L'associazione persegue finalità di solidarietà sociale, civile e culturale, con l’obiettivo di informare e tutelare i cittadini delle zone incluse nel cratere sismico del 6-4-2009, per ottenere il pieno riconoscimento dei nostri diritti di procedere alla ricostruzione e riqualificazione partecipata delle zone danneggiate, secondo i criteri della massima trasparenza e della maggior efficacia, scongiurando il rischio di smembramento e dissoluzione socio-culturale delle popolazioni colpite.

TESTO INTEGRALE DELLO STATUTO

IL NUOVO SITO INFORMATIVO




ULTIMO AGGIORNAMENTO 10 Gennaio 2011



ULTIMI EVENTI

 Sabato 15 Gennaio                              INCONTRO NAZIONALE RETE VIOLA 

                                                 L' AQUILA  ELETTA   CAPITALE DELLA RETE VIOLA

PRESIDIO AL COMUNE PER RICHIEDERE GARANZIE DI PARTECIPAZIONE

Mercoledì 12 Gennaio      

E' stato organizzato un presidio al Comune, a Villa Gioia, per chiedere un luogo dove la cittadinanza possa incontrarsi e confrontarsi. Le cittadine/i  partecipanti sono stati ricevuti dal Sindaco e dall’assessore Stefania Pezzopane. E' stata  rinnovata la richiesta di una sede idonea, unitamente alle richieste dell’applicazione del Regolamento sulla Trasparenza e Informazione e dell’approvazione del Regolamento sulla Partecipazione, ancora al vaglio dei funzionari competenti. Riguardo agli ultimi due punti, l’assessore Giuliano Lalli, presente all’incontro, ha assicurato che entrambi i Regolamenti verranno attuati prima del 6 aprile 2011.
Un' attesa più lunga sembra esserci per la disponibilità dello spazio: infatti, dovendo procedere ad una gara d’appalto per l’acquisizione della tensostruttura, è evidente che i tempi si allungheranno. Nel caso di una donazione, al contrario, si potrà procedere con tempi molto più rapidi. Abbiamo suggerito, allora, di intervenire presso il Comitato dei Garanti che, ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 giugno 2010, continua a svolgere le sue funzioni relativamente all’utilizzo delle risorse delle donazioni raccolte dal Dipartimento della Protezione Civile. E’ stato sollecitato un intervento presso la Presidenza del Comitato dei Garanti al fine di destinare una parte delle risorse derivanti da donazioni all’acquisto, o affitto, di una tensostruttura. 



GUARDA IL VIDEO

   Stiamo monitorando settimanalmente lo stato della richiesta di uno spazio pubblico.


PER  LA TRASPARENZA  DEGLI  ATTI   Chiediamo al Comune l’ammontare delle donazioni affluite sul conto corrente dell’Ente ed il loro utilizzo, oltre ai 22 milioni di euro che, affluiti sul conto corrente degli enti, sono stati diretti alla costruzione dei M.A.P; inoltre riteniamo opportuno chiedere l’ammontare delle donazioni affluite sia sul conto corrente dell’Ente Regione, fino alla data del 31 gennaio, sia sulla contabilità speciale del Commissario delegato - Presidente della Regione Abruzzo – sulla quale confluiscono anche le somme “rivenienti” da donazioni ed atti di liberalità a far data dal 1° febbraio 2010.


TAVOLO DI LAVORO PER PIAZZA D'ARMI

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Sabato 8 Gennaio 2011 INCONTRO ALLARGATO a Casa Onna


 Raccolta di firme per mettere un freno al consumo di suolo e rilanciare il progetto di Parco verde Pubblico per Piazza d'Armi.
Lunedì 8 Novembre 2010 : PRESIDIO AL CONSIGLIO COMUNALE

Sabato 8 Maggio 2010 : "L'AQUILA RINASCE PER TORNARE A VOLARE"  

Domenica 21 Marzo 2010:  TAVOLO DI LAVORO PER PIAZZA D'ARMI  
Il tavolo di lavoro su Piazza d’Armi è nato il 21 Marzo  2010 nella Primavera aquilana,dalla discussione di alcuni cittadini che evidenziavano la mancanza di luoghi di aggregazione sociale per i bambini, i giovani e gli anziani ed il mancato rispetto di un diritto civile di condividere le scelte sulla riqualifica e sulla destinazione degli spazi.          

