioni hanno cominciato a studiare il fenomeno, l'Abruzzo, invece, è rimasto indietro.

Graziella Cucchiarelli:
Quali sono le zone sulle quali assolutamente non si può costruire?

Mauro Zaffiri:
Presenta il problema della prevenzione: punti di raccolta e piani di evacuazione.

Perrotti:
Il piano per L'Aquila di protezione civile non è stato applicato. È mancata attuazione e formazione.

Enza Blundo:
Nel 1982 fu fatta una prova di evacuazione con tutte le scuole, che portò tutti nella zona di Bazzano. Probabilmente nel periodo qualcosa si stava muovendo.
Propone una domanda sui costi della riparazione degli edifici danneggiati e se sono realmente affrontabili con i fondi stanziati.



Serena Castellani:
L'Aquila passerà da zona 2 a zona 1?
Ricostruzione storica delle normative sul rischio sismico vigenti in Abruzzo e se sono state applicate.

Venieri:
Non esiste più la divisione in zone. C'è una valutazione caso per caso secondo i coefficienti di rischio sismico.

Graziella Cucchiarelli:
È vera l'affermazione della Protezione Civile, in merito alla microzonazione, secondo cui a L'Aquila si può edificare in tutte le zone urbanizzate e l'unica zona pericolosa è Castelnuovo?

Lorenzo Ferretti:
Come si affronta la disparità di trattamento tra i cittadini che si trovano in edifici ad alta densità abitativa e quelli che vivono in edifici singoli e insistenza dell'edificio in zone diverse.

REPORT DEL 26 Aprile

Oggetto: Proposte per affrontare il problema del rischio sismico

Partecipanti: Antonio Perrotti, Antonio Buzzelli, Federico Bisti, Lorenzo Ferretti, Serena Castellani, Graziella Cucchiarelli, Enza Blundo, Luigi Sgambati, Raffaella Papola, Valentina Picchioni, Donatella Sano (controlla sulla mail).

Sintesi: i partecipanti concordano sulla priorità di organizzare un seminario con finalità conoscitiva e informativa su Pettino in relazione alle problematiche geologiche, geotecniche e strutturali; in un secondo momento si penseranno i termini e le modalità di un confronto con le istituzioni.

Decisioni: il tavolo ha deciso di organizzare un seminario nel mese di maggio, invitando tecnici dei settori interessati; nel prossimo incontro si definiranno più nel particolare i quesiti da presentare agli esperti.
Sintesi degli interventi

Serena Castellani:
Presenta lo studio del geologo Venieri Alessandro sulla faglia di Pettino (è il geologo che sul sito “6aprile2009.it” risponde a domande);
propone di prendere contatti con Salvatori (portavoce di un altro studio).

Antonio Perrotti:
Mostra la faglia di pettino su una carta geologica regionale; mostra inoltre cartina sulla quale si vedono le c.d. aree bianche destinate a servizi e verde pubblico, mai realizzati;
mostra il piano strutturale strategico urbano del 2000, che conferma la destinazione edificatoria e residenzale di questa zona;
propone che le zone vincolate siano confermate (e non destinarle ad edificazione come proposto da Riga);
propone di fare il più presto possibile un seminario di aggiornamento su problema geologico-sismico, chiamando geologo, geotecnico e strutturista, anche nell'ottica di informarci su come affrontare sulla ricostruzione, di 10-15 gg.; per sapere: interpretare la micro-zonazione sismica (i cui risultati sono stati banalizzati dall'informazione); quali sono le zone che vanno realmente escluse da riedificazione e ristrutturazione; quali sono le tecniche di risanamento da attuare su un edificio a Pettino per essere sicuri; quali i tempi e i costi, chi li copre?; funzione prettamente informativa; sapere da parte istituzionale Chiodi, Fontana ecc... se darà copertura economica.

Lorenzo Ferretti:
Cita la lettera dell'ordine degli ingegneri dell'Aquila, nella quale si critica l'operato delle istituzioni riguardo al prezziario, incerto, lacunoso, cambiato su alcuni punti in itinere;
propone un aggancio con l'ordine degli ingegneri per sapere qual è lo stato dell'arte.
Carenza di competenze sulla ricostruzione con questa normativa.

Serena Castellani:
Propone di chiamare anche tecnici del comune (non politici) all'ipotetico evento;

Luigi Sgambati:
Propone di capire prima qual è il fine perseguito: informarci o incidere sulle scelte istituzionali? Nel secondo caso è necessario più tempo per informarsi ed elaborare le proposte da presentare ai referenti istituzionali; necessario predisporre i “binari” sui quali incardinare il discorso per essere incisivi. Nel primo caso, invece, basta concordare una data con i tecnici da chiamare.

