L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

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ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



TAVOLO PER COLLEMAGGIO

In quel luogo si è sofferto moltissimo.


Collemaggio è una grossa area verde ed è stata un'area che per moltissimi anni ha ospitato l'ospedale psichiatrico con tanti edifici (ben 27) dei primi del '900
La ASL ha recuperato solo una piccola parte di quel comprensorio con ristrutturazioni costose ma efficaci.

Da anni si parlava di recupero per Collemaggio. Una vasta area con la sua storia, che la legge impone di tutelare, per risarcire i malati delle sofferenze subite negli anni, e per educare noi, i "sani", affinché non si ripetano vecchi errori.

C'era stato anche un progetto, nel 2006, che la Regione Abruzzo aveva approvato e finanziato in larghissima parte.

Ci volevano 5 milioni di Euro. Ne avevano stanziati 4,3.

Con quei danari le strutture sarebbero state risanate, si sarebbero costituiti punti culturali, centrati sul tema della malattia mentale, e una casa famiglia gestita dai malati di mente. Perché anche se non c'è più un ospedale psichiatrico, loro ci sono ancora e Basaglia ce l'ha insegnato che ognuno può fare qualcosa di concreto ed utile a sé e gli altri. Ma negli anni, quei fondi sono stati via via distratti, destinati ad altre cose, ritenute più urgenti. Collemaggio così è rimasto appeso in un tempo indefinito. Fino al terremoto. Moltissimi edifici non hanno subito gravi danni. La maggioranza sono classificati B, alcuni persino A. Eppure la Regione vuole vendere Collemaggio, per ripianare il debito sanitario regionale. Ignorando che, per legge, non si può. Tutti i fondi derivati dalla loro vendita, vanno usati per la salute mentale, e non per sanare i danni di un' amministrazione da decenni incapace.

Per questo siamo andati a Collemaggio, ed abbiamo ripulito i locali della ex-falegnameria del vecchio Ospedale. C'erano carte datate 1986, buttate lì.
E' un edificio agibile classificato A.
La Regione, anziché far ristrutturare altri edifici, ha preferito far posare delle platee di cemento armato nei parcheggi, e spendere 40, 50.000 € per spostare i servizi in container. Ogni container, costa quella cifra: pensate quanto denaro buttato.

Per questo, con queste considerazioni a monte, diciamo di no alla vendita di Collemaggio. Dopo quello che abbiamo subito, non svendiamo le nostre potenzialità. Il prezzo di inefficienze altrui, non dobbiamo pagarlo noi. Il terremoto arriva solo ultimo, in questa lista di disgrazie, incapacità degli amministratori, inefficienze e miopie in genere.

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