TAVOLO DI LAVORO : RICOSTRUZIONE ARTISTICA

Martedì 21 Dicembre  il "Tavolo Ricostruzione Artistica" dell'Assemblea permanente della città dell'Aquila ha ricevuto la comunicazione ufficiale in merito all'approvazione da parte della Giunta Comunale della delibera inerente l'applicazione della legge 717/49 (legge del 2%) Nel mese di gennaio 2011  in programma un seminario di studio sul tema

                                                           COMUNICATO STAMPA

Un bel regalo di Natale per la Ricostruzione Artistica della città

Ha avuto pieno successo l’Appello lanciato un paio di mesi fa dal Tavolo della Ricostruzione Artistica, costituito nell’Assemblea cittadina di Piazza Duomo, per la piena applicazione della legge 717/1949, rivitalizzata a livello nazionale con le linee guida emanate con Decreto 23 marzo 2006.  
L’Appello (consultabile al sito www.annno1.org) – pienamente condiviso e sottoscritto da numerose Accademie d’arte (dalla Brera di Milano a quella di Catania), artisti, storici e critici d’arte, musicisti, architetti, ingegneri e tantissimi altri operatori nel settore dell’arte e della cultura – è stato prontamente recepito dall’Amministrazione civica di L’Aquila. Un’apposita delibera esecutiva appena approvata ha reso operativa la citata normativa statale regolante l’acquisizione di opere d’arte (fisse o mobili) nelle costruzione ex novo o nella ricostruzione/ripristino di edifici pubblici.
La cosiddetta “legge del 2%” (vale a dire che una quota non inferiore al 2% della spesa totale prevista nel progetto per la costruzione e la ristrutturazione/ripristino di edifici pubblici va destinata al miglioramento della qualità architettonica con specifiche opere d’arte), è rimasta sino ad oggi pressoché inapplicata non solo nel Comune dell’Aquila, ma in tutta la Regione.
La delibera, oltre che per la “ricostruzione artistica” dell’ingente patrimonio pubblico distrutto dal sisma del 6 aprile, costituirà pertanto un punto di riferimento per le altre amministrazioni statali e locali dell’intero Abruzzo.
Le obbligatorie procedure concorsuali, gestite in primis da una Commissione giudicatrice di cui fanno parte anche rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e della Soprintendenza ai BAS, garantiranno quell’indispensabile selezione degli artisti nazionali e internazionali che parteciperanno ai bandi che saranno di volta in volta emanati.
Sarà uno degli edifici pubblici più cari agli aquilani, il Teatro Comunale, a beneficiare dell’arricchimento estetico con opere d’arte contemporanea, su sollecitazione dell’Amministrazione civica, dell’importo del 2% della spesa prevista di circa 7 milioni di euro. Tutto ciò significa che la città dell’Aquila, a ristrutturazione terminata, oltre a riavere il suo Teatro, avrà in più nel suo contesto architettonico opere d’arte contemporanea per il valore di circa 140.0000 euro.
Ma cifre a parte, quel che conta per il Tavolo della Ricostruzione Artistica è il ripristino del rispetto dell’applicazione di una legge sino ad oggi messa nel cassetto dalle pubbliche amministrazioni, rispetto che consentirà anche agli artisti aquilani e abruzzesi di partecipare ai tantissimi concorsi che saranno indetti nell’immediato futuro, dato l’elevato numero di edifici pubblici su cui intervenire.
Il rispetto di tale normativa è contenuto anche nella proposta di legge di iniziativa popolare e, senza ombra di dubbio, la delibera appena approvata dalla Giunta del Comune di L’Aquila sta a significare che la partecipazione attiva dei cittadini è elemento indispensabile per poter dare, ognuno di noi, il proprio contributo alla ricostruzione della città.
Per approfondire la tematica in questione e per coinvolgere al meglio gli operatori del settore ed i cittadini tutti su questioni vitali per futuro di una città distrutta tutta da reinventare, il Tavolo della Ricostruzione Artistica sta organizzando un’apposita giornata di studio che sarà tenuta entro i prossimi mesi di gennaio-febbraio.  
  
L’Aquila, 20 dicembre 2010                                                
Tavolo Ricostruzione Artistica

TAVOLO PER COLLEMAGGIO

Lo scopo del tavolo è quello di ricostruire la storia e l'iter burocratico che negli anni ha segnato le sorti dell'intero complesso.E di individuare le soluzioni atte a consegnarlo all'uso della cittadinanza, sottraendolo all'incuria ed alle probabili speculazioni.
REPORT DEGLI INCONTRI