Raffaella Papola:
La cosa che dobbiamo pretendere, non è l'incontro con il politico, ma con i tecnici del comune; persone specializzate.

Antonio Perrotti:
Propone di fare seminari prettamente tecnici e informativi, prettamente sulle tecniche di riparazione e ricostruzione.

Enza Blundo:
Propone prima un tavolo di lavoro informativo; e in seguito elaborare delle proposte e organizzare un incontro con le istituzioni e i tecnici delle istituzioni.

Luigi:
Quindi si propone di dare la priorità all'informazione sul rischio sismico, in relazione alla possibilità e alle tecniche di ricostruzione e di organizzare un evento a finalità informativa; in secondo luogo si elaboreranno le proposte sulla base delle quali interloquire con le istituzioni.

Antonio Buzzelli:
Vuole sapere sulla base di quali criteri e interessi Pettino è stata costruita in questo modo.

Federico Bisti:
C'è la necessità di scegliere i tecnici in modo da sentire “tutte le campane”, in modo da creare un confronto costruttivo tra punti di vista differenti; rischio di sentire solo un punto di vista, smentito da altri, e non avere sufficiente credibilità.

Antonio Perrotti:
Ricorda l'assenza di un piano d'evacuazione: eliminare le aree bianche sarebbe controproducente anche perché eliminerebbe le uniche zone di fuga di Pettino.

Serena Castellani:
Propone di presentare ai referenti istituzionali i risultati delle conferenze prima di porgli le domande; quindi invitarli ad un evento in cui porgli le domande.

Graziella Cucchiarelli:
L'obiezione di Federico è seria; bisogna evitare che il punto di vista tecnico sia parziale: bisogna avere due persone che espongano punti di vista contrapposti, anche se si tratta di proposta difficilmente realizzabile, che inoltre presenta il rischio che le due opinioni si annullino. Importante che abbiano comunque una consistenza teorica importante.
In un secondo tempo dovremo interpretare le relazioni, sulla base delle quali estrapolare le domande da proporre ai politici. Creare un evento in cui i politici devono rispondere alle tue domande.

Luigi Sgambati:
Quello delle scelte strutturali è problema delicato, che va affrontato in generale, perché le soluzioni nel caso concreto dipendono da numerose variabili, la cui analisi spetta al tecnico di fiducia.

Antonio Perrotti:
Per questo è necessario un dibattito nell'ordine che dà conto delle diverse scuole di pensiero e soluzioni; verterebbe principalmente sulle soluzioni praticabili in generale e sui costi.


Graziella Cucchiarelli:
Propone di espungere l'argomento delle scelte tecniche per la ricostruzione; l'importante è il discorso su Pettino in generale, sui rischi e sulla condizione del quartiere; non scendere nel particolare, che dipende dal singolo edificio.

Federico Bisti:
Se non si scende in particolare come si fa a fare domande incisive? Se non si ha una stima sui costi, come si fa a fare le domande.

Enza Blundo:
A Pettino è particolarmente rilevante il problema della possibilità o meno di ricondurre in sicurezza un edificio.

Antonio Perrotti:
Pettino è terreno C; ciò comporterà la necessità di tecniche ancora più dispendiose per la messe in sicurezza.

Luigi Sgambati:
posto che organizzeremo un evento a finalità principalmente informativa, chi chiamare e quando farlo?

Antonio Perrotti:
Sente il Moretti (geologo) Università dell'Aquila, De Luca (fisico), Salvatore (ingegnere); Paolo De Santis (presidente ordine degli ingegneri) e Conti (presidente ordine degli architetti);

Enza Blundo:
Sente De Luca.

Serena Castellani:
Sente Venieri (geologo);
necessario presentare prima ai tecnici le nostre domande.

Antonio Perrotti:
propone come date il 14-15 o 21-22 di maggio (venerdì, sabato) o al massimo 15 e 23 (domenica);

Lorenzo Ferretti:
si pone il problema della nostra rappresentatività;
propone di preparare una locandina da affiggere alle scuole.

Luigi Sgambati:
Ritiene che la rappresentatività non sia un problema nostro, ma dei rappresentanti istituzionali: noi siamo liberi cittadini che si interrogano sui problemi del proprio territorio; non dobbiamo preoccuparci dei numeri, ma dare continuità al dibattito.
Altra cosa è il problema della pubblicizzazione degli eventi organizzati, che vanno pensate volta per volta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

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