TAVOLO DI LAVORO PER PETTINO

ATTUALE  INIZIATIVA: RACCOLTA DI FIRME PER RIQUALIFICARE IL QUARTIERE
E PER RICHIEDERE LA ROTONDA PREVISTA CON I FONDI DELLA PROTEZIONE CIVILE E NON REALIZZATA.
PETIZIONE PER LA VIABILITÀ NEL QUARTIERE DI PETTINO
Al Sindaco del Comune dell'Aquila
I sottoscritti cittadini dell'Aquila
PREMESSO CHE
• a seguito di una lunga lotta è stato già richiesto un adattamento della viabilità tramite una
raccolta firme che ha finalmente indotto il comune ad agire;
• la soluzione ottenuta ha sì migliorato la circolazione, ma non ha risolto il problema critico
nell'incrocio e rende problematico il raggiungimento delle scuole a servizio del quartiere e
quello delle abitazioni ed esercizi commerciali circostanti;
CHIEDONO AL COMUNE DELL'AQUILA CHE
• non si rimetta in discussione la sistemazione viaria che prevede il doppio senso di marcia su
tutto l'anello viario costituito da Via Madonna di Pettino, Via della Comunità Europea, Via
A. Manzoni e S.S. 80;
• venga sostituita la barriera realizzata all'incrocio della S.S. 80 con via Madonna di Pettino e
via dei Medici, che lascia peraltro a desiderare sopratutto per il pessimo impatto ambientale,
con la rotonda prevista dalla SGE in quanto in grado di dare un assetto compiuto e definitivo
alle residue problematicità di viabilità della zona;
• in ogni caso venga garantita la possibilità di accedere alla perizia tecnica che documenta
l'impossibilità di realizzare la suddetta rotatoria, soluzione già progettata e pubblicizzata
nell'immediato post-sisma con cartelli informativi al momento rimossi.












REPORT DEGLI INCONTRI

Bazzano Piano C.A.S.E. Area servizi

19 AGOSTO

Assemblea nella tenda di Bazzano alla presenza dell'Assessore alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane per avviare un dialogo tra cittadinanza residente e Amministrazione riguardo le decisioni sulle aree a servizi e la soluzione di problemi presenti. La nostra Associazione ha presentato proposta di progetto.

GIUGNO
I COSTI INVISIBILI DEL NON DECIDERE
In questi ultimi giorni i media riportano articoli relativi alla mancata costruzione della scuola donata dal gruppo FIAT per l’area destinata a servizi del Piano C.A.S.E. di Bazzano. L’Associazione “cittadini per i cittadini” già promotrice dell’incontro del 21-5-10, tenutosi presso la tenda amica e finalizzato a presentare all’Amministrazione Comunale le richieste della cittadinanza riguardo l’utilizzo dell’area destinata a servizi, è venuta a conoscenza di una discussa restituzione del terreno ai proprietari.
Si evince, da successivi approfondimenti supportati dalla visione di documentazione, che in base ad un accordo sottoscritto il 23 -6- 09 dal Commissario delegato,dal Comune di L’Aquila, dalla Regione, dalla Provincia e dall’ANAS è stata accolta la richiesta avanzata dai proprietari relativa alla “ traslazione nell’ambito della proprietà medesime della localizzazione delle piastre” anche con l’offerta di una particella non inclusa precedentemente.
Il decreto 3701 del 19-5-10 che ha rimodulato le aree destinate a servizi di tutti gl’insediamenti, per quella di Bazzano ha sancito la restituzione dell’area contesa.
La nostra Associazione consapevole dei tempi necessari alla definizione di un eventuale contenzioso, invita le parti interessate ad una tempestiva concertazione, entro il mese di Luglio, affinché trovi concretizzazione la realizzazione di servizi necessari per la cittadinanza, ivi compresa la scuola donata dalla FIAT, che potrebbe essere realizzata nella zona ad est, in alternativa all’area in discussione.
Ci auguriamo che la disputa lasci il passo alla soluzione dei problemi, che nell’area del progetto C. A. S. E. vivono in particolare le persone più deboli.

a cura di Pina Lauria




21 MAGGIO
L'associazione ONLUS Cittadini per i Cittadini, attiva all'interno dell'assemblea del presidio di Piazza Duomo, ha promosso, il giorno 21 maggio 2010, l'incontro degli abitanti del progetto c.a.s.e di Bazzano con l'assessore alla ricostruzione, pianificazione e infrastrutture del Comune dell'Aquila Pietro di Stefano. L'oggetto è stato l'utilizzo, finalizzato ai servizi, del 30%  dell'area su cui sorgono gli insediamenti . L'assemblea è stata molto partecipata ed ha inoltrato all'attenzione dell'assessore  diverse proposte . Riguardano il bisogno di un luogo di aggregazione per la popolazione, di attività commerciali di piccoli negozi di vicinato, un mercatino settimanale animato dagli ambulanti aquilani, attività rivolte a giovani ed anziani. Ed ancora la maggiore fruibilità dei passaggi pedonali, la sistemazione dell'acciottolato, il posizionamento delle pensiline alle fermate degli autobus. L'assessore ha comunicato che, in seguito all'ordinanza della protezione civile,n.3701 del 19 maggio 2010, si è provveduto a rimodulare le superfici destinate ai servizi in tutte le 19 aree del progetto c.a.s.e. Nel tentativo di scongiurare la possibilità di non ottenere i servizi necessari agli abitanti, i residenti si sono costituiti in assemblea , con l'intento di partecipare attivamente alle scelte dell'amministrazione. La prima azione di mobilitazione sarà la raccolta delle firme.
L'esperienza può senz'altro costituire un precedente ed un modello per tutti i cittadini residenti nelle abitazioni del progetto c.a.s.e.

PETIZIONE PARCO URBANO E DELLA MEMORIA

“Un parco in cui entrare e non vedere la fine dell'altro lato, un parco all'inglese dove poter correre liberamente, sdraiarsi liberamente, giocare liberamente o semplicemente prendere il sole... liberamente senza avere altri impedimenti intorno e non crearne agli altri. Insomma un PARCO VERO con alberi di alto fusto, lunghi viali, e tanto tanto tanto verde e non una nuova villa comunale, un giardino o tanti impianti sportivi”….
Il tavolo su Piazza D’Armi propone a tutti i cittadini che non si rassegnano ad una Piazza d’Armi SENZA PARCO URBANO di sottoscrivere una petizione per chiedere all’Amministrazione Comunale:
 che venga riattivata la partecipazione e la condivisione di tutti i cittadini a cominciare da quelli che abitano nei quartieri circostanti per ridefinire le linee guida di un progetto di Parco Urbano Pubblico;
 che la definizione esecutiva del progetto avvenga attraverso un concorso di progettazione che consenta ai cittadini e all’amministrazione di scegliere tra più progetti con un percorso di democrazia deliberativa che coinvolga la cittadinanza, forze culturali, dell’informazione, professionali e specialistiche locali e nazionali;
 che si collabori con comitati ed associazioni, ordini professionali per la preparazione del concorso di progettazione e che si costituisca uno specifico laboratorio aperto ai cittadini anche per la gestione delle fasi post concorso;
 che vengano recuperati gli impianti sportivi esistenti destinandoli all’uso dei cittadini e delle società-associazioni sportive già operanti prima del sisma senza aumento di volumetrie e senza funzioni aggiuntive;
 che si riconsideri il contesto urbano nel suo insieme per una rigenerazione complessiva dei quartieri circostanti, per la valorizzazione del corridoio ecologico verso San Giuliano e per la conservazione delle aree di verde attrezzato escludendo future edificazioni su di esse;
 che si inserisca nelle linee guida per il concorso la presenza del contributo progettuale limitatamente al complesso auditorium rimandando al concorso la definizione di una specialistica progettazione del verde con criteri naturalistici e di uno spazio artistico per la memoria delle vittime del terremoto ;
 che siano preferiti parcheggi interrati in sostituzione di quelli in superficie;
 che la presenza di una piazza lastricata molto più grande di piazza Duomo, adeguata anche per un mercato, sia inserita senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco;

Dopo 40 anni di storia e di lotte in difesa di un PARCO URBANO a Piazza D'Armi per progettare insieme il
POLMONE VERDE DELLA CITTA'
Con un
CONCORSO DI PROGETTAZIONE sulle idee e le proposte dei cittadini


Il tavolo di Piazza D’Armi  

Per contribuire alla raccolta puoi inviare la tua richiesta dei moduli a : cittadinilaquila@gmail.com






BENVENUTI TRA LE NOSTRE MACERIE DI DEMOCRAZIA

Benvenuti nella città fantasma: L’Aquila, a 19 mesi dal terremoto.
 
 

Benvenuti in una città polverizzata, spezzata, disgregata in 19 new towns, i cui cittadini sono
figli di un Dio minore, della crisi non dichiarata, dell'incapacità politica, dell'emergenza
nascosta, mal gestita e sfruttata solo per conseguire consenso televisivo e politico.
Benvenuti a constatare di persona la catastrofe del terremoto, oltre ogni menzogna mediatica.
Quella che potete vedere è solo una minima parte della città, perché il centro storico, cuore e
vita dell'Aquila, è zona rossa, militarizzata, inaccessibile a voi ed a noi. Nonostante i danari
spesi per la messa in sicurezza degli edifici, ci viene impedito persino di visitare le nostre
abitazioni, di "rimboccarci le maniche" per ricostruire le nostre case. E le nostre vite.
Benvenuti. Da oggi anche voi potrete constatare come la ricostruzione avviata finora riguardi
solo le abitazioni periferiche meno danneggiate. Le istituzioni, anziché garantire sicurezza e
giustizia per tutti, esercitano il potere decisionale in tavoli separati, dove la partecipazione dei
cittadini non è contemplata e la trasparenza non applicata.
Il sistema clientelare fraternizza con gli interessi privati dei potentati economici locali e con
le avanguardie mafiose presenti in città, impedendo sistematicamente la nostra partecipazione
ad ogni scelta che riguardi il nostro futuro. E, mentre crescono conventicole, clientele, chiese
e congreghe, mancano del tutto luoghi attrezzati per un minimo di vita sociale. Qui, con i
milioni delle vostre donazioni, si costruiscono ibridi architettonici obsoleti, mentre l’unico
spazio di incontro e confronto civico, il Tendone di Piazza Duomo, sede dell'Assemblea
permanente dei cittadini del capoluogo d'Abruzzo, con l’avanzare dell’inverno dovrà
chiudere.
Benvenuti nella città dove il diritto è ferita collettiva, dove i bisogni sono campo di battaglia,
dove la democrazia è guardata con sospetto e lo stato di polizia è la risposta consueta ad ogni
accenno di dissenso. Qui, le macerie morali sono peggiori di quelli materiali. Poco importa
che, mortificando ogni speranza di cambiamento, si crei malcostume e si allontanino i giovani
e le forze migliori.
Benvenuti in una città in cui la cultura è solo un ricordo, e l'orgoglio civico un'icona del
passato.
la vostra solidarietà ci dà speranza e ci induce a credere in un futuro
migliore, da costruire tutti insieme. Noi vogliamo provarci.
Abbiamo ottenuto che il Consiglio Comunale recepisse un regolamento sulla trasparenza, ed
insisteremo perché venga approvato il Regolamento per la Partecipazione. Reclameremo a
gran voce che entrambi vengano applicati. Mancano però, a tutt'oggi, i riscontri pratici.
Per questo, se necessario, ricorreremo, primi in Italia, alla “class action” per tutelarci anche
dall' inefficienza delle nostre istituzioni locali.
L’impegno della nostra associazione, Cittadini per i Cittadini, è per attuare a L’Aquila forme
di democrazia partecipata. Siamo convinti che solo con il coinvolgimento attivo e
propositivo dei cittadini L’Aquila e la sua comunità potranno essere ricostruiti. Persino
migliori di prima





PRESIDIO AL CONSIGLIO COMUNALE DEL 8 NOVEMBRE

 

 

 

 

IL PARCO URBANO DI PIAZZA D’ARMI



“Un parco in cui entrare e non vedere la fine dell'altro lato, un parco all'inglese dove poter correre liberamente, sdraiarsi liberamente, giocare liberamente o semplicemente prendere il sole... liberamente senza avere altri impedimenti intorno e non crearne agli altri. Insomma un PARCO VERO con alberi di alto fusto, lunghi viali, e tanto tanto tanto verde e non una nuova villa comunale, un giardino o tanti impianti sportivi”….

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Il piano regolatore del 1975 ha localizzato gran parte dell’espansione urbana nelle aree comprese tra Santa Barbara e Cansatessa, spostando di fatto il baricentro del sistema urbano e lasciando irrisolte le connessioni tra le parti di città.

Il fatto urbano più rilevante di questo “disagio” urbanistico è certamente rappresentato dall’area denominata Piazza d’Armi che raggiunge le dimensioni di decine di ettari.

La sua connotazione di enorme “vuoto urbano”, nonostante parte di essa sia destinata ed utilizzata con attrezzature sportive e militari, allo snodo tra la città vecchia e la città nuova, pone uno tra i più complessi problemi urbanistici che questa città dovrà affrontare.

Anche il contesto risente di questo “disagio” urbano, lo spazio indefinito è percepito come un enorme area di risulta con tutte le accezioni ed i connotati negativi che la definizione trascina con sé.

L’armatura urbana che circonda piazza d’Armi è congestionata dal traffico e da scelte insensate riguardanti la circolazione e la mobilità attuate negli anni dalle diverse amministrazioni.

Piazza d’Armi è comunque, e nonostante tutto, un’area strategica per l’assetto futuro di tutto il sistema urbano. Su di essa vanno concentrati tutti gli sforzi per una progettazione che restituisca l’uso, la funzione, e la forma, alla città ed ai cittadini per assumere il ruolo di ricucitura tra centro storico e periferia contribuendo alla riqualificazione dell’intera zona.

La denominazione di “piazza” evoca comunque un richiamo allo spazio pubblico per eccellenza, il suo stato di fatto di area verde incolta ed abbandonata evoca il riconoscimento di parco urbano rafforzato dalla legittima aspirazione sociale ad evitarne l’aggressione con volumetrie, edifici, funzioni complesse, destinazioni polivalenti. Tutte funzioni che farebbero dell’area un’occasione di appetibili operazioni immobiliari se non di esplicite speculazioni.

Piazza d’Armi deve diventare un grande PARCO URBANO PUBBLICO che assuma il significato di grande “piazza verde” i cui fronti di definizione sono i tessuti edilizi circostanti. La funzione simbolica e reale è quella di polmone verde della città in una rete ben distribuita nel sistema urbano: La villa comunale, il parco del Castello, il parco del Sole, la pineta di Roio, la Murata Gigotti, San Giuliano con il quale è possibile realizzare un vero e proprio corridoio ecologico attraverso le aree a verde pubblico del quartiere di Santa Barbara.

Il significato ulteriore di ingresso alla città storica dovrebbe rafforzare l’orientamento a farne un parco urbano molto utile alle vocazioni turistiche e culturali della città.

Lo slogan che i cittadini hanno ripetuto spesso nel corso degli anni “no al cemento a piazza d’Armi” descrive, anche se in forma rudimentale, non solo lo stato d’animo e l’aspirazione diffusa ad avere uno spazio grande per “respirare”, ma rappresenta un contenuto programmatico ed insieme un obiettivo progettuale fondamentale per la sostenibilità urbana.

Non sono incompatibili ad essi la riqualificazione degli impianti sportivi già presenti e di grande valore storico sportivo ed eventualmente la realizzazione di una sola struttura collettiva che si può ritenere compatibile: un auditorium per la musica, attrezzatura di cui questa città ha assolutamente necessità.

Ma quando si parla di auditorium si intende una struttura di grande prestigio architettonico che diventi il simbolo della città e il centro fisico ed ideale di questa grande “piazza verde”. Il parco urbano e della musica di piazza d’Armi è un obiettivo perseguibile e realizzabile.

Spesso le strategie messe in campo dai governi cittadini hanno rappresentato un ostacolo alla realizzazione di questa idea-progetto. Esse hanno guardato soprattutto agli aspetti finanziari ed economici dell’operazione ipotizzando, ancor prima di aver fissato gli obiettivi irrinunciabili per le finalità pubbliche, fantomatiche società miste pubblico-private.

E’ forte la preoccupazione che dietro qualche buona intenzione in realtà si nasconda l’obiettivo di rendere l’area appetibile dal punto di vista edilizio ed immobiliare, quindi con l’obiettivo di costruire più funzioni (commerciali, direzionali, residenziali, di servizio) al fine di attirare capitali privati e mobilitare risorse finanziarie che solo in cambio di consistenti “cubature” avrebbero l’interesse ad intervenire.

I cittadini al contrario ritengono che su piazza d’Armi vada attivata una procedura concorsuale, eventualmente a carattere internazionale, fissando i contenuti del concorso in maniera rigorosa, limitando gli indici di edificabilità eventualmente alla sola volumetria dell’auditorium, destinando l’area a parco urbano territoriale senza destinazioni commerciali, direzionali, residenziali, progettando il verde in maniera rigorosa e con criteri naturalistici, allargando la progettazione complessiva ad un contesto più vasto che possa comprendere la riqualificazione dei quartieri circostanti.

Le richieste più volte avanzate dalla circoscrizione e dai comitati di cittadini e poi sostenute anche in consiglio comunale attraverso un odg a suo tempo votato all’unanimità si ispirano alle indicazioni e agli obiettivi precedentemente richiamati.

Progettare Piazza D’Armi deve significare anche pensare ad una generalizzata riqualificazione del quartiere tenendo conto della notevole densità edilizia e dell’elevato numero di abitanti insediati, della mancanza di infrastrutture, della concentrazione di strutture commerciali, del traffico in continuo aumento divenuto insostenibile per la tipologie delle strade del quartiere, dell’inquinamento acustico ed atmosferico, della bassa qualità architettonica degli edifici, di una mancanza cronica di effetto urbano e di qualità della vita.

I progetti che si sono susseguiti nell’area nel corso degli anni non hanno mai dato risposte convincenti e molti di essi sono stati duramente contestati: il progetto della viabilità ancora da appaltare, la metropolitana di superficie, il piano parcheggi, i tentativi più volte avanzati di fare dell’area l’occasione di investimenti immobiliari e finanziari pubblico-privati per la valorizzazione edificatoria dell’area.

Il controllo sociale e l’attivismo dei cittadini, dei comitati, delle associazioni, delle forze politiche e sociali più responsabili, della circoscrizione ha sempre impedito che fossero compiute scelte insensate nell’area più delicata del tessuto urbano. Gli eventi sismici e le conseguenti difficoltà hanno accresciuto i rischi di un’aggressione all’area anche per la necessità di reperire aree disponibili per rilocalizzare strutture, attrezzature e funzioni la cui temporaneità rimane un requisito solo formale.

Oggi all’indomani degli eventi sismici Il Master Plan di riassetto generale di Piazza d’Armi abbandona e modifica in maniera sostanziale l’impostazione del progetto originario di PARCO URBANO previsto nel programma elettorale e di mandato del Sindaco Cialente.

La proposta di quel programma raccoglieva idee, lotte e proposte di associazioni, movimenti di cittadini e prevedeva, come unica costruzione compatibile con il verde integrale, un auditorium immerso nel verde totale di un central park, come amava chiamarlo il Sindaco, da realizzarsi attraverso un concorso di progettazione di cui non si ha più traccia nella delibera che dovrà esaminare il consiglio comunale.

La  nuova soluzione di assetto generale dell’area è priva delle caratteristiche e dell’identità di PARCO URBANO PUBBLICO.

Le nuove previsioni, ipotizzate anche con atti amministrativi incerti ed approssimativi, non rispondono alle esigenze della comunità ma piuttosto offrono “spazio pubblico” acquisito con ingenti costi sostenuti dall’Amministrazione, a CONFUSE PROPOSTE “PRIVATISTICHE” volte a realizzare ulteriori edifici, nuove volumetrie e costruzioni di grande impatto con discutibili ipotesi di project-financing mascherate per nuova impiantistica sportiva, foresterie, nuove palestre e parcheggi sotterranei, nuovi edifici per migliaia di mq oltre a quelli già esistenti.

L’area a vocazione sportiva che va potenziata e riqualificata esiste già: è Centi Colella. Il progetto privato più volte presentato in dimensioni finanziarie e fisiche incompatibili con Piazza D’Armi può essere dirottato a  Centi Colella per realizzare una vera “cittadella dello sport”, prevista anch’essa del programma di mandato del Sindaco.

A Piazza d’Armi deve essere prevista solo la ristrutturazione degli attuali impianti a servizio dei cittadini e delle associazioni e società sportive già presenti. Questa scelta deve diventare permanente e non limitata alla prima fase attuativa del masterplan al solo scopo di impegnare i finanziamenti del dopo terremoto destinati al recupero delle strutture danneggiate dopo il sisma.

La scelta di ricollocare il Mercato di Piazza Duomo andrebbe presa valutando attentamente se nel progetto di parco urbano con auditorium sia compatibile la presenza una piazza lastricata molto più grande di piazza Duomo con un parcheggio di superficie per rendere fruibile il mercato senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco.

La salubrità complessiva  è diventata negli ultimi anni un’emergenza di tutta l’area nel cui intorno abitano migliaia di cittadini esasperati dall’enorme presenza del traffico che inevitabilmente aumenterà con le previsioni contenute nel Masterplan.

Anche le strutture religiose, oggi rilocalizzate a causa del terremoto, dovranno trovare una certa e chiara definizione del carattere temporaneo della presenza con atti amministrativi inequivocabili senza demandare a future amministrazioni ciò che deve essere deciso oggi.

Su tutto il contesto di Santa Barbara-Sant’Antonio fino a Centi–Colella incombono grandi problemi e le scelte ipotizzate contribuiscono ad aggravarli. Un’amministrazione oculata non compromette un progetto strategico per alcune soluzioni che vengono definite provvisorie ed altre di carattere privato.

Bisogna anche ricordare che risolvere il problema di piazza d’Armi deve significare affrontare definitivamente la permanenza integrale delle aree verdi lungo il corridoio ecologico del Fosso di San Giuliano per rinaturalizzare uno dei percorsi più belli della città che va dal Polmone Verde fino alla Madonna Fore, luogo caro e frequentato da tutti gli aquilani.

Il progetto per Piazza D’Armi deve anche essere l’occasione per il coinvolgimento strutturato della comunità locale nella costruzione delle soluzioni. Processo che può dare un esito di natura materiale riguardante proposte concrete ed uno di natura immateriale altrettanto importante che riguarda la possibilità di riconoscere ed interpretare le immagini della città proposte dai protagonisti cittadini e nate da un’attività di costruzione della partecipazione e della condivisione che il prodotto più avanzato di cui può disporre una amministrazione.

Per percorrere un processo effettivamente partecipato si possono svolgere unitamente al concorso di progettazione:

  • attività di indagine, di campionatura, di interviste individuali e per gruppi;
  • giornate seminariali organizzate su temi del quartiere circostante;
  • gruppo di lavoro e coinvolgimento con la circoscrizione per un “laboratorio di quartiere” dedicato alle analisi e alle proposte progettuali sui servizi, sulla qualità della vita, sulla mobilità, sulle attrezzature collettive nel quartiere anche alla luce degli eventi sismici;
  • coinvolgimento delle scuole e degli studenti
  • creazione di una “comunità virtuale” con sistemi di comunicazione avanzati nella quale tutti gli abitanti che lo desiderano possono essere informati su ciò che avviene nel laboratorio anche quando non si ha la possibilità di partecipare con continuità alle attività;

Il tavolo su Piazza D’Armi propone a tutti i cittadini che non si rassegnano ad una Piazza d’Armi cementificata di unirsi e si impegna ad organizzare presto assemblee, iniziative e convegni per rilanciare la difesa del futuro parco della città e per questo chiede:

  • che venga riattivata la partecipazione e la condivisione di tutti i cittadini a cominciare da quelli che abitano nei quartieri circostanti per ridefinire le linee guida di un progetto di Parco Urbano Pubblico;

  • che la definizione esecutiva del progetto venga attivata attraverso un concorso di progettazione che consenta ai cittadini e all’amministrazione di scegliere tra più progetti attraverso un percorso di democrazia deliberativa che coinvolga la cittadinanza attiva oltre i provvedimenti amministrativi ordinari; il concorso di progettazione avrebbe il merito di attivare contributi progettuali nazionali ed internazionali, di catapultare il tema del parco urbano e la città dell’Aquila oltre i confini locali e di coinvolgere forze culturali, dell’informazione, professionali e specialistiche locali e nazionali;

  • che venga localizzato su altra area più idonea il contributo progettuale dell’associazione Forza L’Aquila incompatibile con la vocazione dell’area ed in contrasto con il recupero ed il riuso degli impianti sportivi esistenti che vanno destinati all’uso dei cittadini e delle società-associazioni sportive già operanti prima del sisma;

  • che si riconsideri il contesto urbano nel suo insieme per una rigenerazione complessiva dei quartieri circostanti e per la valorizzazione del corridoio ecologico verso San Giuliano;

  • che siano conservate le aree libere (comunque non ancora edificate con previsione nel Prg a servizi, verde pubblico e attrezzature collettive) e che nel bando di concorso abbiano destinazione pubblica e di uso pubblico in considerazione dell’alta densità edilizia ormai consolidata;

  • che sia sospeso in attesa dell’espletamento della procedura del concorso qualsiasi provvedimento che possa compromettere l’obiettivo di mantenere uno standard di aree libere con destinazioni pubbliche nel quartiere;

  • che si fermi la delibera di adozione del Piano di riassetto generale di Piazza D’Armi – variante al PRG ai sensi del dpr 327/2001 art.19 nel testo in vigore e che il Consiglio Comunale approvi contenuti e richieste progettuali da inserire nel bando di concorso sulla base degli obiettivi indicati;

  • che si inserisca nelle linee guida per il concorso la presenza del contributo progettuale limitatamente al complesso auditorium rimandando al concorso la definizione di una specialistica progettazione del verde con criteri naturalistici e di uno spazio artistico per la memoria delle vittime del terremoto ;

  • che siano preferiti parcheggi interrati in sostituzione di quelli in superficie;

  • che si definisca oggi un indirizzo per il destino delle  struttura temporanea religiosa proprio perché è compito di uno strumento di assetto generale inquadrare e definire le previsioni future;

  • che si valuti attentamente se nel progetto di parco urbano pubblico sia utile e compatibile  la presenza di una piazza lastricata molto più grande di piazza Duomo con un parcheggio di superficie adeguato anche per un mercato senza inficiare la qualità e l’integrità paesaggistica e naturalistica del parco;

  • che sugli atti urbanistici e progettuali conseguenti siano attivate le procedure di Vas e di Via in maniera scientificamente rigorosa;

  • che si collabori con comitati ed associazioni, ordini professionali per la preparazione del concorso di progettazione e che si costituisca uno specifico laboratorio aperto ai cittadini anche per la gestione delle fasi post concorso;


PER I MOTIVI INDICATI IL TAVOLO DI PIAZZA D’ARMI CHIEDERA’ INCONTRI E CONFRONTI CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CON I GRUPPI CONSILIARI, CON LE FORZE POLITICHE E SOCIALI, CON LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, CULTURALI, CON I COMITATI, CON LE CATEGORIE PROFESSIONALI, CON LA CIRCOSCRIZIONE, CON I CITTADINI E LE CITTADINE, CON LE SCUOLE.